Venerdì 24 si è svolta in Corte di Cassazione l’inaugurazione dell’anno giudiziario in presenza del Presidente della Repubblica. L’indomani, sabato 25 gennaio, si è svolto nelle 26 Corti d’Appello.
Quest’anno è stato caratterizzato da diverse proteste che ha coinvolto tutta Italia. In primis l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) aveva già annunciato qualche protesta. Infatti in tutte le Corti d’Appello, non appena prendeva la parola il rappresentante del Ministero della Giustizia, i magistrati con toga, coccarda tricolore e cartello in mano con la Costituzione Italiana alzata, hanno lasciato l’aula per protestare con le riforme della giustizia targate Nordio in segno di protesta. Inoltre a Catania l’associazione Antimafia e Legalità dell’avvocato Enzo Guarnera all’ingresso ha distribuito volantini con scritto l’articolo 104 della Costituzione.
A Palermo, invece, oltre ai magistrati in segno di protesta c’era pure Armando Carta, tra i fondatori di Scorta Civica e da sempre impegnato a sostegno e difesa dei magistrati che combattono le mafie.
Armando da sempre va alle inaugurazioni degli anni giudiziari e quest’anno ha deciso di portare con sé un cartello con scritto l’articolo 104 della Costituzione. Ma, non appena ha mostrato il cartello, è stato avvicinato da polizia e carabinieri che lo hanno identificato e fatto uscire dal Tribunale.
Lo abbiamo contattato per farci raccontare ciò che è accaduto:
“Io stamattina (in riferimento a sabato 25), come mi è capitato tante altre volte in questi anni, ho deciso di voler essere presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo. Quindi sono andato al Tribunale e ho portato con me in una borsetta un cartello che ho preparato nei giorni scorsi dove ho riportato l’articolo 104 della nostra Costituzione che cita “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”. Considerato il clima che da un po’ di tempo si respira nel nostro paese, gli attacchi a partire dal Ministro della Giustizia Nordio fatta nei confronti dei magistrati, con ultima dichiarazione li ha definiti super poliziotti, e quindi tutte queste riforme che prevedono la separazione delle carriere, due CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), questi interventi assurdi dove che i primi a essere danneggiati siamo noi cittadini, invece ci sarebbe bisogno di altri tipi di riforme per poter migliorare il sistema giustizia, come tanti magistrati hanno spesso avuto modo di spiegare che occorrerebbe sveltire le procedure. E quindi queste riforme che sono cominciate con la Cartabia e adesso Nordio li sta portando avanti.
Il mio cartello era proprio per evidenziare che la nostra Costituzione dice che la magistratura è un ordine che deve restare, mi auguro, autonoma e indipendente da ogni altro potere.
Sappiamo bene che con la separazione delle carriere il pubblico ministero andrebbe a finire per dipendere dal governo e questo sicuramente non va bene. Quello che è successo poi in Tribunale è stata una situazione abbastanza antipatica, nel senso che nel momento in cui ha preso la parola il rappresentante del Ministero della Giustizia anche a Palermo, come in tanti altri tribunali d’Italia, i giudici hanno deciso di alzare la copia della Costituzione e uscire fuori dall’aula, a quel punto io sono entrato in aula, che essendo piena io ero rimasto fuori, e ho esposto il mio cartello, proprio mentre prendeva la parola questo rappresentante del ministero della giustizia.
Bene, dopo un paio di minuti si è avvicinato un funzionario della polizia che mi ha invitato a uscire fuori dall’aula.
Ho mostrato il cartello dicendo che appunto riportavo un articolo alla Costituzione che non era ovviamente oltraggioso e offensivo per nessuno, ma dopo un poco oltre al poliziotto sono avvicinati altri carabinieri e mi hanno chiesto il documento e poi mi hanno, praticamente quasi di forza, fatto uscire dall’aula e mi hanno poi fatto andare fuori dicendo che io non ero invitato a questa manifestazione, come se l’inaugurazione dell’anno giudiziario e gli altri presenti avessero ricevuto un invito, a me non risulta.
Poi mi hanno condotto fuori dal tribunale, mi hanno portato in una stanza, in un loro ufficio dei carabinieri, mi hanno identificato, hanno scritto le mie generalità e poi mi hanno spiegato che appunto io non potevo più entrare al tribunale, ero stato espulso dall’aula del tribunale perché avevo mostrato un cartello con l’articolo 104 della Costituzione.Devo dire la vicenda mi ha molto amareggiato perché ritengo che questo questo cartello dovesse poter restare tranquillamente in quell’aula ma questa situazione dimostra come attualmente nel nostro paese ormai siamo abbondantemente precipitati in una situazione veramente grave. La cosa ancora più grave è che tanti non si rendono conto della gravità della situazione che stiamo vivendo.
Andrà sempre peggio e questo stato di cose sicuramente non mi piace. Non voglio rassegnarmi a questa situazione. Io sono impegnato da tanti anni a difesa e sostegno dei magistrati seriamente impegnati contro Cosa Nostra, continuerò a farlo, ma mi rendo conto che è sempre più difficile.”
A questi eventi un altro segnale abbastanza importante è la mancanza, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Napoli, del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri che da sempre denuncia l’infondatezza delle riforme, a partire da quella Cartabia a quelle di Nordio. A Napoli era presente il Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Per il governo e rappresentati di magistrati con aria politica di riferimento alla maggioranza è un atto di assoluta prepotenza e mancanza di rispetto, ricordando che il legislatore decide le leggi. Per le opposizioni è un atto dovuto contro un governo che non ha a cuore la salvaguardia dei cittadini e della magistratura che costituisce un pilastro fondamentale del potere in Italia.
foto dai profili social di Armando Carta
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