Sassari, 26 gennaio 2025 – Serviva una serata così alla Dinamo Sassari per far tornare il PalaSerradimigni nuovamente a ruggire e ad esaltarsi, come mai le accadeva ormai da mesi se non anni. È bastato mettere sul parquet tutta quell’energia e, soprattutto, quel cuore che il Banco di Sardegna di questa stagione sembrava non avere dentro, ma che nel 76-68 con il quale ha domato una Virtus Bologna stanca e decimata è tornato finalmente a battere.
La Segafredo sbarcata sull’isola è apparsa svuotata, vuoi per le tante assenze, da Clyburn a Zizic, a cui si è aggiunto persino quella di Hackett, fermato da una gastroenterite, vuoi per la beffa patita 72 ore a prima contro Monaco in Eurolega, avanti sul +21 nel primo tempo e rimontata nel finale da Mike James e compagni.
Non il modo migliore per approcciare un match iniziato malissimo per gli emiliani, sopraffatti fin dalla palla a due dalla maggiore energia dei padroni di casa, che in una manciata di minuti son volati sul +15 a suon triple, con la squadra di coach Dusko Ivanovic in evidente difficoltà.
Solamente quando la difesa bianconera è riuscita ad aumentare il volume in difesa, è tornata sotto nel punteggio, ma senza mai dare la zampata decisiva per prendersi le redini dell’incontro. Colpa anche delle pessime percentuali dall’arco, al 30° minuto la Virtus infatti arrancava con uno stitico 5/20 (25%), mentre dall’altra parte i sardi veleggiavano con tutt’altro vento in poppa, 14/28 (50%).
Percentuali dall’arco che, come quasi sempre accade, sono state l’ago della bilancia, in negativo, per le Vu Nere, con il solo Marco Belinelli, miglior realizzatore dei suoi con 13 punti, in grado di alzare quelle percentuali asfittiche e dando una concreta possibilità agli ospiti di ribaltare l’incontro, prima di alzare definitivamente bandiera bianca nel minuto finale.
In pochi son usciti a testa alta dalla disfatta di Sassari, perché tale rimane visti gli appena 68 punti segnati, record negativo di tutta la stagione bianconera finora, con i soli Pajola, 12 punti e la solita grande prova difensiva nonostante le poche energie in corpo, e l’ottimo Momo Diouf, 12 punti e 9 rimbalzi, in grado di tenere a galla una Virtus che imbarcava acqua in continuazione.
Merito soprattutto di una Dinamo Sassari tornata famelica come mai fino ad ora, una vera e propria trasformazione che dall’esonero di Markovic nel post Bilbao e dopo il successivo schiaffone di Napoli sembrava obiettivamente impossibile potesse accadere dopo appena sette giorni.
Figlia certamente della conferma in settimana di Massimo Bulleri come head coach fino al termine della stagione, che è riuscita a resuscitare e a far cambiare pelle ad un gruppo a cui necessitano almeno due innesti dal mercato nel reparto lunghi, senza dei quali non si sarebbe mai potuto rialzare e avrebbe certamente faticato a salvarsi da qui a maggio.
Una missione impossibile diventata all’improvviso possibile già nel primo tempo, con quel +15 che ha galvanizzato tutto l’ambiente, dando quella fiducia che raramente la squadra di Markovic aveva, ritrovando quella energia e quella fluidità offensiva che ha generato tantissimi tiri aperti, poi certo bisogna metterli e il Banco era in una di quelle serate magiche in cui le entrava tutto.
A cominciare dalle triple di Brian Fobbs (16 punti) nel primo tempo, a quelle del ritrovato capitano Bendzius (16 punti) nel terzo periodo in cui i biancoblu hanno dato la seconda spallata al match tornando sul +14, concludendo con quelle del folletto Bibbins, 12 punti e 7 assist, che hanno spezzato le gambe alla rimonta ospite.
Vittoria che per la Dinamo non è arrivata solamente dall’arco, ma soprattutto a rimbalzo, evento più unico che raro per la peggior squadra in questa statistica dell’intera LBA, in più se si considera che il 39-25 finale in favore degli uomini di Bulleri sia arrivato senza l’altro centro Renfro, per di più catturandone la bellezza di 14 offensivi.
Sì, perché anche i padroni di casa arrivavano a pezzi a questa sfida, oltre all’americano privi dei soliti Udom e Sokolowski e ancora alla disperata ricerca di un nuovo lungo per toppare la falla di un roster veramente troppo corto. Emergenza colmata dall’MVP di serata Miralem Halilovic, autore di una doppia doppia da 10 punti, 12 rimbalzi e della sua miglior prestazione da quando è sbarcata sull’isola, dopo mesi in cui faticava ad alzare il proprio livello di gioco.
Oltre ai tanti rimbalzi, la chiave del match è stata la difesa su Toko Shengelia, pericolo numero uno per la difesa sarda che in questi anni è sempre stato un rebus irrisolvibile per i sassaresi, che veniva costantemente raddoppiato ogni qualvolta prendeva palla in post, costringendolo sempre a scaricarla. Ecco spiegati i tanti punti concessi a Diouf, tattica che comunque alla lunga ha pagato, visti gli appena 5 punti realizzati dal georgiano.
Sconfitta che alla Virtus costa il vertice della classifica, tornando ad occupare quel quarto posto con il quale si è qualificata alle Final Eight di Torino. Ora sarà prioritario ritrovare le energie e alcuni di quelli che in Sardegna non ci son potuti essere, a cominciare da Hackett, perché venerdì è tempo di pensare nuovamente all’Eurolega e si volerà nella tana della capolista Fenerbahce, certamente non l’avversario migliore da cui ripartire.
Per la Dinamo un successo che ridà speranza e soprattutto fiducia in un momento che rischiava di complicare l’intera stagione e che ora vede i sardi a distanza dagli ultimi posti, ma non ancora del tutto sereni.
Infatti, dopo l’allenamento settimanale di coppa con Cholet, tra le due squadre già eliminate nel Gruppo L di FIBA Europe Cup, si scenderà in campo domenica nel neutro di Veroli contro la Givova Scafati, che sconterà la seconda e ultima giornata di squalifica del proprio campo, alla caccia di un successo che in quel caso sì, metterebbe realmente i biancoblu a distanza di sicurezza dagli ultimi due posti.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Virtus Segafredo Bologna 76-68
Parziali: 25-16; 16-21; 20-14; 15-17.
Progressione: 25-16; 41-37; 61-51; 76-68.
Sala Stampa
Dusko Ivanovic, Eimantas Bendzius e Massimo Bulleri
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6.5: con Bibbins la Dinamo corre a mille all’ora, quando entra l’ex Verona il ritmo cala vistosamente, tenendo comunque un rendimento più che positivo. Nei momenti più delicati si prende sempre le proprie responsabilità, mettendo a segno dei canestri vitali a gioco rotto e senza ritmo.
Justin Bibbins 7.5: fin da subito dà un’energia e una velocità che in questa stagione l’attacco sassarese non ha mai avuto. Nonostante abbia alle calcagna un maestro della difesa come Pajola, è bravo a non farsi mai imbrigliare e a scatenarsi nel finale con un paio di triple consecutive che mettono la parola fine al match. Chiude con 12 punti e soprattutto 7 assist.
Miralem Halilovic 8: in una serata in cui anche la Virtus è parecchio sguarnita sotto le plance, con il solo Diouf disponibile, gioca la sua migliore gara stagionale. Confeziona una doppia doppia da 10 punti e 12 rimbalzi, ma più dei numeri è l’energia con cui va costantemente a rimbalzo, senza mai calare come spesso gli accade e senza caricarsi di falli inutili. MVP di serata ed era anche ora!
Brian Fobbs 7.5: parte subito in quarta mettendo a segno le prime due triple della Dinamo, poi con la difesa virtussina che alza l’intensità, soffre la durezza di una squadra di Eurolega. Nella ripresa torna a mettersi in proprio e con le sue triple firma la prima vera fuga dei suoi, chiudendo con 16 punti e un 5/10 da tre.
Matteo Tambone 6.5: ha il compito principale di attaccarsi a Belinelli e non farlo mai tirare in libertà. Svolge il compito alla grande nei primi 30′, segnando anche due triple importantissime nell’economia della gara. Quando poi il Beli va in modalità immarcabile, segnando il suo classico tiro in uscita dai blocchi, tutto scoordinato e con Tambone incollato, l’ex Pesaro resta fedele al compito datogli ed è bravo a non farsi irretire senza commettere falli, magari sul tiro, che avrebbero potuto girare l’inerzia.
Giovanni Veronesi 6: offensivamente ha perso lo smalto di novembre e dicembre, ma in difesa si applica con grande dedizione, senza caricarsi di falli, come spesso gli accadeva nelle ultime uscite.
Eimantas Bendzius 7.5: quando vede la Virtus il lituano si scatena. Non è un caso, poi, che con l’attacco che torna finalmente a correre e a far girare palla ad alta velocità, il capitano abbia le possibilità di prendersi i suoi classici tiri aperti e in ritmo. Con 16 punti e un 4/7 da tre, firma la sua grande prestazione, dopo settimane interminabili in cui fisicamente boccheggiava e non tirava con percentuali accettabili.
Luca Vincini 6.5: con Sassari senza Renfro e con un Halilovic diventato imprescindibile nel corso della gara, riesce a dare minuti di qualità in assenza del bosniaco, seduto a rifiatare. In avvio Diouf gli fa venire il mal di testa, ma il suo apporto sale vistosamente nell’ultima frazione, con 4 punti e 4 rimbalzi, la metà dei quali offensivi, decisivi per portare a casa una vittoria fondamentale in chiave salvezza.
Erten Gazi 5: in una serata in cui Sassari rasenta la perfezione, il turco è la nota stonata. In difesa riesce a fare il suo, ma offensivamente non riesce a dare il minimo contributo, sbagliando anche i primi due liberi della gara.
Virtus Segafredo Bologna
Marco Belinelli 6.5: primo tempo òetargico, si sveglia nel secondo, se però è sempre ipermarcaato non può fare i miracoli a 39 anni.
Alessandro Pajola 7: dopo i 33 minuti di giovedì gliene toccano 30 anche stasera, ma ora gli si chiede anche di essere incisivo in attacco, e poi? Ha 5 palle perse, troppe, ma se diventa anche il go to guy avrebbe bisogno di 3 polmoni, salvate il soldato Pajo.
Riccardo Visconti n.e.
Tornike Shengelia 5.5: anche lui super impiegato, si vede palesemente che non ha le gambe solite, ma la sapienza cestistica è profondissima, come testimoniano gli 8 assist.
Andrejs Grazulis 4: capisco che debba sempre giocare contro susanelli che pesano 20 kg in più, ma i tagliafuori e gli appoggi al ferro non sono dipendenti da questo. In questo momento sembra i ngrossa difficoltà.
Matt Morgan 5: dovrebbe provare a correre di più, visto che al ferro sa arrivarci, e che in questo momento la mira da fuori è piuttosto scentrata.
Achille Polonara 5: è ancora in down, dopo uno scorcio di stagione sta rifiatando, c’è anche da dire che il coach non gli concede grosse chance.
Mouhamet Rassoui Diouf 7.5: perfetto nel farsi trovare al posto giusto nel momento giusto sfruttando le invenzioni dei compagni, cattura anche 9 rimbalzi, quando riuscirò a capire perché Ivanovic preferisce sempre partire ad handicap non inserendolo mai nei quintetti iniziali sarà sempre troppo tardi.
Nicola Akele 6: gioca poco, e visti i Polonara e Graziulis odierni forse qualche minuto in più lo meriterebbe.
Rayjon Tucker 6.5: come giovedì gioca un ottimo primo tempo, sfoderando anche un paio di penetrazioni modello Venezia, nel secondo tempo ha i suoi soliti cali di concentrazione dimenticandosi un paio di volte Fobbs che lo punisce ridando smalto ed entusiasmo ai padroni di casa.
Isaia Cordinier 4: sbaglia tutto quello che può sbagliare, assente, poco deciso nell’attaccare il canestro ed inspiegabilmente lento, forse anche lui avrebbe bisogno di rifiatare, ma evidentemente in società non lo capiscono.
Pagelle della Virtus Bologna a cura di Tromba
Giovanni Olmeo
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