Ais Sicilia è una macchina da guerra in tempi di pace “diVino”: durante il convegno sul “Presente e futuro del Cerasuolo di Vittoria” tutti i relatori che si sono succeduti hanno dato il loro contributo senza traccia di colmare speranze e sogni che già si tracciavano per il lavoro svolto alacremente, ovverossia di fatti conclamati niente da dire sulla qualità si tratta ora di parlare di individuazione e prossimità si è parlato di una fondamentale esigenza di comunicazione del vino, come eccellenze di enogastronomia, enoturismo ed enoarcheologia nel caso dei “vitigni reliquia”. I vini e le aziende di Sicilia sono come una coperta di patchwork, con tutte le protuberanze, le diversità di sfondi e fantasie, ma tutte con la stessa misura e disegno, cucito a macchina o a mano: sono le realtà vitivinicole che le stanno “cucendo” insieme! Realtà materiali e immateriali che hanno tutte un nome e una stessa regione, la Sicilia.
Abbiamo fino adesso seguito con Ais Sicilia, Palermo con la Guida 2024, Messina con il MEdoc, Agrigento con “Sicilia in Bolle”, Catania con “Acini diVini” e ora Ragusa con la Guida 2025. Ais Sicilia è andata ad espugnare il fortino ibleo: emozione, commozione, passione, accoglienza e dedizione tutte caratteristiche dei ragusani e provincia che stanno così bene con se stessi e si vede che quando decidono di aprirsi lo fanno con tutto il cuore
Ci sono stati altri eventi e altri ne verranno ancora che riguardano le zone del trapanese, del nisseno, del menfitano, del siracusano e netino, eventi dove i produttori, i consorzi, le strade del vino e dei sapori, gli assessori, le enoteche regionali, i ristoratori, i giornalisti, i blogger e i wine lover vengono accolti e invogliati a frequentarsi e conoscersi in modo da abbattere una volta e per sempre la diffidenza tra isolani, di cui siamo stati ammantati. Ricoperti sempre da piccole coperte e patchwork che non ci appartenevano e ci lasciavano con i piedi di fuori, gli stessi piedi che schiacciavano la nostra uva, e loro stavano lì a portarsi via il nostro vino per metterci la loro etichetta. E così è stata per la nostra seta che producevamo fino all’unità d’Italia, la nostra lana di cui ci rivendevano le coperte e il grano per poi rivenderci la pasta e il pomodoro per la finta passata…ma ora basta il vino ha riportato indietro i nostri ragazzi e ragazze, che dopo gli studi dedicati alla terra e “non più braccia rubate alla terra” tornano felici alle loro origini a riscoprire il valore dei borghi e delle vere vacanze slow. Gli stranieri sono stati conquistati da tutto il mondo perché ancora nel ragusano si respira aria di campagna pur stando in città e dove la luce splende fino ad abbagliare e illuminare l’anima.
Ed ora alcuni dei protagonisti intervistati che ritroverete nella videointervista
“Sono Orazio Di Maria, responsabile della guida per i vini di Sicilia e referente alla Guida Vitae nazionale dell’Ais. La guida che facciamo coinvolge tutte le delegazioni dell’Ais della regione Sicilia, tante degustazioni, commissioni di degustazione, una finale in cui abbiamo ripetuto le degustazioni per i vini che avevano superato i 90 punti con il migliore degustatore di Sicilia. Da questo che cosa deriva? Deriva una classifica dei vini che abbiamo degustato, 175 aziende quest’anno, 65 vini che hanno avuto le quattro viti, le quattro triscele, come le chiamavano nella nostra guida regionale, 15 vini a gemma, i vini più importanti che hanno superato i 94 punti. La guida dei vini nazionali, quella di Sicilia, è importante perché non solo definisce i punteggi, i migliori vini, ma descrive l’azienda. Riferiamo anche geograficamente, descriviamo le caratteristiche dell’azienda, delle iniziative che fanno, eccetera. Quindi è una guida molto descrittiva che si può anche leggere, che può essere importante per coloro che comprano i vini, coloro che sono interessati ai vini di Sicilia. L’importante, io sono responsabile della guida dal 2015, da quando è nata la guida nazionale nuova dell’AIS, la grande evoluzione dei vini di Sicilia. Oggi abbiamo veramente raggiunto dei livelli di qualità eccezionali che sono sicuramente rappresentanti della nostra guida. Stasera premieremo le aziende con le quattro vite, le aziende con le gemme [65 aziende di cui 15 hanno preso anche la gemma, n.d.r.]. Fra l’altro devo dire anche il grandissimo risultato importante di questa manifestazione che abbiamo fatto quest’anno. A Ragusa più di 100 aziende che sono partecipanti, masterclass che sono andate in sold out completamente. Veramente una grande soddisfazione per l’Associazione Italiana Sommelier e modestamente anche per me che sono stato il responsabile di tutta questa vicenda.
Fabio Gulino delegato AIS per la provincia di Ragusa. “Presentazione della sesta edizione della Guida ai vini di Sicilia proprio qui a Ragusa al Poggio del Sole Resort. È stato un grandissimo successo e continuiamo ad essere soddisfatti per il lavoro creato. Sinceramente inizialmente ero molto perplesso sulla scelta di Ragusa, ma solamente per una questione logistica. Io già mi ero immedesimato per coloro che provenissero dalla Sicilia occidentale, ma sinceramente avere 120 aziende qui a Ragusa, è per noi una grandissima soddisfazione. Nonostante la grandissima stanchezza, è quel dato che ci fa stare veramente bene. Abbiamo voluto creare questo evento itinerante, quindi l’abbiamo reso possibile in tre giorni. È tutto iniziato già ieri con due masterclass sul territorio. Siamo andati nell’azienda di Arianna Occhipinti con una masterclass sul frappato della zona di Vittoria. Siamo andati poi nell’azienda Gurrieri con le bollicine del territorio Ibleo. Oggi l’intera giornata qui a Ragusa, domani ci spostiamo verso la cantina di Gulfi per i bianchi del territorio Ibleo.
Francesco Baldacchino, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Sicilia. “Riceviamo tutti i vini potremmo dire anche di quasi tutte le aziende siciliane, le degustiamo, poi le confrontiamo in un panel finale e poi viene fuori la nostra guida. Ragusa è stata sicuramente una scelta vincente perché era una tappa d’obbligo che dovevamo mettere a disposizione per la presentazione della nostra guida. Una guida che cresce come un po’ tutto il nostro comparto ogni anno, molta più presenza di aziende, molta più presenza di wine lovers in questa manifestazione e quindi speriamo che possa essere veramente una edizione da ricordare.
Mariagrazia Barbagallo vicepresidente Ais Sicilia: “Ben 120 aziende sono qui nei banchi di assaggio, abbiamo organizzato una tre giorni con degustazione e visite nelle varie cantine e soprattutto oggi è la giornata fondamentale e principale per noi perché sono venuti da tutte le parti della Sicilia qui a degustare i vini che sono stati censiti dalla nostra guida. Come vi dico anche che i numeri sono veramente importanti, sono importanti anche il numero dei visitatori. Ragusa è dislocata in modo non agevole però abbiamo riscontrato veramente tanto interesse, non pensavamo assolutamente che potessimo abbracciare così tanta gente. Parliamo del Cerasuolo, siamo nella terra del Cerasuolo, il focus sul Frappato, focus anche sui vitigni reliquia, ma soprattutto stamattina nel convegno abbiamo parlato del futuro del Cerasuolo di Vittoria, di come tutti i consorziati, tutte le cantine riescono a far percepire a livello nazionale il Cerasuolo. Realizziamo e comunichiamo il vino. Ci sono tante degustazioni ma non solo ecco questo, lo spirito nostro è quello di portare la gente a conoscere un territorio e credo che questa mattina facendo un focus sul Cerasuolo, sulla città, sui vari terrazzamenti, sui vari muretti a secco e grazie alle varie amministrazioni che hanno fatto rete e squadre insieme a noi siamo riusciti un po’ a concentrare almeno per due o tre giorni la vita del Cerasuolo di Vittoria. Quindi ringrazio tutti quelli del territorio, ringrazio anche le cantine che hanno creduto in noi e naturalmente vi aspetto anche alla prossima edizione che vi dirò fra qualche momento dove sarà. [Guida ai vini di Sicilia Ais 2026 a Catania, n.d.r.]
Peppe Cassis, sindaco di Ragusa: “Ragusa ha tutte le caratteristiche requisiti per essere protagonista nel settore della viticultura, abbiamo delle cantine che hanno una straordinaria tradizione, c’è un collegamento in una sinergia straordinaria tra il territorio, tra il paesaggio e il vino e la produzione di vino, nel contesto regionale sappiamo quanto la nostra provincia, la provincia di Ragusa, abbia un peso sempre più rilevante, quindi il collegamento tra l’enogastronomia, la viticultura, la promozione del territorio e il turismo, mettere insieme tutte queste cose vuol dire promuovere al meglio il nostro territorio”.
Guglielmo Manenti il presidente del consorzio Cerasuolo di Vittoria: “Volevo parlare del fenomeno culturale che il vino riveste in alcune areali della Sicilia, in particolare nella zona di Ragusa che è una zona di eccellenza per quanto riguarda la produzione della vite per uva da mosto, c’è una lunghissima tradizione che affonda le radici ai tempi dei Greci, Camarina era un porto da cui partivano per altre destinazioni dei bastimenti con i mosti prodotti dalle nostre uve e chiaramente questo ha portato uno sviluppo di quella che è la viticultura del posto che sì, diciamo in maniera diversa rispetto ad altre zone, si misura con quelle che sono le difficoltà o le peculiarità nella gestione della vigna che si hanno nella nostra area che è un’area per le caratteristiche pedoclimatiche particolarmente sfidante ma che riesce a dare delle uve veramente di grande qualità che vengono trasformate in maniera ottimale nei processi di vinificazione nelle nostre cantine. Come consorzio ovviamente di DOCG dal 2005 tuteliamo e promuoviamo questo prodotto di eccellenza che ha la capacità di muoversi agevolmente in tutti i contesti da quello regionale a quello nazionale a quello internazionale. Obiettivi prioritari sicuramente sono spingere sulla promozione, sulla comunicazione e sulla diffusione di quello che è il prodotto. Ragionavo sulla provincia di Ragusa che è rimasta provincia di Ragusa intendo dire Aree Unesco, Barocco, Liberty che è rimasto per decenni sconosciuto al mondo e per una scintilla è esploso diventando un qualcosa che viene visitato quotidianamente da migliaia di turisti e quindi sicuramente questo può accadere sul Cerasuolo senza difficoltà basta fare scoccare una scintilla che nasce dalla comunicazione e dalla successiva diffusione di questo prodotto”.
Nicola Bonera referente Guida Vini d’Italia Ais: “Siamo qui per parlare di Cerasuolo di Vittoria oggi nel dettaglio abbiamo visto le peculiarità, abbiamo visto le capacità di questo luogo di esaltarne l’essenza aromatica, abbiamo visto la commissione tra questi due vitigni come Nero d’Avola e Frappato capaci di interagire come non accade in altri luoghi interagire al massimo, riuscire a dare quella giusta forza di un Nero d’Avola ma dare anche l’eleganza e la finezza del Frappato e la capacità soprattutto di essere trasversali a tavola questo è un elemento centrale. Oggi in un momento in cui si consuma un po’ meno vino ma si consuma anche una dieta con meno rapporto di calorie e quindi i cibi sono più delicati, sono mantenuti più freschi sono serviti con meno condimenti, meno salse, meno intingoli, meno sovrastrutture ecco che un vino di maggiore essenzialità come questo, riesce veramente ad esaltare addirittura tutto un pasto, può esaltare i piatti di pesce, come può esaltare le preparazioni di selvaggine. Basta solo miscelare la quantità dei due vitigni principi, basta solo dosare il legno differentemente per arricchire un po’ la struttura e la rotondità in un vino veramente che incarna questa bellezza di un posto magnifico incarna la struttura millenaria di questi muretti a secco incarna il saper fare della gente che queste campagne le hanno curate fin dalla notte dei tempi”.
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