L’autorità svizzera di omologazione e controllo dei medicamenti e dei dispositivi medici Swissmedic ha intentato un’azione legale contro i media elvetici per quella che, a suo avviso, è pubblicità non autorizzata ai farmaci dimagranti come Ozempic e Wegovy. Per la stampa, ciò equivale a una censura.
I più recenti farmaci GLP-1 utilizzati per la perdita di peso, come Ozempic, Wegovy e Mounjaro, sono finiti spesso sulle prime pagine dei giornali. Secondo lo Schweizer Mediendatenbank, negli ultimi due anni, in Svizzera, gli articoli con la parola “Ozempic” nel titolo sono stati più di 840.
Per l’autorità svizzera di omologazione e controllo dei medicamenti Swissmedic, però, alcuni pezzi erano troppo assimilabili a delle pubblicità. Due settimane fa, il quotidiano svizzero 20 Minuten ha riferitoCollegamento esterno che l’ente regolatore avrebbe ordinato a tre gruppi mediatici svizzeri – Neue Zürcher Zeitung (NZZ), Ringier e 20 Minuten – “di cancellare, sotto minaccia di sanzioni, gli articoli online su Ozempic e simili”.
Secondo Swissmedic, tali articoli costituiscono una forma di pubblicità a farmaci soggetti a prescrizione, cosa espressamente vietata dalla Legge svizzera sugli agenti terapeutici e applicabile a tutti i media, cartacei, televisivi ed elettronici. In Svizzera, Wegovy e Mounjaro sono autorizzati per la riduzione del peso. L’Ozempic invece è omologatoCollegamento esterno per il diabete di tipo 2, mentre può essere usato per perdere peso solo dietro prescrizione medica per “uso off-label”.
Non che questi siano gli unici farmaci da prescrizione ad aver provocato azioni legali da parte di Swissmedic. Oltre agli articoli sull’obesità e i farmaci per la perdita di peso, un portavoce della NZZ ha dichiarato che l’autorità di omologazione avrebbe contestato anche un articolo sull’emicrania e sui diversi tipi di trattamento applicabile.
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Tuttavia, il caso dei farmaci dimagranti ha sollevato ulteriori interrogativi sull’interpretazione e conseguente applicazione della legge da parte di Swissmedic, considerati anche l’ampia popolarità dell’argomento e il relativo fermento sui social.
“Swissmedic dà un’interpretazione della legge troppo rigorosa, al punto che quasi tutti i contenuti editoriali potrebbero essere considerati pubblicità”, ha dichiarato Urs Saxer, professore di diritto all’Università di Zurigo che rappresenta uno dei gruppi mediatici coinvolti nella causa. “I metodi per perdere peso sono e devono rimanere parte del dibattito pubblico”.
In Svizzera, il 12% circaCollegamento esterno della popolazione è considerato obeso. A livello globale, il problema riguarda 1 miliardo di personeCollegamento esterno. TikTok e YouTube pullulano di post e video, visualizzabili in qualsiasi parte del mondo, di utenti che condividono la loro esperienza con iniezioni per la perdita di peso. Senza contare l’enorme giro di affari che c’è intorno: secondo alcune stime, il mercato globale dei farmaci contro l’obesità varrebbe 100 miliardi di dollari l’annoCollegamento esterno solo per le case farmaceutiche.
Una legge severa
Secondo gli esperti ed esperte contattati da swissinfo.ch, la legge svizzera sulla pubblicità di medicamenti al pubblico è severa rispetto a Paesi come gli Stati Uniti o la Nuova Zelanda, dove i farmaci con obbligo di prescrizione possono essere pubblicizzati in televisione purché ne vengano dichiarati benefici e rischi. La maggior parte d’Europa invece ha leggi simili a quelle elvetiche.
L’articolo 2 dell’Ordinanza sulla pubblicità dei medicamentiCollegamento esterno la definisce come “tutte le forme di informazione, la prospezione del mercato e la creazione di incentivi che hanno come obiettivo di influire sulla prescrizione, la dispensazione, la vendita, il consumo o l’impiego di medicamenti”.
Tale ordinanza intende proteggere la gente da informazioni false o fuorvianti che potrebbero portare a un uso eccessivo o inappropriato dei farmaci, spiega Lukas Jaggi, portavoce di Swissmedic. “La legge svizzera intende tutelare la salute pubblica, garantire la trasparenza e fornire al pubblico informazioni concrete sull’uso responsabile dei medicamenti”, ha dichiarato a swissinfo.ch in un’e-mail. “I farmaci andrebbero usati in base a esigenze mediche specifiche e non secondo interessi commerciali”.
L’ambito di applicazione dell’ordinanza è piuttosto ampio e vale per chiunque si rivolga al pubblico, compresi i media. Nella maggior parte dei casi, a violare la legge sono le case farmaceutiche o le farmacie, per esempio tramite la pubblicazione di opuscoli dall’aria promozionale. Nel 2023, Swissmedic, che ha il compito di far rispettare la legge in vigore, ha indagato su 80 casi di potenziale pubblicità occulta. In 27 occasioni sono stati avviati procedimenti giudiziari, di cui due per articoli giornalistici sui farmaci GLP-1.
Una zona grigia
Tuttavia, non è sempre chiaro quali contenuti costituiscano potenziali réclame. Sylvia Schüpbach, avvocato svizzero con una specializzazione in diritto farmaceutico presso lo studio legale PharmaLex di Berna, sostiene che le notizie che “mirano a modificare il comportamento delle persone, invogliandole ad acquistare o farsi prescrivere un medicamento o un dispositivo medico” andrebbero considerate pubblicità.
Tuttavia, la maggior parte dei media non ha l’intenzione o lo scopo di pubblicizzare prodotti: “È il modo in cui viene formulata la notizia che può oltrepassare il confine tra informazione lecita e pubblicità”, ha affermato Schüpbach.
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Ad esempio, gli articoli che parlano di malattie e farmaci in genere non vengono considerati pubblicità, ma possono diventare problematici se si focalizzano su un medicamento specifico. In un comunicato stampaCollegamento esterno pubblicato il 16 gennaio, Swissmedic ha indicato che, per citare medicamenti nell’ambito di temi di interesse generale, bisogna rispettare tre condizioni: menzionare tutte le opzioni terapeutiche, incluse quelle non farmacologiche; non attribuire un valore particolare ad alcuna delle opzioni terapeutiche citate né presentarla come superiore alle altre; dichiarare sia le caratteristiche positive sia quelle negative di ogni opzione.
Il testo prosegue affermando che “costituiscono pubblicità ad esempio le testimonianze e le storie di successo dei pazienti, i confronti di prezzo e le raccomandazioni”.
Non è chiaro quali articoli Swissmedic abbia trovato problematici. Al momento, l’autorità di omologazione ha quattro procedimenti in corso con gli organi di stampa. L’articolo di 20 Minuten della scorsa settimana fa riferimento ai propri pezzi, ricostruendo la cronologiaCollegamento esterno degli e delle influencer che hanno alimentato la domanda di iniezioni dimagranti. La nostra redazione non ha avuto accesso agli altri articoli.
Contattata da swissinfo.ch in merito alle cause in corso, NZZ ha risposto che avrebbe “intrapreso un’azione legale per impedire a Swissmedic di vietare la pubblicazione di articoli giornalistici, ma non poteva commentarne i contenuti in ragione del procedimento in atto”.
“Considerando le informazioni generali fornite dai media svizzeri sugli ultimi farmaci dimagranti, è discutibile che si tratti davvero di articoli promozionali”, afferma Schüpbach.
La Schweizer Mediendatenbank riporta articoli sui farmaci GLP-1 che toccano un’ampia serie di argomenti, dai potenziali farmaci GLP-1 di nuova generazione alle ultime ricerche sugli effetti collaterali rari, dal ruolo delle celebrità nell’alimentare la domanda al problemi dell’Ozempic falso. Questo genere di articoli è disponibile sui media di tutto il mondo.
“Giornalisti e giornaliste sono tenuti a rispettare le regole e i principi del loro mestiere, incluso il non fare propaganda ad alcun tipo di prodotto”, ha detto Saxer. “Questo dovrebbe bastare. Non c’è bisogno di ulteriori restrizioni legali sulla pubblicità dei medicamenti. L’interpretazione della legge data da Swissmedic deve tenere conto della libertà di stampa”.
Swissmedic ha ribattuto, sostenendo che l’accusa secondo cui starebbe vietando la pubblicazione di qualunque notizia sulle iniezioni dimagranti è “eccessiva e incomprensibile”. In un’e-mail, Jaggi ha sottolineato che “un’informazione fattuale e neutrale in merito è assolutamente possibile e nell’interesse pubblico”.
La frustrazione dei gruppi mediatici deriva anche dal fatto che la popolazione, in Svizzera, può accedere a informazioni sui farmaci per la perdita di peso provenienti da tutto il mondo, anche da Paesi in cui non vigono gli stessi controlli. Negli Stati Uniti, per esempio, case farmaceutiche, farmacie online e cliniche sanitarie hanno inondato il WebCollegamento esterno di pubblicità di farmaci dimagranti. Dalla Svizzera, basta una semplice ricerca su Google per ritrovare il tutto su YouTube.
In un comunicato stampa, Swissmedic ha dichiarato di “effettuare controlli regolari, che includono la stampa, i media elettronici (radio e TV) e online, e le piattaforme social”. Tuttavia, non analizza tutti i contributi della radiodiffusione pubblica e non può verificare ogni articolo esistente, dice Jaggi.
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Al tempo stesso, l’autorità di omologazione ha l’obbligo di indagare su tutte le segnalazioni ricevute in merito a potenziali violazioni delle norme sulla pubblicità; segnalazioni che possono provenire da chiunque, anche da case farmacologiche concorrenti. Pertanto, ha dichiarato a swissinfo.ch che, se dovesse ricevere indicazioni relative ai contenuti social, indagherà.
Tuttavia, finora i social network non sono stati sottoposti a controlli paragonabili a quelli dei media tradizionali, anche perché la maggior parte delle piattaforme e degli influencer risiede fuori dalla Svizzera, quindi fuori dalla giurisdizione di Swissmedic. Inoltre, analizzare i post sui social è un compito erculeo: “Per esaminare ed eventualmente proibire ogni dichiarazione positiva fatta sui social svizzeri riguardo ai farmaci soggetti a prescrizione medica, Swissmedic avrebbe bisogno di molto più personale”, ha detto Schüpbach.
Uno studioCollegamento esterno del 2023 su 100 video di TikTok postati con l’hashtag Ozempic ha rilevato che un terzo, con oltre 31 milioni di visualizzazioni, includeva contenuti che “incoraggiavano o sollecitavano altre persone a provare Ozempic/presentavano Ozempic come un farmaco appetibile/rappresentavano Ozempic in modo positivo”.
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La scorsa primavera, TikTok ha vietato i contenutiCollegamento esterno che promuovono comportamenti a rischio per perdere peso o favoriscono “il commercio o la promozione di prodotti dimagranti o per l’aumento della massa muscolare”. Questo in seguito a un’impennata di video che esaltavano la magrezza e davano informazioni fuorvianti sulla salute, con creatori e creatrici di contenuti pagati per promuovere farmaci dimagranti. Eppure, c’è stato chi ha contestatoCollegamento esterno il divieto, sostenendo che si tratta di una discriminazione nei confronti delle persone in sovrappeso.
“La gente vuole informazioni su come funzionano quei medicamenti e andrà comunque a cercarsele”, ha dichiarato Schüpbach. “L’importante è che trovi risultati affidabili”.
A cura di Virginie Mangin/sb
Tradotto dall’inglese da Camilla Pieretti
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