Vertenza Telco, manifestazione a Firenze

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Vertenza Telco, la protesta continua.

Organizzata oggi Firenze da Slc Cgil una manifestazione di lavoratori e lavoratrici dell’azienda che lavora in appalto nel settore delle telecomunicazioni: impiantistica di rete, riparazione guasti di rete, interventi sostituzione cavi di rete telefonica, in Toscana circa 400 addetti tra Campi Bisenzio, Siena, Arezzo, Vicopisano, Grosseto

La mobilitazione rappresenta una ulteriore protesta per i mancati pagamenti della tredicesima mensilità e dello stipendio di dicembre e per il fatto che l’azienda non solo non dà risposte concrete sul futuro dell’attività, ma è sostanzialmente sparita. Con il passare delle ore, oltretutto, la situazione si sta aggravando: il cantiere campigiano sarebbe a rischio sfratto per mancati pagamenti dell’affitto e in questi giorni sono stati sequestrati circa 40 furgoni da lì in quanto non sarebbe stato pagato il noleggio.

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Stamani, in occasione della mobilitazione a Firenze, si sono svolti incontri e presìdi in Prefettura e in Regione.

“Alla Prefettura abbiamo chiesto di organizzare un tavolo con Telco e la committenza per trovare soluzioni, e di spingere il Ministero affinché intervenga. La vertenza Telco è nazionale anche se la maggior parte dei lavoratori insiste sulla Toscana”, spiega Samuele Falossi di Slc Cgil. Che aggiunge: “Alla Regione abbiamo chiesto di farsi sentire col Governo per questa vertenza, e di convocare a un tavolo col sindacato sia l’azienda sia la committenza. La Regione ha preso impegni su questi fronti, esprimendo la volontà di seguire da vicino i tavoli nazionali. Senza risposte, siamo pronti a continuare le mobilitazioni, anche con iniziative nazionali”.

Conclude Falossi: “Il settore Tlc già vive una crisi sistemica da cui il mondo degli appalti di rete spesso rimane schiacciato; non possiamo più permettere che i lavoratori che rappresentiamo siano vittime di scelte sbagliare. Chiediamo con forza che le istituzioni intervengano per trovare rimedio a una situazione insostenibile che già è sfociata nell’indecenza. In Toscana siamo di fronte all’ennesimo allarme occupazionale dovuto a una gestione irresponsabile e inadeguata. Ci opporremo con tutte le nostre forze”.

Noferi (M5S): “La Toscana non può permettersi una crisi del settore delle telecomunicazioni”

“Dopo la manifestazione di stamani dei lavoratori del gruppo Telnet che ha acquisito il ramo Telco Soluzioni Digitali con più di 700 dipendenti in Italia nel settore delle Telecomunicazioni, ho presentato un question time in consiglio regionale all’assessora Nardini per sapere quali iniziative intendeva prendere la Regione Toscana per affrontare questa crisi aziendale”. 

Così Silvia Noferi, consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle.

La situazione paradossale di questa azienda è che i lavoratori non solo non percepiscono lo stipendio ma non ricevono nemmeno la liquidità per il carburante dei mezzi di servizio per cui, nonostante ci siano le commesse, non possono lavorare. 

Questo oltre a mettere in difficoltà le famiglie dei lavoratori, mette a rischio anche importanti settori strategici dell’economia regionale perché ormai tutto si fonda sul collegamento fornito dalle telecomunicazioni: dagli ospedali alle industrie, dai servizi fondamentali come i trasporti alla pubblica amministrazione. 

La società Telnet aveva 60 dipendenti e 9 milioni di Euro di fatturato quando ha acquisito TSD, già fortemente indebitata e con 730 dipendenti, per questo è abbastanza comprensibile la crisi di liquidità attuale. 

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Quello che è ancora più certo è che la Toscana non può permettersi di perdere manodopera così altamente specializzata in un settore cruciale per lo sviluppo economico regionale, per questo ci fa piacere che l’assessora Nardini abbia deciso di scrivere al Ministro Urso per sollecitare la riconvocazione del Tavolo nazionale di crisi e chiedere la partecipazione di Regione Toscana ai lavori dello stesso per esplorare con la massima tempestività soluzioni che garantiscano l’occupazione, le prospettive aziendali e il pagamento degli stipendi arretrati.

Fonte: Cgil Toscana e Firenze – Ufficio Stampa

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