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“,”postId”:”1a8befb8-587a-4f5a-a032-a1397d580f18″}],”posts”:[{“timestamp”:”2025-01-29T10:28:35.730Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-29T11:28:35+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Roccella: \”Avviso garanzia a Meloni è stato atto voluto\””,”content”:”
\”È sorprendente questo avviso, o non avviso, di garanzia perché non è vero che è automatico e che doveva esserci l’iscrizione nel registro degli indagati. È chiaramente qualcosa che è stato voluto\”, ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella durante la trasmissione Ping Pong’su Rai Radio 1. \”La magistratura – ha aggiunto -rivendica la propria autonomia e poi dice che questo è un fatto automatico, un fatto dovuto. Non lo è, si poteva tranquillamente archiviare. La premier ha fatto veramente bene a ribadire immediatamente la gravità della cosa e a dire non sono ricattabile\”.
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Sul caso Almasri \”dico due cose: la prima è che noi abbiamo liberato un boia e quindi credo che il governo debba riferire in parlamento sulle ragioni di questa liberazione, è stato addirittura rimpatriato con un aereo di Stato. Ci sono ragioni politiche?\”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe, Sala a Sky TG24. \”La seconda è che certamente non mi auguro che Giorgia Meloni possa avere conseguenze da questa indagine\”, ha concluso.
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\”Non è delle vicende giudiziarie che i partiti devono discutere, alimentando attacchi alla magistratura e teorie surreali del complotto. Il tema centrale nella questione Almasri è il significato dell’espressione ‘sicurezza nazionale’ utilizzata dalla Presidente del Consiglio nel video che ha registrato ieri – ha commentato ad Agorà Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata dem – Perché Giorgia Meloni ritiene che il torturatore libico fosse pericoloso in Italia e non in Libia, dove avrebbe stuprato innocenti e trattato coi trafficanti di esseri umani? Perché è stato rilasciato e accompagnato a casa con un volo di Stato? È su questo che dobbiamo avere risposte. Risposte che non abbiamo avuto e non avremo dato che i ministri Piantedosi e Nordio oggi non verranno, come invece era previsto, a riferire in Parlamento. E trovo che questo sia gravissimo perché il Parlamento italiano ha il diritto di sapere cosa si nasconde dietro quella espressione ‘sicurezza nazionale’ che, per come viene usata dal governo, pare nascondere una ricattabilità dell’Italia rispetto alla quale i cittadini hanno diritto di essere informati, non con un video di due minuti sui social\”.
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\”La premier fugge dal Parlamento ma va sui social per fare propaganda. È gravissimo che il governo non si presenti in Parlamento a spiegare perché ha liberato con aerei di Stato un criminale, assassino e stupratore. Ed è ancora più grave che la presidente Meloni faccia del vittimismo e affermi di non essere ricattabile, quando in realtà lo è dai libici, così come lo è l’Italia, perché altrimenti chiuderebbero le forniture di gas o farebbero arrivare qualche barcone in più in Italia – ha attaccato Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, ospite ad Agorà – Ha trasformato una comunicazione dovuta in propaganda politica, attaccando i giudici per coprire la vergogna di aver liberato un criminale. Se il governo avesse detto la verità sin dall’inizio, non saremmo in questa situazione. Devono dire al Paese perché il governo ha consentito la liberazione di un criminale, un torturatore, stupratore, anche di minorenni. Meloni aveva detto che avrebbe inseguito i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, in realtà li ha riportati a casa con l’aereo di Stato. Inaudito si dia la colpa ai giudici della scarcerazione quando la voluta omissione del ministro Nordio, che si è tenuto nel cassetto la richiesta della Corte penale, dimostra che il ministero aveva gli atti per il mandato di arresto e non lo hanno fatto\”. \”Per il governo – ha aggiunto – è tutta strumentalizzazione politica, anche i giudici della Corte penale sono strumentalizzati secondo Meloni. Non riescono a dire la verità . Meloni si definisce mamma, ma ha permesso la scarcerazione di un criminale di questo tipo. Ha accusato anche me di essere amico dei trafficanti di esseri umani, ma ricorderemo tutti l’immagine di Almasri che scende dall’aereo con il tricolore alle spalle\”.
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\”In tutte le nazioni ci sono strutture dello Stato profondo disposte a perseguitare i governi democratici solo per aver difeso la sicurezza, l’interesse nazionale e il loro popolo. Tutto il nostro sostegno a Giorgia Meloni di fronte a questo nuovo attacco\”. Lo scrive in un post pubblicato su X Â Santiago Abascal, leader del partito spagnolo Vox, in commento alla notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati della premier.
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Un vertice di governo, a quanto si apprende, è previsto a breve a Palazzo Chigi. Partecipano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepremier Antonio Tajani e altri ministri. Fonti dell’esecutivo escludono che il tema della riunione sia il caso Almasri. Potrebbe trattarsi, a quanto si apprende, di una riunione sul dossier immigrazione.
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\”Non ci sono giustificazioni plausibili per sottrarsi al confronto nella sede preposta su un tema così grave e rilevante per il Paese; tentare di eludere le proprie responsabilità è un comportamento intollerabile e irrispettoso nei confronti delle istituzioni democratiche\”, scrivono i capigruppo di opposizione alla Camera in una lettera indirizzata al presidente di Montecitorio Lorenzo Fontana, a seguito \”dell’annullamento dell’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno in merito alla nota vicenda del cittadino libico Almasri\”, chiedendo \”l’immediata convocazione della Conferenza dei capigruppo. \”Riteniamo, infatti, che tale questione, indipendentemente dal suo risvolto giudiziario, richieda chiarimenti adeguati ed esaustivi da rendere tempestivamente in sede parlamentare\”, scrivono nella lettera a Fontana i capigruppo di opposizione Chiara Braga (Pd), Riccardo Ricciardi (M5s), Luana Zanella (Avs) Matteo Richetti (Azione) Davide Faraone (Iv) e Riccardo Magi (Più Europa) a proposito dell’informativa sul caso Almasri. \”Confidiamo, pertanto, in una immediata convocazione della riunione dei capigruppo, prima di procedere all’inizio dei lavori dell’Assemblea, al fine di confermare la già prevista informativa del Governo\”.
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Su Instagram arriva anche il sostegno alla premier dalla sorella Arianna: \”Anni di vergogna, derisione rassegnazione. Poi l’Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi! Solo che alcuni non lo possono accettare. Perché in un’Italia così non c’è più spazio per la meschinità . E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l’importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere\”. \”Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane – conclude – È tempo che le persone perbene di questa martoriata Nazione scelgano da che parte stare. Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!\”.
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\”Il nostro impegno per difendere l’Italia proseguirà , come sempre, con determinazione e senza esitazioni – ha scritto stamattina la presidente del Consiglio Giorgia Meloni su X – Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l’interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro.  Dritti per la nostra strada\”.
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\”Non compete a noi entrare nella vicenda giudiziaria, quello spetta ai magistrati. Abbiamo però fior di elementi per affermare che ci sono evidenti responsabilità politiche del governo e della presidente del Consiglio\”, dice in un’intervista a Repubblica Debora Serracchiani, deputata del Pd con delega alla Giustizia nella segretaria Schlein, commentando la vicenda Almasri su cui chiede che Giorgia Meloni vada \”a riferire in Aula: deve spiegare al Paese perché hanno deciso di rimettere in libertà il capo della polizia giudiziaria libica, accusato di reati gravissimi dalla Corte penale internazionale\”. \”Mi pare che come al solito siamo di fronte a una prima ministra a cui piace fare la vittima, abilissima nel raccontare mezze verità . E dire, soprattutto, falsità – prosegue commentando il video di Meloni sui social – Non è vero che ha ricevuto un avviso di garanzia, ma solo una comunicazione dovuta per legge. E non è nemmeno vero che non è ricattabile\”. \”Se è vero che nei giorni in cui Almasri è stato arrestato abbiamo avuto un picco di sbarchi dalla Libia, si può dedurre che siamo di fronte a una decisione politica – conclude Serracchiani – orientata a scongiurare una massiccia ondata migratoria. Altroché se è ricattabile\”.
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Il vicepremier Tajani lega tutto alla protesta dei magistrati per la riforma della giustizia. \”Sicuramente sì. E non si capisce questa protesta. I magistrati hanno le loro sedi per esprimere le proprie posizioni su una riforma – spiega ancora – ma non possono emanare atti come un avviso di garanzia per opporsi a un governo. Perché la democrazia si fonda sulla separazione dei poteri, che qui sta saltando per attacchi e toni sempre più alti\”. \”Ogni volta che si tocca qualcosa sulla giustizia, parte l’attacco. Fu così contro Berlusconi, poi per Salvini, ora tocca a Meloni\”, conclude Tajani.
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\”È un proditorio attacco al governo attuato da quella magistratura che non tollera che ci sia una riforma della giustizia\”. Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo l’invio dell’avviso di garanzia alla premier Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano per il caso Almasri, che secondo il leader di Forza Italia \”ricorda tanto quando Berlusconi nel ’94 ricevette l’avviso di garanzia a Napoli mentre presiedeva il vertice Onu sulla criminalità \”. \”Proprio alla vigilia del dibattito parlamentare sulla vicenda Almasri, quando i ministri dell’Interno e della Giustizia stanno andando per presentarsi in Parlamento per illustrare la vicenda, arriva un avviso senza alcun senso – prosegue – Un avviso su un fatto politico con questa tempistica. Inchiesta su esposto di un avvocato della sinistra accolto dal pm che aveva già indagato Salvini con i risultati che vediamo, e di quella fazione di magistrati che all’apertura dell’anno giudiziario hanno sfilato con la Costituzione in mano per protesta, un atto inaudito. Questo avviso è un pericoloso soffiare sul fuoco, non da uomini delle istituzioni\”.
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Sul Corriere della Sera Li Gotti ribadisce poi che \”dicono che Almasri è stato espulso per motivi di sicurezza, perché scarcerato dalla Corte d’appello. Ma la Corte ha sollecitato il ministro. Ha cercato l’interlocuzione. Lui non ha risposto. È stato inerte. Ma era già tutto organizzato. E la prova è che nel frattempo un Falcon è stato mandato a Torino. Allora perché il ministro dice che stava consultando il fascicolo?\”. Meloni ha citato i suoi clienti \”Buscetta, Brusca e altri mafiosi\” e lui li rivendica: \”Ho difeso tanti collaboratori di giustizia. Ma anche la famiglia Calabresi, la scorta di Moro e sono stato parte civile al processo di piazza Fontana\”, dice.
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Su Repubblica Li Gotti difende la sua azione. \”Io mi sono limitato a raccontare cosa è accaduto in quei giorni, allegando anche articoli di stampa – dice – Credo che ci siano gli estremi per valutare possibili condotte sia di favoreggiamento sia di peculato\”.
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\”Liberare il generale Almasri è una scelta peggiore di quella di Trump. Il presidente americano ha incatenato i migranti, noi abbiamo scarcerato un boia\”, spiega in un’intervista a La Stampa Luigi Li Gotti, ex politico e avvocato che ha denunciato la premier Giorgia Meloni e i ministri coinvolti. E ora risponde agli attacchi del centrodestra. \”Come cittadino mi sono sentito ingannato – prosegue – L’Italia ha liberato un boia. E sono state dette innumerevoli bugie\”. Come ad esempio \”che non eravamo stati informati\”. Meloni l’ha attaccato pubblicamente definendolo un ex politico di sinistra vicino a Prodi. \”Sono stato sottosegretario alla Giustizia dal 2006 al 2008 con il governo Prodi\”, chiarisce. Li Gotti è stato però anche militante dell’Msi. \”Noi eravamo della corrente di sinistra, ci rifacevamo a un parlamentare dell’Msi che era Luigi Filosa\”, dice. La premier ha detto che la decisione di scarcerare il generale è stata dei giudici romani, ma, secondo Li Gotti, \”sa benissimo che non è così. Perché prima che la magistratura intervenisse, avevano già preparato un aereo?\”.
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Una scelta politica, la denuncia della presidente del Consiglio Meloni per il caso Almasri? \”Ho fatto una scelta giudiziaria. Da comune cittadino, non posso chiedere dimissioni. Ho visto aspetti di possibile reità e ho fatto una denuncia, doverosa\”, ha detto l’avvocato Luigi Li Gotti a Radio 24. E alla domanda se dietro l’iniziativa ci sia Romano Prodi, nel cui governo è stato sottosegretario, l’avvocato ha risposto: \”Non ci ho mai parlato in vita mia con Prodi. Io rispondo alla mia coscienza\”. Quanto all’accusa di aver difeso mafiosi, \”ho fatto diverse cose tra cui anche la difesa di collaboratori di giustizia. Fu Falcone a chiedermi se ero disposto a assumere la difesa di Francesco Marino Mannoia perche era rimasto senza difesa e io per dovere deontologico ho accettato\”, ha replicato Li Gotti, ricordando tra le sue difese quella dei familiari dei carabinieri uccisi in via Fani, e delle vittime di Piazza Fontana e della famiglia Calabresi.
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La decisione del governo italiano di ignorare il mandato di arresto per il generale Najem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica e responsabile del centro di detenzione di Mitiga, è chiarita in una dichiarazione del procuratore generale di Roma nell’ordinanza che ha disposto l’immediata scarcerazione di Almasri, arrestato negli scorsi giorni a Torino: \”Il Procuratore generale chiede che codesta Corte dichiari l’irritualità dell’arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte penale internazionale\”. L’ARTICOLO COMPLETO
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\”La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri. Avviso di garanzia inviato anche ai ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano, presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Ligotti, ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi\”. Queste le prime parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel messaggio video affidato ai social. IL VIDEO
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Arrestato e immediatamente rilasciato con annesso rimpatrio, al centro di una controversia internazionale che coinvolge il governo italiano e riaccende il faro sulla gestione dei centri di detenzione in Libia. Il profilo dell’uomo su cui pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri, 28 gennaio, ha annunciato in un videomessaggio di aver ricevuto un avviso di garanzia dal procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi per i reati di favoreggiamento e peculato – insieme ai ministri della Giustizia Carlo Nordio, dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano – a seguito del rimpatrio del comandante libico Almasri sul quale il Tribunale penale internazionale dell’Aia (Cpi) aveva spiccato in precedenza un mandato di cattura. COSA SUCCEDE ORA
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La presidente del Consiglio Meloni indagata dalla Procura di Roma per peculato e favoreggiamento sul caso Almasri, il comandante libico accusato di crimini contro l’umanità dalla Corte dell’Aja arrestato e poi rilasciato e riaccompagnato a Tripoli su un volo di Stato. “Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. Vado avanti senza paura”, dice la premier in un video diffuso sui social per dare la notizia. Iscritti anche i ministri  della Giustizia Nordio e dell’Interno Piantedosi e il sottosegretario Mantovano. L’iniziativa della Procura nasce da un esposto dell’avvocato Li Gotti, già parte civile nel processo per Piazza Fontana e legale della famiglia Calabresi, sottosegretario del governo Prodi, poi con Italia dei valori, che sottolinea: “Ho fatto una scelta giudiziaria, non politica”. Il centrodestra fa quadrato: “Una ripicca dei magistrati”. Renzi attacca: “Meloni fa la vittima”. Conte: “Il solito complottismo”. L’Anm: “Atto dovuto, la politica ha frainteso”.
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Roccella: “Avviso garanzia a Meloni è stato atto voluto”
“È sorprendente questo avviso, o non avviso, di garanzia perché non è vero che è automatico e che doveva esserci l’iscrizione nel registro degli indagati. È chiaramente qualcosa che è stato voluto”, ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella durante la trasmissione Ping Pong’su Rai Radio 1. “La magistratura – ha aggiunto -rivendica la propria autonomia e poi dice che questo è un fatto automatico, un fatto dovuto. Non lo è, si poteva tranquillamente archiviare. La premier ha fatto veramente bene a ribadire immediatamente la gravità della cosa e a dire non sono ricattabile”.
Caso Almasri, Sala: “Mi auguro Meloni non abbia conseguenze”. VIDEO
Sul caso Almasri “dico due cose: la prima è che noi abbiamo liberato un boia e quindi credo che il governo debba riferire in parlamento sulle ragioni di questa liberazione, è stato addirittura rimpatriato con un aereo di Stato. Ci sono ragioni politiche?”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe, Sala a Sky TG24. “La seconda è che certamente non mi auguro che Giorgia Meloni possa avere conseguenze da questa indagine”, ha concluso.
Ascani: “Doverose spiegazioni del governo su ‘sicurezza nazionale'”
“Non è delle vicende giudiziarie che i partiti devono discutere, alimentando attacchi alla magistratura e teorie surreali del complotto. Il tema centrale nella questione Almasri è il significato dell’espressione ‘sicurezza nazionale’ utilizzata dalla Presidente del Consiglio nel video che ha registrato ieri – ha commentato ad Agorà Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata dem – Perché Giorgia Meloni ritiene che il torturatore libico fosse pericoloso in Italia e non in Libia, dove avrebbe stuprato innocenti e trattato coi trafficanti di esseri umani? Perché è stato rilasciato e accompagnato a casa con un volo di Stato? È su questo che dobbiamo avere risposte. Risposte che non abbiamo avuto e non avremo dato che i ministri Piantedosi e Nordio oggi non verranno, come invece era previsto, a riferire in Parlamento. E trovo che questo sia gravissimo perché il Parlamento italiano ha il diritto di sapere cosa si nasconde dietro quella espressione ‘sicurezza nazionale’ che, per come viene usata dal governo, pare nascondere una ricattabilità dell’Italia rispetto alla quale i cittadini hanno diritto di essere informati, non con un video di due minuti sui social”.
Bonelli: “Meloni fugge dal Parlamento e fa comizi sui social”
“La premier fugge dal Parlamento ma va sui social per fare propaganda. È gravissimo che il governo non si presenti in Parlamento a spiegare perché ha liberato con aerei di Stato un criminale, assassino e stupratore. Ed è ancora più grave che la presidente Meloni faccia del vittimismo e affermi di non essere ricattabile, quando in realtà lo è dai libici, così come lo è l’Italia, perché altrimenti chiuderebbero le forniture di gas o farebbero arrivare qualche barcone in più in Italia – ha attaccato Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, ospite ad Agorà – Ha trasformato una comunicazione dovuta in propaganda politica, attaccando i giudici per coprire la vergogna di aver liberato un criminale. Se il governo avesse detto la verità sin dall’inizio, non saremmo in questa situazione. Devono dire al Paese perché il governo ha consentito la liberazione di un criminale, un torturatore, stupratore, anche di minorenni. Meloni aveva detto che avrebbe inseguito i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, in realtà li ha riportati a casa con l’aereo di Stato. Inaudito si dia la colpa ai giudici della scarcerazione quando la voluta omissione del ministro Nordio, che si è tenuto nel cassetto la richiesta della Corte penale, dimostra che il ministero aveva gli atti per il mandato di arresto e non lo hanno fatto”. “Per il governo – ha aggiunto – è tutta strumentalizzazione politica, anche i giudici della Corte penale sono strumentalizzati secondo Meloni. Non riescono a dire la verità . Meloni si definisce mamma, ma ha permesso la scarcerazione di un criminale di questo tipo. Ha accusato anche me di essere amico dei trafficanti di esseri umani, ma ricorderemo tutti l’immagine di Almasri che scende dall’aereo con il tricolore alle spalle”.
Abascal: “Sostegno a Meloni di fronte al nuovo attacco”
“In tutte le nazioni ci sono strutture dello Stato profondo disposte a perseguitare i governi democratici solo per aver difeso la sicurezza, l’interesse nazionale e il loro popolo. Tutto il nostro sostegno a Giorgia Meloni di fronte a questo nuovo attacco”. Lo scrive in un post pubblicato su X Â Santiago Abascal, leader del partito spagnolo Vox, in commento alla notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati della premier.
Vertice a Palazzo Chigi con Meloni
Un vertice di governo, a quanto si apprende, è previsto a breve a Palazzo Chigi. Partecipano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepremier Antonio Tajani e altri ministri. Fonti dell’esecutivo escludono che il tema della riunione sia il caso Almasri. Potrebbe trattarsi, a quanto si apprende, di una riunione sul dossier immigrazione.
Opposizioni: “Governo venga in Aula, subito una capigruppo”
“Non ci sono giustificazioni plausibili per sottrarsi al confronto nella sede preposta su un tema così grave e rilevante per il Paese; tentare di eludere le proprie responsabilità è un comportamento intollerabile e irrispettoso nei confronti delle istituzioni democratiche”, scrivono i capigruppo di opposizione alla Camera in una lettera indirizzata al presidente di Montecitorio Lorenzo Fontana, a seguito “dell’annullamento dell’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno in merito alla nota vicenda del cittadino libico Almasri”, chiedendo “l’immediata convocazione della Conferenza dei capigruppo. “Riteniamo, infatti, che tale questione, indipendentemente dal suo risvolto giudiziario, richieda chiarimenti adeguati ed esaustivi da rendere tempestivamente in sede parlamentare”, scrivono nella lettera a Fontana i capigruppo di opposizione Chiara Braga (Pd), Riccardo Ricciardi (M5s), Luana Zanella (Avs) Matteo Richetti (Azione) Davide Faraone (Iv) e Riccardo Magi (Più Europa) a proposito dell’informativa sul caso Almasri. “Confidiamo, pertanto, in una immediata convocazione della riunione dei capigruppo, prima di procedere all’inizio dei lavori dell’Assemblea, al fine di confermare la già prevista informativa del Governo”.
Arianna Meloni: “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio”
Su Instagram arriva anche il sostegno alla premier dalla sorella Arianna: “Anni di vergogna, derisione rassegnazione. Poi l’Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi! Solo che alcuni non lo possono accettare. Perché in un’Italia così non c’è più spazio per la meschinità . E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l’importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere”. “Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane – conclude – È tempo che le persone perbene di questa martoriata Nazione scelgano da che parte stare. Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!”.
Meloni: “Prosegue l’impegno per difendere l’Italia”
“Il nostro impegno per difendere l’Italia proseguirà , come sempre, con determinazione e senza esitazioni – ha scritto stamattina la presidente del Consiglio Giorgia Meloni su X – Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l’interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro.  Dritti per la nostra strada”.
Serracchiani: “Meloni spieghi perché ha liberato un criminale”
“Non compete a noi entrare nella vicenda giudiziaria, quello spetta ai magistrati. Abbiamo però fior di elementi per affermare che ci sono evidenti responsabilità politiche del governo e della presidente del Consiglio”, dice in un’intervista a Repubblica Debora Serracchiani, deputata del Pd con delega alla Giustizia nella segretaria Schlein, commentando la vicenda Almasri su cui chiede che Giorgia Meloni vada “a riferire in Aula: deve spiegare al Paese perché hanno deciso di rimettere in libertà il capo della polizia giudiziaria libica, accusato di reati gravissimi dalla Corte penale internazionale”. “Mi pare che come al solito siamo di fronte a una prima ministra a cui piace fare la vittima, abilissima nel raccontare mezze verità . E dire, soprattutto, falsità – prosegue commentando il video di Meloni sui social – Non è vero che ha ricevuto un avviso di garanzia, ma solo una comunicazione dovuta per legge. E non è nemmeno vero che non è ricattabile”. “Se è vero che nei giorni in cui Almasri è stato arrestato abbiamo avuto un picco di sbarchi dalla Libia, si può dedurre che siamo di fronte a una decisione politica – conclude Serracchiani – orientata a scongiurare una massiccia ondata migratoria. Altroché se è ricattabile”.
Tajani: “Ogni volta che si tocca la giustizia parte l’attacco”
Il vicepremier Tajani lega tutto alla protesta dei magistrati per la riforma della giustizia. “Sicuramente sì. E non si capisce questa protesta. I magistrati hanno le loro sedi per esprimere le proprie posizioni su una riforma – spiega ancora – ma non possono emanare atti come un avviso di garanzia per opporsi a un governo. Perché la democrazia si fonda sulla separazione dei poteri, che qui sta saltando per attacchi e toni sempre più alti”. “Ogni volta che si tocca qualcosa sulla giustizia, parte l’attacco. Fu così contro Berlusconi, poi per Salvini, ora tocca a Meloni”, conclude Tajani.
Tajani: “Dai magistrati un proditorio attacco al governo”
“È un proditorio attacco al governo attuato da quella magistratura che non tollera che ci sia una riforma della giustizia”. Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo l’invio dell’avviso di garanzia alla premier Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano per il caso Almasri, che secondo il leader di Forza Italia “ricorda tanto quando Berlusconi nel ’94 ricevette l’avviso di garanzia a Napoli mentre presiedeva il vertice Onu sulla criminalità ”. “Proprio alla vigilia del dibattito parlamentare sulla vicenda Almasri, quando i ministri dell’Interno e della Giustizia stanno andando per presentarsi in Parlamento per illustrare la vicenda, arriva un avviso senza alcun senso – prosegue – Un avviso su un fatto politico con questa tempistica. Inchiesta su esposto di un avvocato della sinistra accolto dal pm che aveva già indagato Salvini con i risultati che vediamo, e di quella fazione di magistrati che all’apertura dell’anno giudiziario hanno sfilato con la Costituzione in mano per protesta, un atto inaudito. Questo avviso è un pericoloso soffiare sul fuoco, non da uomini delle istituzioni”.
Li Gotti: “Nordio non ha risposto”
Sul Corriere della Sera Li Gotti ribadisce poi che “dicono che Almasri è stato espulso per motivi di sicurezza, perché scarcerato dalla Corte d’appello. Ma la Corte ha sollecitato il ministro. Ha cercato l’interlocuzione. Lui non ha risposto. È stato inerte. Ma era già tutto organizzato. E la prova è che nel frattempo un Falcon è stato mandato a Torino. Allora perché il ministro dice che stava consultando il fascicolo?”. Meloni ha citato i suoi clienti “Buscetta, Brusca e altri mafiosi” e lui li rivendica: “Ho difeso tanti collaboratori di giustizia. Ma anche la famiglia Calabresi, la scorta di Moro e sono stato parte civile al processo di piazza Fontana”, dice.
Li Gotti: “Ho solo raccontato cos’è accaduto”
Su Repubblica Li Gotti difende la sua azione. “Io mi sono limitato a raccontare cosa è accaduto in quei giorni, allegando anche articoli di stampa – dice – Credo che ci siano gli estremi per valutare possibili condotte sia di favoreggiamento sia di peculato”.
Li Gotti: “L’Italia ha liberato un boia”
“Liberare il generale Almasri è una scelta peggiore di quella di Trump. Il presidente americano ha incatenato i migranti, noi abbiamo scarcerato un boia”, spiega in un’intervista a La Stampa Luigi Li Gotti, ex politico e avvocato che ha denunciato la premier Giorgia Meloni e i ministri coinvolti. E ora risponde agli attacchi del centrodestra. “Come cittadino mi sono sentito ingannato – prosegue – L’Italia ha liberato un boia. E sono state dette innumerevoli bugie”. Come ad esempio “che non eravamo stati informati”. Meloni l’ha attaccato pubblicamente definendolo un ex politico di sinistra vicino a Prodi. “Sono stato sottosegretario alla Giustizia dal 2006 al 2008 con il governo Prodi”, chiarisce. Li Gotti è stato però anche militante dell’Msi. “Noi eravamo della corrente di sinistra, ci rifacevamo a un parlamentare dell’Msi che era Luigi Filosa”, dice. La premier ha detto che la decisione di scarcerare il generale è stata dei giudici romani, ma, secondo Li Gotti, “sa benissimo che non è così. Perché prima che la magistratura intervenisse, avevano già preparato un aereo?”.
Li Gotti: “Ho fatto una scelta giudiziaria , non politica”
Una scelta politica, la denuncia della presidente del Consiglio Meloni per il caso Almasri? “Ho fatto una scelta giudiziaria. Da comune cittadino, non posso chiedere dimissioni. Ho visto aspetti di possibile reità e ho fatto una denuncia, doverosa”, ha detto l’avvocato Luigi Li Gotti a Radio 24. E alla domanda se dietro l’iniziativa ci sia Romano Prodi, nel cui governo è stato sottosegretario, l’avvocato ha risposto: “Non ci ho mai parlato in vita mia con Prodi. Io rispondo alla mia coscienza”. Quanto all’accusa di aver difeso mafiosi, “ho fatto diverse cose tra cui anche la difesa di collaboratori di giustizia. Fu Falcone a chiedermi se ero disposto a assumere la difesa di Francesco Marino Mannoia perche era rimasto senza difesa e io per dovere deontologico ho accettato”, ha replicato Li Gotti, ricordando tra le sue difese quella dei familiari dei carabinieri uccisi in via Fani, e delle vittime di Piazza Fontana e della famiglia Calabresi.
Almasri, perché l’Italia ha scarcerato il libico accusato di crimini contro l’umanità ?
La decisione del governo italiano di ignorare il mandato di arresto per il generale Najem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica e responsabile del centro di detenzione di Mitiga, è chiarita in una dichiarazione del procuratore generale di Roma nell’ordinanza che ha disposto l’immediata scarcerazione di Almasri, arrestato negli scorsi giorni a Torino: “Il Procuratore generale chiede che codesta Corte dichiari l’irritualità dell’arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte penale internazionale”. L’ARTICOLO COMPLETO
L’annuncio di Giorgia Meloni su Instagram: “Indagata, non mi lascio intimidire”. VIDEO
“La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri. Avviso di garanzia inviato anche ai ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano, presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Ligotti, ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”. Queste le prime parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel messaggio video affidato ai social. IL VIDEO
Chi è Almasri, il torturatore di Mitiga in Libia
Arrestato e immediatamente rilasciato con annesso rimpatrio, al centro di una controversia internazionale che coinvolge il governo italiano e riaccende il faro sulla gestione dei centri di detenzione in Libia. Il profilo dell’uomo su cui pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale
Meloni indagata, cosa succede ora
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri, 28 gennaio, ha annunciato in un videomessaggio di aver ricevuto un avviso di garanzia dal procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi per i reati di favoreggiamento e peculato – insieme ai ministri della Giustizia Carlo Nordio, dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano – a seguito del rimpatrio del comandante libico Almasri sul quale il Tribunale penale internazionale dell’Aia (Cpi) aveva spiccato in precedenza un mandato di cattura. COSA SUCCEDE ORA
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