Le sue porte sono sbarrate da ormai tredici anni, dopo un’attività che è andata avanti per oltre centosessantatrè, accogliendo la vita culturale e mondana della città.
Parliamo del Casino sociale, un circolo esclusivo che, tra specchi e velluti ha accolto, nei locali di via D’Agostino, nello stesso immobile del teatro Verdi, intere generazioni di salernitani.
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Uno scrigno di memorie che ormai vige in uno stato di totale abbandono dopo contenziosi che non hanno ancora trovato una risoluzione e promesse di restyling, con tanto di fondi stanziati ad hoc, finite nell’imbuto della giustizia che dispose il sequestro di tutti gli oggetti che ne sono anima, ma che oggi rischiano di finire al macero dopo anni di incuria e abbandono. Una novità c’è. A seguito del decesso del liquidatore e legale rappresentante, avvocato Corrado Marino, che per anni ne ha curato gli interessi con il collega Gianluca Fusco, il tribunale ordinario, su sollecitazione della stessa amministrazione comunale, ha nominato l’avvocato Angelo Pierri curatore speciale di quella che è ormai un’associazione non riconosciuta, affinché la rappresenti nei giudizi riuniti.
Capitolo riaperto
Questo significa che il capitolo Casino sociale potrebbe finalmente riaprirsi e, una volta chiarite le pendenze nelle aule preposte (relative alla rescissione del contratto e a questioni di morosità già impugnate, solo per citare le principali), potrebbe partire l’iter per il suo recupero. La questione era stata sollevata meno di un anno fa anche dal consigliere comunale di Forza Italia Roberto Celano, che rivolse una interrogazione al sindaco Vincenzo Napoli per conoscere qual è l’attuale situazione in merito ai lavori ritenuti improcrastinabili, di manutenzione e di adeguamento alle norme di sicurezza.
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Celano ricordò che, con decreto dirigenziale n. 1 del 21.01.2020 la Regione Campania, nell’ambito dell’Asse dedicato allo Sviluppo Urbano, avrebbe stanziato circa tre milioni di euro per un intervento di recupero per la fruizione turistico-culturale del teatro Verdi e del Casino Sociale, finanziamento poi approvato anche dalla giunta municipale. Lo step successivo sarebbe stato quello di approvare il progetto di fattibilità economica e si sarebbe aggiudicato l’appalto per i lavori, ma l’iter si bloccò a causa della pandemia. In risposta a una precedente interrogazione del consigliere di opposizione, il Comune rispose che l’inizio dei lavori sarebbe stato possibile entro l’ultimo trimestre del 2022, ma ad oggi tutto è rimasto lettera morta, con un punto interrogativo: che fine hanno fatto i tre milioni di euro?
Chiedere i contenziosi
La verità è che, indipendentemente dalla volontà politica di procedere al salvataggio di un bene di grande valore storico-artistico, è necessario chiudere i contenziosi pendenti, cosa che con la nuova nomina del curatore speciale, ci si augura possa avvenire in tempi rapidi. Intanto i locali si trovano in una situazione fatiscente dovuta in particolare alle infiltrazioni di acque meteoriche, circostanza questa che risulta “storicizzata”, infatti già nel 1906, ben oltre un secolo fa, il presidente del Casino Sociale scriveva al sindaco di Salerno lamentando gravi allagamenti a causa delle piogge.
La relazione
In una relazione tecnica di Palazzo di Città che porta la data del 2022, si legge che, «dato lo stato di conservazione precedentemente descritto, per il recupero e adeguamento dell’immobile sarà necessario intervenire con un progetto complessivo che preveda interventi di restauro e conservazione degli elementi architettonici e tipologici del teatro. Interventi che spaziano dalla conservazione delle superfici decorate che caratterizzano gli ambienti di rappresentanza, compreso il completo rifacimento di elementi che per l’avanzato stato di degrado risultano ormai irrecuperabili e costituiscono anche condizioni di pericolo per la pubblica sicurezza, nonché la messa in sicurezza degli elementi strutturali particolarmente degradati tramite interventi di rinforzo locale.
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Al restauro architettonico e delle opere d’arte si affiancheranno gli interventi strutturali di consolidamento di alcuni solai esistenti e gli interventi impiantistici che prevederanno un’approfondita ristrutturazione delle reti tecnologiche in particolare per quanto concerne l’impianto di climatizzazione, l’impianto elettrico, gli impianti speciali, l’impianto ascensore».
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