In Europa sta crescendo il peso delle rinnovabili e varia il mix energetico: dagli inizi degli anni 2000 ad oggi l’uso del carbone è diminuito del 20%, scendendo al 12% rispetto al 32% del 2000, mentre è aumentata la quota del gas naturale di 5 punti percentuali (dal 12% al 17%). A dominare sono le energie rinnovabili, passate dal 15% al 45%, con l’Italia in cui la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta quest’anno per il 41,2% da energia pulita (massimo storico). Ma l’UE resta ancora troppo dipendente da importazioni energetiche (58,3%) a fronte di una dipendenza cinese del 20% e di una totale autosufficienza degli Stati Uniti. Proprio su questo elemento, più che in passato, si giocherà la competitività globale. È quanto rileva il sesto MED & Italian Energy Report, presentato oggi al Parlamento Europeo, lavoro di ricerca intitolato quest’anno The energy transition in the Mediterranean between sustainability and security: a dynamic think-tanking approach, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e frutto della sinergia scientifica tra SRM (Centro Studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo) e l’ESL@energycenter Lab del Politecnico di Torino, e della collaborazione con la Fondazione Matching Energies.
Stando a quanto analizzato dal rapporto, è necessario procedere nel dialogo energetico tra Europa e Nord Africa anche per la produzione di rinnovabili e idrogeno verde. È stato calcolato che considerando la generazione di elettricità da fotovoltaico, basterebbe meno dell’1% della superficie dei paesi della costa meridionale per generare elettricità sufficiente non solo a soddisfare la loro futura domanda di energia elettrica, ma anche per produrre elettricità in eccesso che potrebbe essere esportata verso le altre due sponde. In questo, si legge nel documento, “l’Italia svolge un ruolo di ponte”. Inoltre lo Stivale sta migliorando, seppur di poco, il livello di dipendenza energetica passando dal 77 al 74%. Quest’anno il Paese ha raggiunto un livello di scorte del 98,5%, oltre la media europea, assicurandosi ampia copertura contro eventuali rischi forniture. Dal rapporto emerge che le energie rinnovabili sono driver su cui insistere: gli ultimi dati al 2024 per l’Italia, evidenziano che la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta per il 41,2% da energia rinnovabile, il massimo di sempre.
Inoltre, accanto al ruolo di hub per le commodity fossili, i porti stanno diventano anche luoghi strategici per la transizione green e per favorire il “ponte energetico” tra Europa e Nord Africa. Nei porti vanno sempre più diffondendosi grandi progetti inerenti le energie rinnovabili, in particolare solare ed eolico anche offshore. Da questo punto di vista, i porti italiani sono in prima fila sull’energia. Per i porti italiani il segmento energy vale il 35% del totale movimentato. Essi stanno affrontando e sempre più saranno protagonisti di una rivoluzione energetica. La nuova sfida è quella di diventare hub della transizione energetica, impegnandosi a rendere più ecologiche le proprie attività. Avanza il modello green con investimenti e nuove sfide per le nostre infrastrutture.
La capacità di accogliere navi con propellenti come Metanolo, GNL, Ammoniaca ed altri potrà essere una discriminante competitività di notevole portata, si legge nel reporto da cui emerge che il 52,6% del portafoglio ordini navale nei cantieri sarà in grado di utilizzare carburanti o propulsioni alternative.
L’evento, è stato patrocinato dai deputati europei Elena Donazzan e Giorgio Gori, ed è stato organizzato con la collaborazione della struttura European Regulatory and Public Affairs di Intesa Sanpaolo con sede a Bruxelles.
Per realizzare le analisi di questa edizione del report, SRM e ESL@energycenter del Politecnico di Torino hanno implementato una piattaforma interattiva denominata ENEMED Platform che attraverso algoritmi ed accesso a varie fonti dati consente di eseguire ricerche e analisi ed ottenere informazioni aggiornate sui flussi energetici dei paesi dell’area EuroMediterranea, anche personalizzando le visualizzazioni dei dati.
Dopo l’introduzione dei due deputati europei e della responsabile European Regulatory and Public Affairs di Intesa Sanpaolo, Francesca Passamonti, sono seguite le relazioni introduttive di Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo ed Elena Baralis, Prorettore del Politecnico di Torino.
Hanno presentato il rapporto Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM ed Ettore Bompard, Direttore Scientifico ESL@energycenter Lab, Politecnico di Torino a cui ha fatto seguito una simulazione e dimostrazione del funzionamento della nuova ENEMED Platform. L’evento è proseguito con un dibattito, moderato da Ana Rovzar, Founder & CEO Polygon AR, centrato sui risultati illustrati dal rapporto a cui hanno partecipato autorevoli esponenti di istituzioni italiane ed europee, di associazioni di categoria internazionali, rappresentanti dell’industria energetica e delle infrastrutture connesse all’energia.
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