“Il Pianeta gioca a Risiko”: la 13° edizione dell’Atlante delle Guerre / Notizie / Home

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Quello che dovete aspettarvi è un Atlante diverso dal solito. La tredicesima edizione del nostro Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo esce ad un anno esatto di distanza e dopo molte, molte cose accadute nel Mondo. Era inevitabile cercare di mettere un punto fermo, nel senso di fermarci a riflettere, prima che andare avanti ed aggiornare. 

Così, questa tredicesima edizione che domani presenteremo a Firenze, assieme all’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg), sarà diversa. Il lancio sarà in occasione della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel Mondo del 2025. Anvcg organizza ogni anno un davvero magnifico concorso nelle scuole italiane su questo tema. Domani premierà i lavori più significativi e importanti. In un contesto del genere, l’Atlante trova uno spazio naturale: da sempre i civili, cioè le vittime, sono i protagonisti del nostro modo di raccontare la guerra.

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Proprio per questa ragione, per capire come condurre il racconto in un momento così complesso, abbiamo deciso di rallentare e offrire a chi ci legge elementi utili a “mettere insieme i pezzi” delle guerre in corso. Per la prima volta, ad esempio, il volume ha anche un titolo: “Il Pianeta gioca a Risiko”. Una scelta, questa, dettata dalla voglia di indirizzare la lettura, di dare da subito una traccia chiara di quello che c’è nel volume, mantenendo il coerente filo editoriale che caratterizza la testata negli ultimi anni.  Forse qualche lettore più affezionato ricorderà che, di fare una specie di “pausa pro pensiero” era già accaduto in passato, con la settima edizione. Allora avevamo puntato alla grafica, raccontando quello che stava accadendo attraverso una decina di infografiche stampate a parte. Questa tredicesima edizione vuole dare ai lettori altri spunti per capire e riflettere sullo scontro planetario in atto. 

Il tentativo è di fornire una visione “macro”, larga e collegata delle attuali 31 guerre e delle 23 aree di crisi. Così, ci sono le tradizionali infografiche, completamente rinnovate, affiancate da approfondimenti sui temi del riarmo, della potenza degli eserciti, della lotta sui mari, del diritto umanitario e delle guerre ambientali. Accendiamo un faro, poi, sul tema degli indigeni colpiti, più di altri, dal cambiamento climatico e dalla nostra inerzia. Ci sono anche dati sulla finanza etica e sulla centralità dell’educazione nella costruzione di un Mondo più in Pace. Infine, i civili sono protagonisti nelle pagine curate dall’Associazione nazionale vittime civili di guerra, che parla degli effetti duratori e orrendi della guerra e in quelle redatte da Unhcr e Amnetsty International. A completare il tutto, sono le fotografie legate al concorso fotografico WARS, con la supervisione di Fabio Bucciarelli e i contributi – ormai classici – di Intersos, CdCa e Arci. 

A questo punto, vi sveliamo che la vera novità dell’anno – esattamente come era stato per la settima edizione – è l’assenza delle classiche schede-guerra o schede-conflitto. Resta un dettagliato elenco delle guerre e delle aree di crisi in atto, divise per continente, con una spiegazione delle ragioni per cui si combatte, ma non ci saranno le tradizionali di 4 pagine. Questo proprio per evitare di soffermarci sul “micro”, cioè sulla singola guerra e lasciare invece spazio al “macro”, vale a dire al racconto di ciò che accade complessivamente. Questo non ha tolto spazio ai “Tentativi di Pace” legati ad ogni singola area e curati, come sempre, dalle ragazze e dai ragazzi dell’Università di Firenze, guidati dal professor Giovanni Scotto.

Il risultato è un volume più snello, meno pesante e più pensante, con meno pagine, ma ancora e come sempre con molti contenuti. Anche il prezzo di copertina sarà più leggero: 20 euro, invece dei tradizionali 25. Se l’Atlante – esce ormai dal 2009 – è da sempre un successo editoriale, la dodicesima edizione è stata quella più richiesta. Siamo dovuti andare in ristampa per accontentare tutte le richieste. Segno che la voglia di sapere, di capire cosa accade, c’è, è diffusa. Questa tredicesima edizione è pensata per dare alla voglia d’informazione più strumenti di conoscenza. Invece di viaggiare sui territori, questa edizione dell’Atlante fa viaggiare nei dati e nel pensiero.  A questo punto della nostra e della vostra storia, era un passaggio fondamentale.

Sono nato a Verona nel 1960. Sono l’ideatore e direttore del progetto “Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” e sono presidente dell’Associazione 46mo Parallelo che lo amministra. Sono caposervizio e conduttore della Tgr Rai, a Trento e collaboro con la rubrica Est Ovest di RadioUno. Sono diventato giornalista a tempo pieno nel 1988. Ho lavorato per quotidiani, televisioni, settimanali, radio siti web. Sono stato inviato in zona di guerra per Trieste Oggi, Il Gazzettino, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Liberazione. Ho raccontato le guerre nella ex Jugoslavia, in America Centrale, nel Vicino Oriente. Ho investigato le trame nere che legavano il secessionismo padano al neonazismo negli anni’90. Ho narrato di Tangentopoli, di Social Forum Mondiali, di G7 e G8. Ho fondato riviste: il mensile Maiz nel 1997, il quotidiano on line Peacereporter con Gino Strada nel 2003, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, nel 2009. 

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