Ammortizzatori Sociali, Gli importi di CIG e NASPI nel 2025

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Aggiornati dall’Inps gli importi delle prestazioni contro la disoccupazione involontaria (Naspi, Dis-Coll, Alas, ISCRO) e la cassa integrazione guadagni (CIGO, CIGS, CISOA) e l’assegno di integrazione salariale corrisposto dal FIS.

Aumenti dello 0,8% per Naspi e Cassa Integrazione. Nel corrente anno l’importo massimo (lordo) che la disoccupazione indennizzata potrà assumere sale da 1.550,42€ a 1.562,82€ al mese; idem per cassa integrazione che potrà raggiungere i 1.322,05€ al mese dalla precedente cifra di 1.311,89€.  Lo rende noto l’INPS nella Circolare n. 25/2025 con la quale l’istituto, come di consueto, provvede ad adeguare i parametri di riferimento di CIG, Naspi e Dis-Coll per l’anno nuovo.

Cassa Integrazione

E’ aggiornato, in primo luogo, l’importo della cassa integrazione guadagni (CIGO, CIGS, CISOA) e l’AIS (il nuovo assegno di integrazione salariale corrisposto dal FIS). In particolare tutti i lavoratori dipendenti (ora anche le aziende con un solo dipendente) in presenza di una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per le causali previste dalla legge possono godere di una integrazione del reddito sino all’80% dell’ultimo stipendio sino ad un massimo di 1.404,03€ al mese (1.322,05€ considerando la trattenuta del 5,84% prevista dall’articolo 26 della legge 41/1986).

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Agricoltura

 

Disoccupazione indennizzata

Sono aggiornati anche i massimali per il calcolo della Naspi, il sussidio contro la disoccupazione involontaria introdotto dal Jobs Act a partire dal 1° maggio 2015. Nel 2025 l‘importo massimo erogabile è pari a 1.562,82€. L’ammontare della Naspi si ottiene sommando gli imponibili previdenziali degli ultimi 4 anni, dividendo il risultato per le settimane di contribuzione e moltiplicando il tutto per 4,33. Nel 2025, poi, se l’importo che si ottiene è pari o inferiore a 1.436,61€ (cd. importo soglia), l’indennità sarà il 75% di questo importo; se è superiore si aggiunge anche il 25% della differenza tra 1.436,61€ e il massimale di 1.562,82€.

Valori identici per la «Dis-Coll», l’assegno contro la disoccupazione per i collaboratori iscritti presso la gestione separata dell’Inps.

La neonata «IDIS» (l’indennità di discontinuità a favore dei lavoratori dello spettacolo) nel 2025 vale il 60% della retribuzione media imponibile del 2024, con un limite massimo giornaliero di 56,87 euro.

L’«ISCRO» (l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa), per le partite iva iscritte alla gestione separata, nel 2025 è pari ad un minimo di 252€ ed un massimo di 806,4€ al mese e può essere riconosciuta se il reddito dichiarato nell’anno precedente la domanda non superi 12.648€.

La disoccupazione agricola erogata nel 2025, con riferimento ai periodi di attività svolti nell’anno 2024, resta soggetta (per il principio di competenza) ai massimali CIG 2024 e cioè 1.392,89€. Sale a 697,43€ l’assegno per i lavoratori impegnati in attività socialmente utili.

Solidarietà settore bancario

L’Inps aggiorna anche i massimali che regolano la corresponsione dell’assegno di integrazione salariale e dell’assegno emergenziale nel Fondo Credito (Dm 8348/2014). L’assegno di integrazione salariale, come noto, è una prestazione di sostegno al reddito in costanza del rapporto lavorativo pari al 60% della retribuzione mensile che sarebbe spettata al lavoratore per i periodi non lavorati entro un massimale suddiviso in tre fasce articolate in funzione della retribuzione lorda mensile del beneficiario (si veda tavola).

L‘assegno emergenziale è, invece, una prestazione di sostegno al reddito che viene corrisposta alla cessazione del rapporto ai lavoratori in esubero, non aventi i requisiti per l’accesso alle prestazioni straordinarie erogate dal Fondo Credito ad integrazione dell’Assegno Naspi sino al raggiungimento di un determinato livello di reddito. Più precisamente nel 2025 i lavoratori con retribuzioni tabellari annue sino a 48.953,3€ possono godere di una integrazione sino all’80% dell’ultimo stipendio sino ad un massimo di 2.859,47 euro al mese; quelli con retribuzioni tabellari superiori al predetto importo e sino a 64.411,27€ l’integrazione è pari al 70% entro un massimo di 3.221,17 euro al mese e per le fasce superiori l’integrazione è pari al 60% dell’ultimo stipendio entro un tetto di 4.508,43€ al mese. L’assegno emergenziale dura 24 mesi.

Per quanto riguarda il Fondo di Credito Cooperativo (Dm 82761/2014) l’Inps ha aggiornato solo i parametri per la determinazione dell’assegno emergenziale – che risultano leggermente differenti rispetto a quelli garantiti dal Fondo credito – posto che l’assegno di integrazione salariale è corrisposto negli importi previsti per le integrazioni salariali ordinarie. 

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Documenti: Circolare Inps 25/2025



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