Lo scorso mese, la notizia di un’asta organizzata a Parigi da Maurice Auction in collaborazione con l’esperta di moda inglese Kerry Taylor ha suscitato grande emozione. Il motivo? Si trattava di una vendita esclusivamente dedicata a Martin Margiela, con 276 lotti risalenti al periodo 1988-1994, ovvero i primi anni delle sue creazioni.
Questa asta è stata la più grande mai realizzata dedicata al celebre designer e tutti i lotti appartenevano alle sorelle Angela ed Elena Picozzi, che li hanno raccolti nel corso dei decenni, ispirate dalla loro madre, Graziella Picozzi, una figura chiave dell’industria della moda italiana. Questa collezione rappresenta infatti una testimonianza rara delle prime creazioni di Martin Margiela a fine anni ’80, quando era ancora agli esordi, ma già sostenuto da Graziella Picozzi, che aveva intuito il valore del suo talento.
Le collezioni delle sorelle Picozzi sono uniche per la loro composizione, e comprendono numerosi capi mai indossati e, in alcuni casi, ancora conservati nel loro imballaggio originale. Accanto a completi degni di essere esposti in un museo, si trovano anche numerosi capi più versatili, offrendo a tutti l’opportunità di trovare l’item perfetto.
Secondo quanto riportato da WWD, l’asta ha attirato circa duemila visitatori in due giorni e, cosa più importante, ha raggiunto un incasso totale di 1.889.000 euro, con tutti i lotti venduti. L’importo rappresenta il più alto mai raggiunto in un’asta di moda in Francia.
Il look più ambito e pezzo forte dell’asta è stato un abito in lana a pois bianchi e neri della primavera del 1990, venduto per 101.400 euro, che ha stabilito un nuovo record mondiale per un look di Margiela. Altri pezzi rari della collezione primavera 1990 hanno suscitato grande interesse, tra cui un blazer in tela dipinta venduto a 91.000 euro, un completo venduto a 85.800 euro, una giacca grigia in lana con cerniera e pantaloni coordinati venduti a 65.000 euro, e un vestito bianco in rete di cotone venduto a 62.400 euro. Tra gli altri lotti in vendita c’erano tailleur con maniche rimovibili, top in vinile trasparente indossabili in vari modi, un completo con gonna della collezione autunno 1991 e un maglione di lana verde acqua della stessa stagione, che metteva in risalto le cuciture con fili di lurex.
Martin Margiela, il re della destrutturazione, ha rivoluzionato il guardaroba maschile e femminile, smontando e ricostruendo i capi, svuotandoli del loro valore sociale per creare qualcosa di nuovo e unico. Ha giocato con l’upcycling e le maschere, forse come un cenno autobiografico alla sua volontà di fuggire dai riflettori. Radicale, rivoluzionario, profondamente amato e ancora oggi fonte d’ispirazione per numerosi designer. Non è un caso che l’asta abbia attirato alcuni dei nomi più importanti del mondo della moda. Secondo WWD, all’esclusivo cocktail che ha preceduto l’asta erano presenti anche Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, Giambattista Valli, Adrian Appiolaza, direttore creativo di Moschino e appassionato collezionista di moda, Sophie Delafontaine di Longchamp, Giovanna Engelbert, direttrice creativa globale di Swarovski, Olivier Saillard e molti altri.
Salomé Pirson, banditore d’asta di Maurice Auction, ringraziando le sorelle Picozzi per la loro fiducia, ha dichiarato: «Ospitare un’asta in un edificio dismesso, con un allestimento ispirato al mondo di Martin Margiela, ha offerto un’esperienza unica, mai vista prima in una casa d’aste. Siamo entusiasti che il pubblico e i nostri acquirenti l’abbiano accolta con così tanto entusiasmo». Angela Picozzi ha inoltre aggiunto: «Abbiamo sempre considerato questi articoli una parte importante della storia della moda che dovrebbe essere protetta. Col tempo, ci siamo rese conto di quanto sia fondamentale che il talento e la visione di Martin Margiela vengano valorizzati, studiati, raccontati e, perché no, indossati. Ed è per questo che vendiamo oggi questi pezzi. Crediamo che il mondo della moda debba essere riesposto all’estetica iniziale di Margiela».
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