Fondazione Adolfo Pini riapre al pubblico

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Immaginate una casa dell’alta borghesia milanese di fine ‘800, in un bel palazzo all’inizio di corso Garibaldi, con alti soffitti a cassettoni in legno, stucchi, camini rivestiti di ceramiche colorate, pavimenti in parquet ad intarsi e mobili d’epoca perfettamente restaurati. Alle pareti, una collezione di dipinti di famiglia. Non è una casa museo, ma una casa d’arte, un nuovo polo culturale per la città di Milano, che dal 30 gennaio 2025 sarà aperto al pubblico, gratuitamente.

Fondazione Adolfo Pini, il restauro

Dopo due anni di restauro, riqualificazione e ammodernamento, la Fondazione Adolfo Pini riapre al pubblico con un percorso espositivo completamente rinnovato. Nelle sale dello storico stabile di corso Garibaldi 2 sono esposti i quadri restaurati di Renzo Bongiovanni Radice, accanto a testimonianze della storia personale del nipote, Adolfo Pini. Il nuovo allestimento, arricchito dalla mostra permanente, segna l’inizio di una nuova fase per la Fondazione, che punta a rafforzare il dialogo con la città di Milano e con il mondo dell’arte, mantenendo vivo il legame tra tradizione e contemporaneità.

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«La riapertura della Fondazione Adolfo Pini rappresenta un’importante occasione per Milano e il suo sistema culturale – afferma Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano – Grazie al nuovo allestimento curato da Silvia Bolamperti, questo straordinario patrimonio artistico e culturale viene restituito alla città in una veste rinnovata. Dopo un attento restauro, la Fondazione torna a essere un punto di riferimento per la creatività e la memoria storica milanese. Auguro il massimo successo e invito tutti a riscoprire questo luogo simbolo della nostra cultura».

Fondazione Adolfo Pini, una casa d’arte

Insieme al nuovo allestimento delle sale, la Fondazione Adolfo Pini ripropone l’arredamento originario della dimora con l’obiettivo di restituire l’atmosfera privata di una casa che ha saputo raccontare la storia di una famiglia della borghesia milanese colta e illuminata, arricchita dagli oggetti appartenuti alle due famiglie.

«Le sale che oggi vengono riaperte per il pubblico – spiega Marina Messina, Presidente della Fondazione Adolfo Pini – ospitano dipinti di Renzo Bongiovanni Radice insieme a preziosi arredi, porcellane e manufatti dell’artigianato lombardo, eccellenze del saper fare che raccontano una storia di tradizione e innovazione». Dipinti, stampe, porcellane, candelabri, maioliche, orologi, tappeti e arredi, oggi tutti restaurati, si susseguono, sala dopo sala, e valorizzano i quaranta quadri esposti, realizzati nell’arco di cinquant’anni nel percorso di visita della nuova esposizione permanente, rinnovata nel corso del 2024 a cura di Silvia Bolamperti.

Fondazione Adolfo Pini, l’allestimento

L’allestimento si apre con i primi lavori dell’artista, esplorando i suoi esordi agli inizi del Novecento, per proseguire nella sala dedicata ai paesaggi, soggetto centrale nella sua produzione. Di seguito un piccolo approfondimento della tematica del ritratto femminile, soggetto pittorico a cui il Maestro si avvicina dagli albori della sua carriera fino agli anni Cinquanta. Al centro dell’allestimento, il grande salone celebra Parigi, città amata e punto di svolta nella sua carriera. Uno spazio intimo è dedicato al suo studio, a cui segue la sala dedicata ai rami: trame di alberi e intrecci naturali che riflettono la sua capacità di trasformare la natura in racconto. Al termine, una selezione delle acquisizioni più recenti, frutto di un lavoro di studio e ricerche che sottolinea l’impegno della Fondazione nel preservare e valorizzare l’eredità artistica.

Fondazione Adolfo Pini, la mission

A restauro concluso, la Fondazione Adolfo Pini torna alla centralità della missione statutaria, secondo la volontà del suo fondatore Adolfo Pini, orientata alla “promozione e la valorizzazione dell’opera del pittore Renzo Bongiovanni Radice, attraverso studi e mostre, e al sostegno ai giovani artisti attivi in tutte le arti, con il supporto di borse di studio, offerte formative e altre iniziative”.

Verso questa direzione è all’opera il Consiglio d’Amministrazione, presieduto da Marina Messina (già Direttrice Musei Civici e Area Spettacolo del Comune di Milano) e composto da: Alessandro Castiglioni (Vicedirettore e Senior Curator del Museo MA*GA di Gallarate, Docente di storia e critica del design presso l’Istituto Marangoni, Milano), Gianandrea Ciaramella (Professore associato Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano), Paola Costantini (Direttore Affari Legali Vidas), Gianmarco Montanari (Direttore generale Fondazione MOST), Stefano Pizzi (già Responsabile Relazioni Esterne Accademia di Brera).

Alla conservazione del patrimonio artistico e architettonico, quindi, si affiancano scelte di indirizzo che verranno definite dal Consiglio di Amministrazione con la proposta di nuovi spazi espositivi al piano terra, dedicati principalmente agli artisti contemporanei. Info visite: dal martedì al venerdì 10.00 – 13.00 | 15.00 – 18.00. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su fondazionepini.it

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