PIL, IL DIVARIO TRA NORD E SUD AUMENTA

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Nel 2023, il Mezzogiorno è ultimo con il dato pro capite di 23,9 mila €: regge la Basilicata con 27,5 mila €

Nel 2023, il Pil in volume è aumentato dell’1,5% nel Mezzogiorno, dello 0,7% nel Nord-Ovest, dello 0,4% nel Nord-Est e dello 0,3% nel Centro (+0,7% a livello nazionale). Per il Sud la notizia è relativamente positiva se si considera che il Nordovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di 44,7mila euro annui, mentre nel Mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 24mila euro annui. Nel 2023, inoltre, il reddito disponibile delle famiglie per abitante del Mezzogiorno (17,1mila euro annui) si conferma «il più basso del Paese»: la distanza da quello del Centro-nord (25mila euro annui) supera il 30%. Per la Basilicata, modesto tasso di crescita del Pil dal 2022 (0,3) al 2024 (0,4). Mentre i valori delle variazioni del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, per la Basilicata sono 4,6% nel 2022 e 5,0% nel 202.3 È quanto emerge dal report dell’Istituto nazionale di statistica Istat sui conti economici territoriali (anni 2021-2023).

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Pil in maggiore espansione in Sicilia e Abruzzo, mentre in Basilicata incrementi del Pil inferiori alla media nazionale. A livello regionale la crescita del Pil in volume più consistente si è registrata in Sicilia e Abruzzo (+2,1% rispetto all’anno precedente), seguite da Liguria (+1,7%), Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+1,4%), Calabria (+1,3%), Provincia autonoma di Bolzano, Molise, Campania e Sardegna (+1,2%, in tutte le regio- ni) e Puglia (+1,1%). In Lombardia si osserva un andamento del Pil in linea con la media nazionale (+0,7%) che è lievemente più positivo in Veneto (+0,9%). Incrementi del Pil inferiori alla media nazionale si rilevano nel Lazio (+0,5%), in Basilicata (+0,4%) e in Piemonte e Marche (+0,3% in entrambe). Il Pil è risultato sostanzialmente stabile in Emilia Romagna e nella Provincia autonoma di Trento (+0,1%) e in Toscana e Umbria (-0,1%). La diminuzione del Pil più marcata si è registrata in Friuli-Venezia Giulia (- 0,5%). Quanto alla spesa per consumi finali delle famiglie, gli incrementi in volume più significativi sono stati stimati nella Provincia autonoma di Trento (+2,1%), in Valle d’Aosta e nella Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen (+1,9%, in entrambe), in Toscana (+1,6%) e in Sicilia (+1,5%); seguono Molise (+1,3%), Marche (+1,2%), Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abbruzzo (+1,1%). In linea con la variazione nazionale dei consumi finali delle famiglie in volume è stata la crescita in Liguria, Puglia e Basilicata (+1,0%) e, di poco inferiore, in Piemonte e Lazio (+0,9%). Più contenute le dinamiche rilevate in Sardegna (+0,8%), Friuli-Venezia Giulia (+0,6%), Umbria (+0,5%), Puglia e Calabria (+0,4% per entrambe).

PIL E CONSUMI PER ABITANTE

Con 44,7mila euro nel 2023 (41,8mila euro nel 2022), il Nord-Ovest resta la ripartizione con il Pil per abitante più elevato (misurato in termini no- minali). Seguono il Nord-est, con 42,5mila euro (39,9mila nel 2022) e il Centro, con 38,6mila euro (36,6mila nel 2022). Il Mezzogiorno si conferma ultimo, con 23,9mila euro (22,3mila nel 2022), e si amplia ulteriormente il divario con il CentroNord: la differenza del Pil per abitante nel 2023 sale a 18,3mila euro, dai 17,4mila euro del 2022 (era 16,2mila euro nel 2021). Nel 2023 l’Abruzzo è la regione del Mezzogiorno con un Pil per abitante più alto (31mila euro), seguita da Basilicata (27,5mila), Molise (26,7mila) e Sardegna (26,3mila). La Calabria resta stabilmente all’ultimo posto della graduatoria, con 21mila euro, preceduta dalla Sicilia, con un valore del Pil per abitante di 22,9mila euro.

FAMIGLIE E REDDITO DISPONIBILE

Nel 2023 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici, misurato a prezzi correnti, ha segnato per il complesso dell’economia nazionale un incremento del 4,9% rispetto al 202. Più pronunciata della media nazionale è risultata la crescita nel Nord-ovest (+5,7%), con aumenti superiori alla media nazionale in tutte le regioni. Il reddito disponibile è cresciuto a tassi inferiori alla media nazionale nel Mezzogiorno (+4,7%) e nel Centro (+3,9%). Nel Mezzogiorno le performance migliori si sono registrate in Abruzzo (+6,0%), Sicilia (+5,5%), Calabria (+5,3%) e Basilicata (+5,0%). Più contenuta è stata la dinamica del reddito disponibile delle famiglie in Campania (+4,3%), Molise (+4,2%), Sardegna (+4,1%) e Puglia (+3,7%). La graduatoria regionale del reddito disponibile per abitante del 2023 ha confermato sostanzialmente la situazione dell’anno precedente: in alto si trova la Provincia autonoma di Bolzano, con 31,4mila euro correnti (29,7mila euro nel 2022), seguita da Lombardia (27,2mila euro) ed Emilia-Romagna (26,1mila euro). La Calabria è risultata ultima, con 16,2mila euro (15,3mila euro nel 2022), preceduta da Campania e Sicilia (rispettivamente 16,4mila e 16,9mila euro).



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