I viterbesi attendono per 18 anni Ematologia ma nel blocco dedicato ci saranno gli uffici. L’Ail evidenzia lo scandalo e rovina la festa e la passerella politica del 31 gennaio

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28 Gennaio 2025, di Davide Brandi


I viterbesi attendono per 18 anni Ematologia ma nel blocco dedicato ci saranno gli uffici. L’Ail evidenzia lo scandalo e rovina la festa e la passerella politica del 31 gennaio

Homepage VITERBO – Cosa sta accadendo a Belcolle? Le scelte fatte sono nell’interesse dei cittadini? Sono nell’interesse dei viterbesi malati e dei loro famigliari? Sono logiche per quanto riguarda spese sostenute, con i soldi delle tasse pagate dai cittadini, per realizzare determinati spazi ad alta funzionalità e poi impiegare questi ambienti per mettere scrivanie da impiegati e burocrati?



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Foto Fisioterapy CenterVITERBO – Cosa sta accadendo a Belcolle? Le scelte fatte sono nell’interesse dei cittadini? Sono nell’interesse dei viterbesi malati e dei loro famigliari? Sono logiche per quanto riguarda spese sostenute, con i soldi delle tasse pagate dai cittadini, per realizzare determinati spazi ad alta funzionalità e poi impiegare questi ambienti per mettere scrivanie da impiegati e burocrati?

Tutte domande che l’opinione pubblica viterbese inizia a porsi dopo la conferenza indetta questo martedì pomeriggio nella sala riunioni della Camera di Commercio dall’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie) Viterbo. 

A mettere sul tavolo un tema pesantissimo – che rischia di rovinare la festa e la passerella politica in calendario per venerdì 31 gennaio di inaugurazione della nuova ala dell’ospedale Belcolle – è un nome che si è conquistato il rispetto di tutti in tanti anni di illuminata carriera: il dottore Marco Montanaro, per 20 anni a capo del reparto di Ematologia e oggi presidente del comitato scientifico di Ail Viterbo.

Montanaro, intervenuto alla conferenza stampa, ha fatto una cosa semplice: ha raccontato la storia di Ematologia nel Viterbese e i sacrifici dei malati per lunghissimi anni. “Ematologia nasce nel 1999 nell’ospedale di Montefiascone.Nel 2001 si era progettato lo spazio definitivo a Belcolle, che sarà inaugurato venerdì. Dal 1999 il reparto è stato spostato prima a Ronciglione e poi nella palazzina D di malattie infettive a Belcolle. Nel 2020 la situazione è stata travolta dalla pandemia di Covid 19. Quindi sono stati soppressi i posti letto e l’ambulatorio è continuato a Ronciglione. Una realtà che ha determinato problemi di organizzazione non da poco visto i chilometri di distanza tra degenza e ambulatorio. Questo reparto, fino al 2007, era uno dei primi nel Lazio. Dal 2007 in poi non sono stati più effettuati trapianti e i pazienti sono stati costretti a migrare in altre strutture regionali e extra regionali. Un trapianto necessita da un minimo di quindici a trenta giorni di degenza, immaginate le problematiche per chi ogni giorno deve percorrere oltre 100 chilometri. 

L’apertura della nuova ala di Belcolle, quella che inaugurano venerdì, doveva risolvere tutto questo. Lì era stato attribuito all’unità di Ematologia uno spazio in modo da riunire ambulatorio e degenza . Nel marzo 2024 quando tutti i medici erano pronti al trasferimento, il commissario ci ha comunicato che il reparto non era più destinato a Ematologia. L’ottavo piano che è stato costruito appositamente per il reparto di ematologia con delle caratteristiche specifiche come pavimento senza angoli retti, pressione dell’aria positiva e percorsi sporco e pulito, purtroppo ospiterà la dirigenza sanitaria, in quanto ci sono problemi ai solai degli uffici oggi utilizzati”.

Una “bomba” quella messa sul tavolo della città dalla conferenza Ail di questo pomeriggio. Nei giorni scorsi erano arrivate alla redazione de La Fune alcune segnalazioni della vicenda. 

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Per 18 anni tutti hanno atteso la realizzazione di questo nuovo reparto all’ottavo piano dell’edificio A3 di Belcolle ma non sarà così. Da qui l’appello di Ail al commissario Asl Egisto Bianconi da parte  della presidente Ail Viterbo Patrizia Badini: “A marzo 2024 quando ci è stato comunicato che non saremmo potuti andare nel struttura dedicata a noi, erano stati comunque presi degli impegni. Una tempistica entro la quale avremmo avuto il day hospital, ambulatorio e degenza, cioè dicembre 2024. Con il direttore generale della Asl ci siamo incontrati il 23 gennaio e ho chiesto temporaneamente di essere trasferiti nel reparto costruito per noi, in attesa di una soluzione alternativa. La soluzione è stata la degenza nell’ottavo piano del corpo B, garantito lo spostamento entro aprile 2025. In tre mesi dovranno essere effettuati lavori incredibili. Io lo ringrazio, ma devo dimostrare la perplessità e se fosse un’operazione così semplice perché non è stata fatta prima? Non è morale chiedere un ulteriore sacrificio ai pazienti”.

Presente alla conferenza stampa anche la sindaca di Viterbo Chiara Frontini che ha voluto dimostrare sostegno alla battaglia di Ail. Vista la serietà della situazione è arrivato a Viterbo anche il presidente nazionale Ail Giuseppe Toro. “Credo sia necessario un ragionamento da parte della giunta Rocca, spero in un ripensamento sull’utilizzo di quel piano così strategico per i pazienti ematologici”. 

Quanto sta accadendo a Viterbo rischia di diventare notizia nazionale, che racconterà in maniera non positiva la città di Viterbo. 

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