La fine dello stato di emergenza e una serie di parametri cambiati nei processi della ricostruzione post sisma e post frana sull’isola d’Ischia impongono alcuni mutamenti alle dinamiche (anche burocratiche) fin qui innestatesi. Ed è anche per questo che il commissario straordinario Giovanni Legnini, fresco di riconferma fino al 31 dicembre 2025, nel corso della sua audizione alla Camera della scorsa settimana ha anche proposto una serie di emendamenti per apportare una serie di inevitabili correttivi. Una vera e propria “memoria”, un decalogo che ovviamente dovrà essere necessariamente recepito – per trovare applicazione – dai deputati, titolari dell’iniziativa legislativa, a prescindere dalla loro connotazione politica. Ma su che cosa Legnini sottopone la sua attenzione e naturalmente quella dei Parlamentari della Repubblica?
L’ATTIVITA’ SVOLTA DALLA STRUTTURA E LE NUOVE ESIGENZE
Il commissario osserva in primo luogo che “ha provveduto a predisporre il suindicato piano degli interventi approvandolo con Ordinanza n. 4 del 2023, poi aggiornato con Ordinanza n. 8/2024 al fine di recepire le indicazioni dell’Autorità di Bacino e gli approfondimenti effettuati dalle Università e centri di competenza appositamente incaricati. Il contenuto del piano degli interventi urgenti è stato recepito nel Piano della Ricostruzione, di cui costituisce parte integrante, che è stato adottato dalla Regione Campania lo scorso 21 dicembre 2024. Allorquando il piano della ricostruzione sarà definitivamente approvato, previo esame delle osservazioni dei cittadini e dei Comuni, la pianificazione degli interventi ex art. 5 ter potrà essere ulteriormente aggiornata soprattutto con riferimento agli edifici da ripristinare e delocalizzare sulla base delle indicazioni definitive del piano medesimo”, poi aggiunge: “Il Commissario straordinario è, pertanto, oggi investito delle funzioni per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori dei Comuni di Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno, interessati dagli eventi sismici verificatisi il giorno 21 agosto 2017, e di quelle analoghe relative all’alluvione del novembre 2022 per tutti i Comuni dell’Isola. Relativamente alle funzioni da ultimo attribuite con la Legge di Bilancio, afferenti al subentro nelle attività ricomprese nel piano degli interventi di Protezione civile, ad oggi gli interventi conclusi sono in n. 101 mentre quelli da completare, sono complessivamente 108 di cui: 51 con lavori in corso o invia di affidamento; 57 in fase di progettazione. Relativamente alle disposizioni recate nei commi 2 e 3 dell’art. 3 del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, esse si sono rese necessarie per consentire all’organo straordinario subentrato alla gestione emergenziale di disporre del supporto necessario per il completamento del piano degli interventi di protezione civile, tra i quali è da annoverare il presidio territoriale funzionante presso il Comune di Casamicciola Terme, che ha il compito di svolgere attività di monitoraggio del territorio attraverso l’osservazione, diretta e in tempo reale, dell’evoluzione dei fenomeni in atto e dell’insorgenza di fenomeni precursori potenzialmente pericolosi per la pubblica e privata incolumità. Il presidio territoriale è gestito dal Comune di Casamicciola Terme che dispone di attrezzature sofisticate e cinque unità di personale e la sua funzione andrà estesa anche agli altri Comuni dell’isola. É necessario inoltre assicurare l’attuazione del primo piano intercomunale di protezione civile per tutta l’Isola, predisposto in via definitiva prima della cessazione dello stato di emergenza, come previsto dall’art. 2 dell’OCDPC n. 954/2022, che deve ancora essere approvato dai Comuni, dopo che gli stessi hanno già aggiornato i loro piani comunali. L’organo straordinario subentrato dovrà, inoltre, completare gli interventi di riduzione del rischio residuo ricompresi nel piano di protezione civile, e dare ulteriore impulso all’attività di ricostruzione”.
IL SUPPORTO OPERATIVO PER IL PIANO DEGLI INTERVENTI
Il commissario Legnini a questo punto entra nel dettaglio e propone di conseguenza il primo emendamento: “Tuttavia l’attuale formulazione della sopra citata disposizione di cui all’art. 3 del d.l. 208/2024, rischia di determinarne l’applicazione solo per l’attuazione del predetto piano di protezione civile, laddove invece la sua finalità, condivisa con il Dipartimento della Protezione civile e con la Regione Campania, è quella di consentire al Commissario straordinario, subentrato al Commissario Delegato, di garantire, ad invarianza di risorse, la prosecuzione delle attività di monitoraggio e prevenzione dei rischi tutt’ora incombenti sull’Isola. Si propone pertanto di emendare il testo nel modo che segue: EMENDAMENTO All’art. 3, comma 2, del decreto-legge n. 208/2024, le parole: ‘le misure di supporto operativo alla pianificazione comunale di protezione civile per il rischio idraulico e idrogeologico’ sono sostituite dalle seguenti: ‘le misure di supporto operativo, ivi comprese quelle di pianificazione comunale di protezione civile per il rischio idraulico e idrogeologico’”. A seguire Legnini espone anche le motivazioni che rendono necessario questo emendamento esplicandole in questa maniera: “Tale emendamento è inteso a chiarire la possibilità per il Commissario straordinario di rimodulare le risorse per il supporto operativo necessario al completamento del piano degli interventi, già di competenza del Commissario Delegato di protezione civile, trasferito allo stesso organo straordinario preposto alla ricostruzione in seguito alla cessazione dello stato di emergenza. La persistenza di rischi idrogeologici e sismici a Casamicciola Terme e sull’intera isola, ampiamente esaminati con l’apporto delle Università e dei Centri di competenza mediante approfonditi studi e analisi, (confluiti nei piani predisposti nel corso della seconda fase della gestione emergenziale ovvero il Piano degli interventi urgenti ex art 5-ter d.l. 186/2022, l’aggiornamento del Piano stralcio per l’assetto idrogeologico – Psai da parte dell’Autorità di Bacino, entrambi riferiti al Comune di Casamicciola, il piano della ricostruzione post sisma e post frana riguardante i comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, adottato dalla Regione Campania), impone di implementare al più presto, in prosecuzione e stretta connessione con gli interventi di protezione civile, le opere di mitigazione strutturale dei rischi idrogeologici e idraulici, e di attuazione delle delocalizzazioni di un numero di edifici molto rilevante (circa 300) dalle aree a rischio verso luoghi più sicuri. Si tratta di opere molto impegnative, già pianificate nel territorio di Casamicciola (si vedano le Ordinanze speciali n. 4/2023 e n. 8/2024) per un importo di Euro 178.000.000,00, ed oggetto finora di mera ricognizione per gli altri Comuni dell’Isola, cosi come disposto dall’art. 5-ter sopra richiamato, per un importo di Euro 209.000.000,00. Le delocalizzazioni degli edifici, già individuati nel Piano di ricostruzione adottato lo scorso 21 dicembre dalla Regione Campania, comporteranno un onere non inferiore ad Euro 200.000.000,00 sulla base della stima del costo medio dei relativi oneri, la cui determinazione è stata già disciplinata con ordinanza commissariale n. 24/2023. A fronte di tali ingenti oneri, lo stanziamento di risorse disposto con il decreto Ischia è di soli 40 milioni di Euro (oltre alle risorse per il piano fanghi per Euro 20 milioni e a quelle legate all’emergenza ammontanti ad Euro 92.265.000,00)”.
PIU’ FONDI PER RICOSTRUZIONE PRIVATA E PUBBLICA NEI PROSSIMI ANNI
C’è poi il problema legato alla scarsità di risorse, peraltro ampiamente illustrato da Legnini già nel corso della sua relazione. L’avvocato fa presente che c’è bisogno di ulteriori stanziamenti, espone i numeri e poi propone anche gli emendamenti come di seguito: “A fronte del fabbisogno complessivo di € 1.283.674.951,96, gli stanziamenti fino ad oggi disposti a carico del bilancio dello Stato, con le leggi n. 197/2022 art. 1 c. 737 e DL 186/2022 art. 5-ter c. 6, ammontano a complessivi € 235.000.000,00. Tali risorse risultano già quasi integralmente impegnate. In sede di esame della legge di bilancio per il 2025, che pure contiene disposizioni ordinamentali e finanziarie necessarie e utili per conseguire gli obiettivi che la legge assegna al Commissario straordinario, sono stati proposti gli emendamenti che seguono: 1)Ricostruzione privata e pubblica post-sisma e post-frana: 1) In attuazione di quanto previsto dall’art.1, comma 682, della legge di bilancio per l’anno 2025, allo scopo di consentire la prosecuzione della ricostruzione privata e pubblica sull’Isola di Ischia, la spesa di cui all’art.1, comma737, della legge 29 dicembre 2022, n.197, è incrementata, per gli anni 2025 e 2026,di Euro 100 milioni per ciascuna annualità.2) Per gli interventi previsti dal comma 2, secondo capoverso, dell’art.5-ter del decreto legge 3 dicembre 2022, n.186, come convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio2023, n.9,relativi al dissesto Idrogeologico afferente al territorio dell’Isola di Ischia, è autorizzata la spesa di 33 milioni di Euro per ciascuna delle annualità 2025 e2026. 3. Per le finalità di cui ai precedenti commi 1e2, per l’annualità 2027, si provvede attingendo al Fondo di cui all’art.1, comma644, della legge di bilancio per l’anno2025 entro il limite di Euro 200.000.000,00.
GLI EMENDAMENTI LEGATI ALLA DELOCALIZZAZIONE
Il commissario ha proposto anche una serie di emendamenti relativi all’altrettanto delicata questione delle delocalizzazioni presentando i seguenti emendamenti: “Le disposizioni di cui all’art. 17, comma 3, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, si applicano a tutti gli immobili da delocalizzare a causa dell’elevato e non mitigabile rischio idrogeologico, come individuati dal Piano di ricostruzione di cui all’art. 24-bis del decreto-legge 109/2018 integrato dal Piano degli interventi urgenti previsto dall’art. 5-ter del decreto-legge 186/2022 e dall’aggiornamento del PAI previsti dall’art. 5-quater del medesimo decreto-legge n. 186/2022. Agli oneri aggiuntivi relativi agli edifici a rischio non danneggiati dagli eventi catastrofici del 2017 e del 2022, da delocalizzare obbligatoriamente, si provvede mediante lo stanziamento di Euro 50.000.000,00 attingendo al Fondo di cui all’art. 1, comma 644, della legge di bilancio per l’anno 2025”. Nella relazione di Giovanni Legnini a riguardo si legge che “Si tratta di una norma assolutamente necessaria per la tutela dei diritti dei proprietari che dovranno delocalizzare obbligatoriamente in attuazione del Piano della Ricostruzione della Regione Campania di recente adottato. Il decreto legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130, all’art. 17, comma 3, prevede che ‘Il Commissario straordinario assicura una ricostruzione unitaria e omogenea nei territori colpiti dal sisma, anche attraverso specifici piani di delocalizzazione e trasformazione urbana, finalizzati alla riduzione delle situazioni di rischio sismico e idrogeologico e alla tutela paesaggistica e a tal fine programma l’uso delle risorse finanziarie e adotta le direttive necessarie per la progettazione ed esecuzione degli interventi, nonché per la determinazione dei contributi spettanti ai beneficiari sulla base di indicatori del danno, della vulnerabilità e di costi parametrici’. I successivi articoli 20 e 22 del decreto-legge 109/2018, prevedono che i contributi sono erogati, tra l’altro, per interventi di delocalizzazione e trasformazione urbana degli immobili di edilizia privata ad uso abitativo e non abitativo, ad uso produttivo e commerciale, ad uso agricolo e per i servizi pubblici e privati, compresi quelli destinati al culto. L’articolo 24-bis, comma 4, del decreto-legge n. 109 del 2018, stabilisce che le aree di sedime degli immobili non ricostruibili in sito, a seguito della concessione del contributo di ricostruzione, sono acquisite di diritto al patrimonio comunale con vincolo di destinazione ad uso pubblico per la dotazione di spazi pubblici in base agli standard urbanistici e per interventi di riqualificazione urbana in conformità alle previsioni del piano di ricostruzione. L’art. 2 dell’ordinanza n. 17 del 31 maggio 2022 recante ‘Misure per la semplificazione e l’accelerazione degli interventi per la ricostruzione privata degli immobili danneggiati dal sisma del 2017 nei Comuni dell’isola di Ischia”, prevede che il Piano di ricostruzione, che deve essere adottato dalla Regione Campania ai sensi del citato art. 24-bis del decreto-legge 109/2018, contiene l’indicazione degli interventi di risanamento ambientale e di tutela del paesaggio, di risanamento idrogeologico e le eventuali aree di delocalizzazione per ragioni di sicurezza”.
La relazione si conclude con il chiaro monito del commissario: “Per i suindicati motivi, ove non fossero disposti ulteriori stanziamenti nei tempi e nella misura che il Governo e il Parlamento riterranno, il processo di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio sull’isola di Ischia, avviato dopo aver superato enormi difficoltà legate a molteplici fattori, rischierebbe di arrestarsi e comunque di rallentare, in tal modo rischiando di vanificare anche gli interventi di protezione civile realizzati ed in corso di completamento. I danni che ulteriori rallentamenti rischierebbero di determinare sarebbero difficilmente sostenibili per i cittadini e le imprese colpite da due eventi catastrofici nell’arco di pochi anni e per l’intera economia dell’Isola, una delle mete più attrattive del nostro Paese per il mercato turistico nazionale ed internazionale. Per quanto sopra, si confida nell’accoglimento dei suindicati emendamenti da parte del Governo e del Parlamento”.
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