Mondo delle cooperative cremonesi in allarme per il recente affidamento del servizio di educativa scolastica (assistenza a minori e giovani adulti con disabilità) per la durata di 24 mesi, ad una Cooperativa Sociale di Bergamo, che si è aggiudicata il bando di gara bandito dal Comune con uno scarto minimo rispetto alle cooperative locali che da anni gestiscono un servizio in cui il rapporto interpersonale è determinante.
La prima a lanciare l’allarme è Francesca Gazzina, responsabile provinciale per Fratelli d’Italia del dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili. “Siamo molto preoccupati per questo esito – afferma – perché tralasciando l’ovvio, e cioè che la cooperativa vincitrice sappia affrontare professionalmente le tematiche per cui ha affrontato il bando che diamo per scontato, il loro ingresso nelle scuole inizierebbe già dal 1° marzo, quindi in corsa rispetto all’anno scolastico. Questo vorrebbe dire che i ragazzi con percorsi attivi per l’autonomia scolastica rischierebbero di vedersi sostituiti gli educatori, magari gli stessi che hanno da anni e che sono responsabili di percorsi maturati nei in mesi di lavoro se non cicli scolastici interi, con le famiglie e nei tavoli di coprogettazione”.
La preoccupazione riguarda anche le figure professionali impiegate: “Tantissimi lavoratori del territorio vedranno probabilmente le loro ore sul campo diminuire se non azzerarsi con pesanti ripercussioni economiche”. Per i prossimi giorni è prevista la presentazione di un’interrogazione comunale in merito, “perché i cittadini abbiano risposte certe che possono arrivare solo dai responsabili politici di queste decisioni”.
Forti anche le proccupazioni da parte di Alleanza delle Cooperative Italiane costituita da: Confcooperative, Lega delle Cooperative e A.G.C.I): “Si è appreso oggi che le risultanze di un bando di gara, importante per l’affidamento del Servizio di Assistenza per l’Autonomia Personale e per la realizzazione di progetti individualizzati in favore di minori e giovani adulti con disabilità del Comune di Cremona – S.a.a.p – è stato aggiudicato, al momento in via provvisoria, alla Cooperativa “Progetto A”, appartenente al Consorzio stabile KCS con sede a Bergamo. Per quanto fino ad ora di nostra conoscenza, si prende atto di un risultato che vede arrivare seconda nella procedura di gara, una compagine di Cooperative aggregate da dieci anni in una stabile alleanza finalizzata alla progettazione e realizzazione di un sistema di azioni e di interventi per minori ben radicate sul nostro territorio.
“Nella nostra Provincia le Cooperative coinvolte hanno svolto per anni, e stanno tutt’ora svolgendo, un lavoro di sistema altamente professionale ed efficace, frutto di un’esperienza, di una conoscenza contestualizzata dei bisogni, delle dinamiche e delle risorse territoriali, esito di un’appartenenza ad un tessuto comunitario, ben testimoniato e riconosciuto dalla pluralità e ricchezza di sinergie e collaborazioni (Istituti Scolastici e di formazione professionale di Cremona e distretto; parrocchie, associazioni e organizzazioni di volontariato, familiari, ricreative, sportive, culturali).
“Questo valore pedagogico e comunitario, garantito dall’agito quotidiano soprattutto dalla professionalità dei nostri lavoratori, non è stato colto nelle logiche di valutazione e non è riuscito a fare la differenza nel completo processo di aggiudicazione, che, alla parte qualitativo-progettuale somma quella economica.
“Le scriventi organizzazioni sono certamente rispettose dei procedimenti di aggiudicazione in tutto il loro rito, nonché aperte ovvero non protezioniste del solo perimetro territoriale; prova ne è che la compagine, attualmente seconda in graduatoria, non vede presenti solo Cooperative di origine cremonese.
Non solo, abbiamo sempre promosso, accompagnato e mediato condizioni per rendere i rapporti interistituzionali pubblico-privato collaborativi, nel massimo rispetto dei ruoli e delle procedure e secondo una logica di efficientamento ed ottimizzazione della spesa pubblica.
Ma è altrettanto doveroso esprimere, attualmente, una forte e motivata preoccupazione rispetto al fatto che la costruzione di un sistema di gestione che ha impegnato anni di lavoro possa cessare con l’intervento di soggetti che dovrebbero, ove fosse anche possibile, ricostruire tutto da capo, non avendo nemmeno la garanzia di poter contare sulla continuità educativa, addirittura in corso d’anno scolastico”.
Giuliana Biagi
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