La Petenata è il primo dolce interamente eugubino, frutto della creatività e della ricerca storica del maestro pasticciere Andrea Rossi. Un progetto ambizioso che ha preso forma attraverso un’accurata indagine in archivi e conventi, con un’ispirazione profonda legata alle celebri Tavole Eugubine. Come racconta Massimo Boccucci nell’edizione online de Il Messaggero Umbria, la Petenata nasce dal concetto di “pettine” e “intreccio”, termini che rimandano direttamente alla cultura umbra tra il IV e il I secolo a.C. In quel periodo, questo dolce veniva consumato in occasione di nozze, banchetti e riti agresti, assumendo un significato non solo gastronomico ma anche simbolico e rituale.
L’innovazione di Andrea Rossi è stata quella di reinterpretare una tradizione millenaria, adattandola al gusto contemporaneo, pur mantenendo fede agli ingredienti antichi. La base della Petenata è un pane condito a cui vengono aggiunti lievito madre, farro, miele, noci, fichi, mele, anice e olio extravergine d’oliva. Non è eccessivamente dolce, in quanto al tempo degli Umbri e degli Etruschi lo zucchero non esisteva ancora.
La preparazione della Petenata è un’arte che richiede tempo e pazienza. “Ho fatto un ibrido adeguandolo ai tempi moderni, ma rispettando il processo originario“, racconta Rossi. Per ottenere il risultato finale occorrono tre giorni e mezzo: l’impasto deve riposare a lungo per permettere agli ingredienti di amalgamarsi alla perfezione. Dopo una cottura di 35 minuti a 160 gradi, il dolce deve essere lasciato a maturare nel suo contenitore, in modo che sapori e profumi si intensifichino.
La Petenata è costituita da ingredienti che rendono ogni morso un viaggio sensoriale nella Storia
Questo lungo procedimento conferisce alla Petenata un carattere unico. La maturazione prolungata e la scelta di ingredienti genuini rendono ogni morso un viaggio sensoriale nella storia. “Quando viene aperta la confezione, il profumo che si sprigiona è inconfondibile“, afferma il pasticciere.
La nascita della Petenata è il risultato di un lavoro di ricerca durato cinque anni. Andrea Rossi, assieme al funzionario della biblioteca Sperelliana di Gubbio, Francesco Mariucci, e alla ricercatrice Silvia Alunno, ha condotto un percorso di studio minuzioso, volto a riscoprire e valorizzare le antiche tradizioni culinarie eugubine. Il risultato è un dolce che non ha precedenti nella gastronomia locale.
“Gubbio non ha mai avuto un dolce tipico e ho voluto colmare questa lacuna”, spiega Rossi. “Abbiamo fatto numerose prove prima di arrivare alla ricetta definitiva, testando ben 14 diverse combinazioni di ingredienti”. Il packaging stesso è stato curato nei minimi dettagli, ispirandosi ai caratteri e alle simbologie delle Tavole Eugubine, per conferire al prodotto un’identità fortemente radicata nella storia locale.
Uno degli aspetti più interessanti della Petenata è la sua versatilità. Può essere gustata da sola oppure arricchita con marmellate, creme o panna, trasformandosi in un raffinato dessert. Grazie alla sua composizione bilanciata e alla totale assenza di additivi, la Petenata rappresenta una scelta genuina e salutare. “È un dolce che non assomiglia a nessun altro, è unico nel suo genere“, sottolinea Rossi.
La confezione standard pesa 350 grammi ed è pensata per soddisfare fino a dieci persone. “Tutti gli ingredienti sono naturali e provengono dal territorio umbro“, aggiunge Rossi, sottolineando il forte legame con la tradizione locale.
Il progetto travalica i confini di Gubbio ed è promosso a livello nazionale e internazionale
Il progetto non si ferma ai confini di Gubbio. Andrea Rossi ha un piano ben preciso per promuovere la Petenata su scala nazionale e internazionale. “Abbiamo già portato la Petenata a Venezia, Siena, Bologna, Genova e persino in Canada“, racconta. “L’obiettivo è far conoscere il dolce al di fuori dell’Umbria e renderlo un prodotto simbolo della nostra città”.
La campagna “Petenata nel mondo” ha già suscitato grande interesse. Il dolce viene ordinato da diverse parti d’Italia e anche dall’estero, a dimostrazione del suo potenziale. Rossi sta lavorando per inserirlo nei circuiti delle fiere gastronomiche, puntando anche sul grande evento del Giubileo e sull’ottavo centenario di San Francesco per aumentarne la visibilità. “Il Comune di Gubbio si è messo a disposizione per aiutarci a promuovere il prodotto, e questo è un grande segnale di supporto“, afferma con entusiasmo il pasticciere.
La Petenata non è solo un dolce, ma un pezzo di storia e cultura locale. Il richiamo alle Tavole Eugubine è un omaggio alle radici profonde della città, che affondano in un passato ricco di tradizioni. Questo dolce rappresenta un ponte tra l’antichità e il presente, mantenendo vivo lo spirito delle celebrazioni di un tempo.
“Con questo progetto vogliamo raccontare la storia di Gubbio attraverso il cibo“, spiega Rossi. “La gastronomia è un elemento fondamentale dell’identità culturale di un territorio, e la Petenata è la nostra eredità storica reinterpretata per i giorni nostri”.
Il successo iniziale della Petenata lascia presagire un futuro promettente. Rossi sta già pensando a nuove varianti e collaborazioni con ristoranti e pasticcerie in tutta Italia. “L’idea è quella di ampliare la distribuzione e magari anche sviluppare una versione destinata ai mercati internazionali“, rivela.
Il riscontro positivo del pubblico è stato fondamentale per il successo del progetto. “Le persone apprezzano la qualità e la storia che c’è dietro ogni fetta di Petenata”, conclude Rossi. “Vedere il mio dolce diventare un simbolo di Gubbio è una grande soddisfazione.”
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