L’International Air Transport Association ha diffuso il 29 gennaio 2025 i dati relativi al trasporto aereo delle merci per l’intero 2024 e per il mese di dicembre, evidenziando una crescita significativa della domanda e una tenuta dei rendimenti nonostante la flessione rispetto ai picchi del 2021-2022. Il solo mese di dicembre ha confermato la tendenza positiva dell’anno, con una domanda di trasporto aereo cargo in aumento del 6,1% rispetto a dicembre 2023. Anche la capacità disponibile è cresciuta, registrando un incremento del 3,7%, con una prestazione ancora migliore per le operazioni internazionali.
Dal punto di vista dei rendimenti, dicembre ha segnato un incremento del 6,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un valore ancora superiore del 53,4% rispetto a dicembre 2019, dimostrando la resilienza del settore nonostante una tendenza di graduale normalizzazione dopo gli aumenti eccezionali registrati nel biennio 2021-2022. Tra i principali fattori che hanno influenzato l’ultimo mese dell’anno si segnalano la crescita degli scambi commerciali globali, che nel 2024 ha registrato un’espansione del 3,6%, e l’indebolimento della produzione manifatturiera globale, con l’indice Pmi della produzione e quello dei nuovi ordini all’esportazione entrambi sotto la soglia critica di 50. Inoltre, l’inflazione ha continuato a mostrare segni di rialzo negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, mentre la Cina ha proseguito con una leggera deflazione.
L’intero 2024 si è chiuso con una crescita record: la domanda, misurata in tonnellate chilometri, è aumentata dell’11,3% su base annua, superando i volumi record del 2021. La capacità complessiva ha registrato un incremento del 7,4%, con un dato più elevato per le operazioni internazionali. Secondo Willie Walsh, direttore generale di Iata, il 2024 è stato un anno caratterizzato da una crescita redditizia, sostenuta principalmente dal dal commercio elettronico, dalle restrizioni nel trasporto marittimo, che hanno reso il cargo aereo un’alternativa più competitiva, e dalle limitazioni dello spazio aereo su alcune rotte chiave verso l’Asia, che hanno mantenuto elevati i rendimenti.
Nonostante una riduzione media dell’1,6% nei rendimenti rispetto al 2023, i rendimenti restano superiori del 39% rispetto al 2019, segnalando un mercato ancora forte e in espansione. Le prospettive per il 2025 indicano una crescita più moderata, stimata intorno al 5,8%, in linea con i tassi di espansione storici del settore. Tuttavia, le incognite geopolitiche, tra cui il possibile impatto di nuove tariffe commerciali imposte dagli Stati Uniti, rappresentano un rischio per la stabilità del commercio internazionale.
Le principali rotte hanno registrato nel 2024 un’espansione continua, con alcune tratte che hanno segnato crescite a doppia cifra. Quelle tra Asia e Nord America hanno registrato un incremento annuale dell’8%, mentre l’Europa-Asia ha segnato un aumento del 10,3%, confermando l’importanza strategica di questa connessione. Anche le tratte tra Medio Oriente e Asia e Medio Oriente ed Europa hanno continuato a crescere, mentre il traffico all’interno dell’Asia ha mostrato la crescita più forte, sostenuta dal commercio elettronico e dalla rapida espansione industriale.
Regione | Quota globale (%) | Crescita traffico 2024 | Crescita traffico dicembre | Capacità 2024 | Capacità dicembre | Fattore di carico |
---|---|---|---|---|---|---|
Asia-Pacifico | 34.2% | 14.5% | 8.4% | 11.3% | 6.3% | 47.2% |
Europa | 21.5% | 11.2% | 5.1% | 7.8% | 3.7% | 53.7% |
Nord America | 25.8% | 6.6% | 5.3% | 3.4% | 2.1% | 40.3% |
Medio Oriente | 13.6% | 13.0% | 3.3% | 5.5% | 0.2% | 46.9% |
America Latina | 2.9% | 12.6% | 10.9% | 7.9% | 8.4% | 36.6% |
Africa | 2.0% | 8.5% | -0.9% | 13.6% | 1.8% | 41.8% |
Unica eccezione negativa è stata la rotta Africa-Asia, che ha subito una contrazione del 4%. Le compagnie aeree della regione Asia-Pacifico hanno mostrato le migliori prestazioni, con un aumento della domanda del 14,5% nel 2024, seguite dal Medio Oriente e dall’America Latina. Il Nord America ha registrato la crescita più modesta, mentre l’Africa ha visto un incremento complessivo dell’8.5%, con un calo nella domanda a dicembre.
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