Pietro Babina con S&B – Sole e Baleno dal 28 gennaio al 2 febbraio all’Arena del Sole

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BOLOGNA – Da martedì 28 gennaio a domenica 2 febbraio torna in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna Pietro Babina con lo spettacolo S&B – Sole e Baleno (una favola anarchica), che ha debuttato la scorsa primavera, ad aprile 2024, al Teatro Rasi di Ravenna.

Un’opera di teatro musicale per voci recitanti e un musicista, ispirata alla storia realmente accaduta a Torino alla fine degli anni Novanta: quella di Sole, una ragazza argentina, e del suo compagno Baleno, un anarchico italiano. Imputati di associazione sovversiva, senza alcuna prova evidente, e soggetti a reclusione preventiva, si suicidarono a breve distanza l’uno dall’altra. Una storia che intreccia, secondo il regista, le parabole di Romeo e Giulietta e di Sacco e Vanzetti in un unico dramma in cui si ritrovano i grandi temi della tragedia: amore, morte, potere, ingiustizia, amicizia, idealismo, aspirazione a un mondo migliore.

Venerdì 31 gennaio al termine dello spettacolo segue un dialogo tra la compagnia e Antonio
Senta, ricercatore storico, autore di Pane e Rivoluzione. L’Anarchia migrante (Eleuthera, 2024).

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La pièce è stata costruita a partire dalla struttura dell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht con le musiche di Kurt Weill, alla quale Pietro Babina e il musicista Alberto Fiori, che firma la partitura sonora, si sono ispirati specialmente nell’accostamento tra canto, musica e recitazione.

La messa in scena è essenziale: tutti i personaggi sono interpretati solo da due attori (lo stesso Pietro Babina e la musicista e cantautrice Serena Abrami), mentre Alberto Fiori esegue dal vivo i brani concepiti per strumenti e dispositivi elettronici.

L’idea dietro quest’opera musicale non nasce da un semplice desiderio di ricostruzione storica della vicenda di Sole e Baleno: «Non è nostra intenzione vampirizzare questa storia – scrivono Babina e Fiori – ma trattarla con tutto il rispetto assieme alle persone che l’hanno vissuta».

L’intento è perciò quello di proporre «una narrazione che raccolga i temi drammatici principali di quegli avvenimenti facendone un racconto emblematico e di conseguenza più universale».

«La scelta di fare eseguire l’intera opera da solo due attori – continua il regista – che ricoprono tutti i ruoli, facendo le diverse voci dei personaggi, deriva dall’intenzione di sottolineare il piano fabulistico per portare la storia su un piano emblematico e non realistico, proseguendo una linea di ricerca sull’uso della voce che da tempo porto avanti. L’intera scrittura drammaturgica risente dunque di queste linee guida, così come la direzione recitativa».

«Anche la musica segue queste linee guida – afferma Fiori – riducendo al minimo l'utilizzo della strumentazione, in linea con lo spirito del progetto. Nell'integrazione della sensibilità pop e avant- garde e nell'adesione a un certo tipo di hyper-pop si trovano le coordinate sonore ed espressive. Il lavoro sul trattamento elettronico e sull'interpretazione vocale è quindi centrale nel processo produttivo che si avvale esclusivamente di strumenti elettronici».

Note di Pietro Babina
Viviamo in un’epoca di fascismo metafisico ed endemico a cui la maggioranza di noi partecipa semplicemente stando in silenzio o lamentandosi nel privato, ma uniformandosi nel sociale, nel pubblico. L’idea che la ricerca del quieto vivere porti a stare bene si è nuovamente insinuata in tutte le classi sociali. Tutto è stato ammaestrato, educato; la protesta, la manifestazione del dissenso, sono stati educati con il risultato di neutralizzarli.

La maggior parte di noi, sia giovani che adulti, che vecchi, percepisce nel fondo della propria esistenza una pressione o meglio un’oppressione a cui però non vuole o non sa dare ascolto e occultandola la relega sempre più in profondità. Quando l’oppressione ha origini così radicali, la società non può che essere oppressiva. Si fa un gran parlare di biodiversità, questo concetto è applicabile a tutto tondo anche alla società, al mondo specificatamente umano. Mai come oggi invece viviamo nell’omologazione, tutto ciò che liberamente o meglio naturalmente diverge, dissente, è percepito come destabilizzante, perturbante, ma di cosa? Le proteste che oggi vediamo sono educate e per questo fondamentalmente inefficaci poiché non fanno altro che ribadire lo status quo. L’uso massiccio di diserbo sociale, di antiparassitari sociali e ultimamente anche di pesticidi, sono la manifestazione concreta di una volontà di condurre le nostre società plurali ad un’unica società: una società, in cui il miraggio della felicità, quasi unicamente realizzata con lo shopping, guida una massa quasi totalmente cieca. Quasi, perché ancora avverte quel profondo senso di oppressione, che non sa spiegarsi e quindi vive come malessere, un malessere da combattere, non comprendendo che proprio in quella sensazione risiede l’unico motore di riscatto, di riconquista della libertà.

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La storia di Sole e Baleno racconta appunto di questo, di un momento in cui la biodiversità ancora era visibile e più presente, dove i fiori selvatici crescevano ancora ai bordi delle strade e non si vergognavano né di essere selvatici né di vivere ai bordi delle strade e che, anche se spesso non lo abbiamo capito, con la loro irruente diversità e ricerca della libertà, tutelavano anche la nostra.

Era quello un dissenso ineducato selvatico, non addomesticato, che si alimentava di quel senso profondo e metafisico ed anche etologico, di giustizia. Questa storia è avvenuta poco prima del G8 di Genova durante il quale è stato deciso che la società doveva essere gestita come una mono co(u)ltura e così è stato. E adesso eccoci qua, tutti più felici ad ascoltare una storia di tempi molto lontani.

Serena Abrami è musicista e cantautrice, è la voce della band Leda di cui cura le liriche. Sin da bambina la voce è il filo conduttore del suo percorso nella musica. Nel tempo fa numerose esperienze e incontri significativi come quelli con Ivano Fossati, Paolo Benvegnù e Marino Severini (Gang). Un percorso che affianca allo studio dei canti di radice popolare. Dopo una tesi sui paesaggi sonori con campane, il tema ritornerà in alcune sue pratiche, tra cui Suonare lo spazio. Negli ultimi anni il teatro ha bussato in modi sempre più profondi: con i Leda, compone ed esegue dal vivo le musiche dell’Opera in Fieri Don Chisciotte ad ardere, per Ermanna Montanari e Marco Martinelli del Teatro delle Albe e in veste solista affianca la Montanari in A te come te. Scritti giornalistici di Giovanni Testori. In S&B Sole e Baleno assieme a Pietro Babina, esplora per la prima volta la recitazione come dimensione possibile di una ricerca sulla voce.

Pietro Babina è regista e autore. Il suo lavoro è caratterizzato da una ricerca attenta che indaga i linguaggi emergenti prodotti dalle nuove tecnologie in relazione alla drammaturgia e alla messa in scena. Le intuizioni creative che caratterizzano i suoi lavori danno vita ad opere attuali, cariche di atmosfere suggestive e magiche. Nel suo percorso artistico, di oltre trent’anni, riceve numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, fra i quali più volte il Premio Ubu. Nel 1989 fonda la compagnia Teatrino Clandestino, di cui è direttore artistico fino al 2010 e dalla quale poi esce per fondare la Mesmer Artistic Association. Ad oggi lavora con attori e autori contemporanei alla realizzazione di spettacoli teatrali di circuitazione nazionale e internazionale. È ideatore e creatore, insieme a Flavio de Marco, del progetto aperto di arti visive Manifesto presentato a Ferrara, Parigi, Berlino e Ventotene. Nel 2009 fonda la “Rivista”. Dal 2013 collabora con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Alberto Fiori è compositore, produttore e performer: esplora temi legati al tempo e alla memoria attraverso la musica. Utilizzando diversi supporti applicativi e operando in diversi ambiti musicali, indaga come lo spazio riecheggi con il tempo, la forma con il ritmo. Aderisce all'idea di musicista come artista in grado di esprimersi e operare attraverso l'uso di strumenti, tecniche e tecnologie diverse, che gli permettono di espandere la sua visione musicale verso molteplici atti creativi. Ha conseguito la laurea specialistica in Musica Applicata presso il Conservatorio di Musica G. Frescobaldi di Ferrara. Tra i riconoscimenti e le borse di studio, ha ricevuto il Premio Iceberg – biennale giovani artisti, lo Stiendium alla Kunstlerhaus Lukas, il Premio Gema (DE); la Fellowship presso Omi International Arts Center (NY- USA); il Premio “Moving´ up” giovani artisti italiani. Si è esibito in numerosi festival nazionali e internazionali e ha composto musica per teatro, video e danza.

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti: da 7 € a 15 € esclusa prevendita
Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00
Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it

Teatro Arena del Sole – Bologna
Via dell’Indipendenza 44
dal 28 gennaio al 2 febbraio 2025
sala Thierry Salmon

martedì ore 19.00 | mercoledì ore 21.30 ǀ giovedì e venerdì ore 19.00 | sabato ore 21.30 |

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domenica ore 18.00

S&B – Sole e Baleno
(una favola anarchica)
testo Pietro Babina
musica Alberto Fiori

in scena Serena Abrami, Pietro Babina, Alberto Fiori

scenografia Pietro Babina
produzione Mesmer e Compagnia Orsini
con il contributo di Comune di Bologna

con il sostegno di Ravenna Teatro, Agorà, Spazio Zut, Culturara/Casa della Cultura Italo Calvino,

Mismaonda, Giordano Bruno
un ringraziamento a Sementerie Artistiche

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difficile da pignorare

 

foto Claudia Marini
luci stroboscopiche
durata 2 ore



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