Rinnovabili, troppe domande a Terna “intasano” la rete: ecco come si cambia



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Per le nuove rinnovabili cambiano le regole per l’allaccio alla rete elettrica nazionale gestita da Terna. La società controllata dal Tesoro assieme al ministero dell’Energia stanno studiando un provvedimento per regolare al meglio l’accesso. Troppo domande, che per la maggior parte non arrivano alla fine dell’iter, di fatto rischiano di intasare la rete e bloccano lo sviluppo dei processi più interessanti.

Si potrebbe dire che le rinnovabili sono vittime del loro stesso successo. Ma, guardando bene, ci si accorge che si tratta di un fenomeno per certi versi solo sulla carta. Pochi numeri spiegano bene il problema. Secondo i dati di Terna a fine 2024, le richieste di allaccio alla rete nazionale hanno raggiunto un dato a dir poco esorbitante.

Puglia, Sicilia e Sardegna, un boom di domande

Le domande corrispondono a una capacità installata pari a 348 gigawatt, distribuiti su oltre 6.000 pratiche. Di queste, 152 gigawatt provengono da impianti fotovoltaici (per un totale di 3.881 richieste), mentre il resto era associato a progetti eolici, sia onshore che offshore. Le regioni che hanno avuto il maggior numero di domande sono state Puglia, Sicilia, Sardegna, Basilicata e Lazio.

Per mettere ordine ai numeri, basti pensare che il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) prevede l’installazione di circa 70 gigawatt di nuova capacità rinnovabile entro il 2030. Questo significa che le richieste attuali superano di cinque volte gli obiettivi nazionali. Tuttavia, molte di queste domande non saranno mai realizzate, per mancanza di un finanziamento o perché non ottengono i permessi necessari. O perché semplicemente si arenano. Oppure, rischiano di trovare il muro delle nuove disposizioni del governo Meloni che, secondo gli operatoti, freneranno lo sviluppo dei muovi progetti.

Rinnovabili: Terna, ministero e Terna stanno studiando nuove misure per “filtrare” le domanda di allaccio alla rete

Ma nonostante questo, creanuo una saturazione “virtuale” della rete che rallenta lo sviluppo di progetti più promettenti e di qualità. Perché Terna deve tener conto della possibile entrata in servizio dei nuovi impianti edè costretta continuamente a cambiare i suoi investimenti affinché la rete tenga il passa come le domande presentate sulla carta”.

Per affrontare questa problematica, il Ministero dell’Ambiente, l’Arera e Terna stanno collaborando per introdurre criteri di selezione più stringenti. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato che una proposta normativa verrà presentata nelle prossime settimane per risolvere le criticità legate alla congestione virtuale.

Ma quali sono le misure in discussione? La prima riguarda i costi di presentazione delle domande. Si prevede l’introduzione di un pagamento legato alla capacità prevista dal progetto, ma anche al tempo necessario per la sua realizzare. Le richieste che non rispettano i tempi, decadono automaticamente, riducendo il numero di proposte irrealizzabili.

Terna introduce il “Portale Terra”: di cosa si tratta?

Ci sarà una verifica “certificata” della capacità finanziaria di chi propone il progetto. I proponenti saranno obbligati a fornire una dichiarazione bancaria che attesti la loro capacità di sostenere l’investimento. Infine, verrà richiesta una documentazione progettuale più dettagliata di quanto avvenuto finora per ottenere l’autorizzazione.

Questi cambiamenti, se implementati, potrebbero migliorare significativamente la qualità delle richieste e accelerare la realizzazione di progetti realmente fattibili.

Da parte sua, Terna ha sviluppato il “Portale Terra“, per agevolare i controlli e i tempi di realizzazione degli impianti. Si tratta di uno strumento digitale che raccoglie il patrimonio di informazioni sullo stato delle richieste di connessione, la localizzazione geografica degli impianti esistenti e pianificati, e le infrastrutture di rete.

Terna limiterà gli allacci alla rete delle rinnovabili?

Attraverso mappe navigabili sarà possibile visualizzare gli interventi pianificati, le linee elettriche esistenti e lo stato di avanzamento dei progetti. L’accesso al portale sarà riservato al Ministero dell’Ambiente, all’Arera, agli enti locali, alle istituzioni coinvolte nello sviluppo delle rinnovabili e agli operatori del settore. 

In futuro, Terna potrebbe limitare la disponibilità di connessione in aree con rete insufficiente o scarsa densità di insediamenti, evitando costi elevati per la costruzione di nuove infrastrutture poco utilizzate. I nuovi criteri per la pianificazione territoriale saranno definiti nel piano di sviluppo che Terna presenterà a marzo.

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