Castelfranco Veneto, un week end all’insegna del piacere di corpo e mente. Un week end per scoprire una città incantevole dove mangiar bene e bere meglio sono religione e dove godersi anche una bella mostra che illumina un ‘700 che non vi aspettate.
Era il lontano 1774 quando a Castelfranco Veneto moriva Francesco Maria Preti, architetto illuminato, innamorato della musica tanto da trasfonderla negli equilibri architettonici, precorritore del neo-classicismo, un genio insomma. Lui era la stella che dominava il cielo di Castelfranco nel secolo dei lumi, noto soprattutto per la Villa di Stra, ma non era solo.
In una micro sfera di 4000 anime, a Castelfranco Veneto a mezzo il ‘700 viveva una fucina di talenti. La famiglia Riccati, padre e tre figli, tutti studiosi, tutti genialmente in anticipo sui tempi. E con loro, Giovanni Rizzetti e Luigi Rizzetti.
Un cenacolo letterario, architettonico, musicale e ingegneristico. Una fucina di cervelli raffinati celebrati nella mostra appena inaugurata: “Studiosi e Libertini. Il settecento nella città di Giorgione”. Il secolo XVIII° è il vero protagonista della mostra. Ma nessuna soggezione, nessun distacco, nessuna noia accademica, anzi. Questo settecento è veramente interessante e piacevolissimo. Una vera scoperta.
Settecento castellano
La mostra si dipana su tre sedi, la Casa Museo di Giorgione, Il Teatro Accademico e il Palazzo Soranzo Novello. Tutto a portata di piedi, tutto vicinissimo. Non ci si perde qui a Castelfranco Veneto: il quadrato delle mura medievali con i merli e le torri, chiudono la città vecchia in un reticolo protettivo. Usciti poi fuori le mura si apre un grande slargo, piazza Giorgione che è un cerchio che circonda la città vecchia a sua volta cinto da un susseguirsi di portici vivaci e pieni di gente e negozi.
Si sta molto bene da queste parti; la concentrazione di siti interessanti e di indirizzi gastronomici riempie allegramente un felice week end. Fino al 6 aprile l’occasione della mostra è un motivo in più per spingersi fin qui. Come dice il titolo dell’esposizione, Castelfranco veneto è la città di Giorgione. Tre secoli prima del geniale Francesco Maria Preti, qui viveva Giorgione, uno dei più misteriosi pittori del nostro Rinascimento.
Morto in giovane età, si sa pochissimo di lui. Ma qui a Castelfranco Veneto ha lasciato una Pala di una perfezione e di una bellezza sconvolgente, la Madonna in Trono con due santi guerrieri. E’ conservata in una cappella nel Duomo. Uno splendore che si ammira in totale solitudine visto che le folle non sanno di questo tesoro. Il Duomo in questione è opera di Francesco Maria Preti, l’architetto principale protagonista della mostra. L’edificio è in un sobrio stile neoclassico pulito e dai colori chiari. L’incredibile sta nel fatto che il Preti lo disegnò all’età di 23 anni.
Intanto si sarà fatta ora di pranzo; uscendo dall’incantevole Torre Civica su cui aleggia il Leone Alato simbolo della Serenissima, si traversa la piazza Giorgione, si percorrono i portici ed ecco che si arriva alla Piazzetta, Osteria Castellana. Ambiente rustico e accogliente, tutti sereni e pronti a servire cicchetti di gran goduria. Non perdetevi le polpette perchè sono una delizia. Tra un cicchetto e l’altro corre in gola l’armonico spritz come solo in Veneto sanno mescere.
Tre sedi per una mostra
E’ ora di affrontare le sedi della mostra. Si comincia dalla Casa Museo di Giorgione. Questa parte dell’esposizione è dedicata al colore. Il colore di Giorgione ma anche del Canova che riuscì a rendere le sue sculture di ” vera carne” grazie all’uso del colore. In mostra “la testa della danzatrice con cembalo” e il sublime gesso della “Maddalena penitente”.
Alzate lo sguardo: nella sala dal soffitto a cassettoni, corre sulla parete in alto il “Fregio delle Arti Liberali e Meccaniche” ; opera del Giorgione, bellissimo affresco in tinte seppiate. Strumenti di misura, volti di studiosi, iscrizioni latine, strumenti musicali: sotto questo fregio rinascimentale che raccontava la scienza dell’età umanistica, sono esposti documenti, congegni per lo studio della geometria e dell’astronomia dei Riccati. Strumenti geniali ideati dagli illuministi di Castelfranco, piccola città aperta al fermento dell’età dei Lumi dove si discuteva e studiava architettura, ingegneria, ma pure musica medicina e arte.
Il budoir dei libertini
Fuori le mura, pochi passi a piedi, si traversa la Piazza Giorgione e si entra al magnifico Palazzo Soranzo Novello. La gradevole facciata in marmorino bianco con le molte finestre ad arco, richiama con sobrietà i palazzi veneziani e probabilmente venne restaurato dallo stesso Preti nel corso del ‘700. Un privilegio poter accedere al piano nobile dove continua la mostra. Qui si vedono, anzi si animano, i costumi del tempo. La vita di una nobile famiglia della terraferma veneziana. Mobili, oggetti, strumenti musicali, ritratti dei Riccati e del Preti. Delizioso il Boudoir delle signore, pieno di oggetti per la toilette e il trucco.
Infine il Teatro Accademico. Un gioiellino sempre a progetto del Preti e su commissione dei soliti Riccati, allora appartenenti alla Società degli Accademici. Un teatro in una piccola città di provincia ben definiva il ricco ambiente culturale della piccola Castelfranco. Il Teatro Accademico, uno dei primi esempi di teatro all’Italiana è una vera meraviglia. Dal foyer si entra nella sala ed è una gran sorpresa: affreschi, tre ordini di palchetti disposti a semicerchio, colori tenui e acustica sublime, figlia della teoria della Media Armonica Proporzionale, teoria matematica sviluppata dal Preti. Nell’atrio in un racconto affidato a grandi pannelli a specchio, sono narrate le imprese e i pensieri del geniale architetto.
Scesa la sera, si percorre il viale centrale, manco a dirlo dedicato a Francesco Maria Preti. Giunti in fondo, proprio a ridosso delle mura medievali, ecco Maniscalco , vera osteria con veri piatti succulenti e ruspanti, tipo filetto di cervo, moscardini in umido con polenta e via mangiando. Non mancano cicchetti, guai a chi li tocca da queste parti.
Infoutili
info mostra: Museo Casa Giorgione
Come arrivare:
in auto, A27 Mestre-Vittorio Veneto (uscita Treviso Sud/Nord)
A31 Vicenza-Piovene Rocchette (uscita Vicenza Nord)
A4 Torino-Milano-Trieste (uscita Padova Est e Ovest)
A13 Bologna (uscita Padova Sud)
In treno: Stazione di Castelfranco Veneto, trenitalia.it
Aeroporti: Canova-Treviso , trevisoairport.it-Marco Polo-Venezia , veneziaairport.it
Dove dormire:
Hotel alla Torre, 4 stelle a ridosso della Torre civica, hotellatorre.it
Dove mangiare:
Osteria Maniscalco, osteriamaniscalco.it
In Piazzetta, Osteria Castellana, inpiazzetta.it
Testo di Lucia Giglio|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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