la rivoluzione cinese nell’intelligenza artificiale e la sfida per gli USA – VenetoToday.it

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DeepSeek, il nuovo chatbot sviluppato da una start-up cinese, sta rivoluzionando il settore della tecnologia e dell’intelligenza artificiale (AI). Grazie ai costi di sviluppo più bassi rispetto ai colossi statunitensi, DeepSeek rappresenta una svolta nel settore e costringe gli USA a rivedere le proprie strategie di fronte a una nuova realtà geopolitica. Ma cosa rende DeepSeek così straordinario e perché sta suscitando tanto interesse?

DeepSeek: un nuovo protagonista nel panorama dell’AI

DeepSeek è un assistente di intelligenza artificiale creato da una start-up cinese guidata da Liang Wenfeng, imprenditore di successo alla guida di High-Flyer, un hedge fund con sede in Cina. Il principale prodotto dell’azienda, l’R1, è un chatbot open-source che, se confrontato con ChatGPT di OpenAI o Gemini di Google, si distingue per la rapidità, completezza e precisione delle risposte fornite.

Una delle caratteristiche più innovative di DeepSeek è la modalità DeepThink, che consente al sistema di spiegare in modo trasparente il processo logico utilizzato per elaborare le risposte. Questa funzione è particolarmente utile per risolvere problemi complessi, rendendo DeepSeek uno strumento potente e versatile.

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Un’app che conquista il mondo

L’applicazione di DeepSeek ha rapidamente scalato le classifiche degli store di iPhone e Android, diventando una delle più scaricate sia negli Stati Uniti che in Italia. Gli utenti possono accedere al servizio tramite l’app o il sito web, registrandosi con un indirizzo email. Con un’interfaccia disponibile in diverse lingue, tra cui l’italiano, DeepSeek è accessibile a un pubblico globale.

Recentemente, DeepSeek ha introdotto una nuova funzione di generazione di immagini, ampliando ulteriormente le sue capacità e consolidando la sua posizione come uno dei player più innovativi nel campo dell’intelligenza artificiale.

La vera rivoluzione: costi ridotti e accessibilità

Uno degli aspetti più sorprendenti di DeepSeek è il suo basso costo di sviluppo. Mentre aziende come OpenAI e Google hanno investito centinaia di milioni di dollari in supercomputer con migliaia di chip, DeepSeek ha raggiunto risultati comparabili con soli 5,6 milioni di dollari e 2.000 chip. Questa efficienza ha costretto gli Stati Uniti a riconsiderare le proprie certezze.

Fino a poco tempo fa, gli USA credevano di detenere il monopolio tecnologico nell’ambito dell’AI. Tuttavia, l’arrivo di DeepSeek ha dimostrato che è possibile sviluppare sistemi avanzati a costi significativamente inferiori, aprendo la strada a una nuova era di competizione globale. Questo ha spinto Donald Trump a definire DeepSeek una “sveglia per la nostra industria”, sottolineando la necessità per gli Stati Uniti di adattarsi a un panorama tecnologico in rapida evoluzione.

Lo “Sputnik moment” dell’intelligenza artificiale

Marc Andreessen, pioniere della Silicon Valley, ha paragonato l’emergere di DeepSeek allo “Sputnik moment”, riferendosi al lancio del primo satellite sovietico nel 1957 che ha segnato l’inizio della corsa allo spazio durante la Guerra Fredda. Questo confronto sottolinea l’impatto potenziale di DeepSeek sul panorama tecnologico globale e l’importanza per gli Stati Uniti di rispondere con innovazioni ancora più avanzate.

La competizione tra Stati Uniti e Cina nel settore dell’IA potrebbe portare a progressi significativi, ma solleva anche interrogativi sul futuro degli equilibri geopolitici e tecnologici. Mentre la Cina continua a investire pesantemente nell’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti devono affrontare la sfida di mantenere il proprio vantaggio competitivo.

Censura e privacy: le ombre di DeepSeek

Pur ottenendo successi, DeepSeek non è immune a critiche. Uno dei principali punti di discussione riguarda la censura e il controllo dei contenuti. Quando vengono poste domande sensibili sul governo cinese, il chatbot attiva un meccanismo di autocensura cancellando automaticamente le risposte dopo pochi secondi e sostituendole con un generico “parliamo d’altro”.

Inoltre, sussiste il problema della privacy. DeepSeek raccoglie una vasta quantità di dati conservati in centri situati in Cina, senza un adeguato controllo da parte degli utenti. Ciò solleva preoccupazioni sulla sicurezza e sulla gestione delle informazioni personali, tanto che il Garante italiano ha già richiesto chiarimenti alla società.

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Il futuro dell’IA: competizione e collaborazione

L’ascesa di DeepSeek rappresenta una sfida per le grandi aziende tech statunitensi, ma potrebbe anche favorire una maggiore collaborazione e innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale. La possibilità di sviluppare sistemi avanzati a costi contenuti potrebbe democratizzare l’accesso all’IA, aprendo nuove opportunità per le imprese globali.

Tuttavia, rimane da vedere come verranno affrontati i problemi legati alla censura, alla privacy e alla sicurezza dei dati. Con l’intensificarsi della competizione tra Stati Uniti e Cina, il mondo dell’IA si prepara a una nuova era di trasformazioni e sfide.

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