La prescrizione è un meccanismo legale che comporta la perdita di un diritto a causa del mancato esercizio dello stesso entro un termine di legge. Questo principio si applica anche ai buoni postali fruttiferi, strumenti di risparmio molto diffusi in Italia. Molti si chiedono: quando un buono postale non è più incassabile? E quali sono le eccezioni che possono consentire comunque il rimborso?
Che cos’è la prescrizione e come si applica ai buoni postali
La prescrizione è la perdita del diritto di riscossione causata dall’inerzia del titolare per un periodo di tempo prolungato. Per i buoni postali fruttiferi, ciò significa che, superato un determinato termine, il capitale investito e gli interessi maturati non possono più essere riscossi, anche se il richiedente è l’intestatario legittimo o un suo erede. Questo può accadere, ad esempio, quando un buono cartaceo viene trovato tra gli effetti personali di una persona defunta.
Buoni postali cartacei e dematerializzati: differenze essenziali
Esistono due principali tipologie di buoni postali fruttiferi:
- Buoni cartacei: si tratta dei tradizionali documenti fisici consegnati al sottoscrittore al momento dell’acquisto. Questi buoni richiedono la presentazione fisica allo sportello postale per ottenere il rimborso. Tuttavia, sono soggetti a rischi come smarrimento, furto o distruzione.
- Buoni dematerializzati: questi buoni esistono esclusivamente in formato digitale e sono registrati nei sistemi informatici di Poste Italiane. Il rimborso avviene automaticamente alla scadenza sul conto bancario o postale dell’intestatario, riducendo il rischio di perdita del titolo. In alcuni casi, il rimborso può essere richiesto in anticipo, con accredito della somma residua sul conto designato.
Un aspetto interessante dei buoni dematerializzati è che, di fatto, non cadono mai in prescrizione, poiché il rimborso è automatico. Tuttavia, possono verificarsi eccezioni, ad esempio se il conto di riferimento è stato chiuso o se il codice IBAN registrato risulta errato. In tali casi, si applicano le stesse regole dei buoni cartacei.
Quando inizia la prescrizione dei buoni postali?
Secondo l’articolo 2946 del Codice civile, il termine di prescrizione per i buoni postali è di 10 anni. Tuttavia, questo termine non decorre dalla data di emissione, ma dal momento in cui il buono cessa di produrre interessi. Ad esempio:
- Un buono della serie “4X4” matura interessi per 16 anni. La prescrizione inizierà solo al termine di questo periodo.
- Per i buoni destinati ai minori, la prescrizione parte dal compimento del 18° anno d’età dell’intestatario.
- Per i buoni emessi fino alla serie Z (2000), la durata massima è di 30 anni, mentre quelli delle serie successive (A1 e seguenti) hanno una durata standard di 20 anni, salvo diverse indicazioni.
Come verificare se un buono postale è prescritto
Per controllare se un buono postale è ancora riscattabile, è necessario:
- Verificare la durata del periodo in cui il buono ha maturato interessi, specificato sul titolo stesso.
- Aggiungere 10 anni alla fine di questo periodo. Se il termine è stato superato, il buono è caduto in prescrizione.
Poste Italiane pubblica regolarmente sul proprio sito web un elenco aggiornato dei buoni in scadenza. Inoltre, presso qualsiasi ufficio postale è possibile richiedere assistenza per verificare lo stato di un buono specifico.
Cosa accade ai buoni prescritti?
Quando un buono postale cade in prescrizione, il capitale e gli interessi maturati vengono trasferiti al Fondo istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Questo fondo, regolato dalla Legge n. 266/2005, è destinato a coprire esigenze di finanza pubblica.
Di norma, i buoni prescritti non possono più essere riscossi. Tuttavia, esistono eccezioni basate sull’articolo 2935 del Codice civile, che prevede che la prescrizione non decorra fino a quando il titolare non è effettivamente in grado di esercitare il proprio diritto. Ad esempio, in caso di impossibilità oggettiva a incassare il buono, il termine può essere sospeso. Tali situazioni devono però essere dimostrate in sede legale.
Lo smarrimento del buono interrompe la prescrizione?
Se un buono cartaceo viene smarrito dopo la sua scadenza, il termine di prescrizione non viene sospeso. Tuttavia, è possibile richiedere un duplicato presso Poste Italiane, a patto di fornire la documentazione necessaria. Questo non modifica i termini di prescrizione, che continueranno a decorrere normalmente.
Conclusione
La prescrizione dei buoni postali è un aspetto importante da considerare per chi investe in questi strumenti. Per evitare di perdere il diritto di riscossione, è fondamentale tenere traccia delle scadenze e agire tempestivamente. Controllare periodicamente i propri buoni e, in caso di dubbi, rivolgersi a Poste Italiane è il modo migliore per assicurarsi che il proprio investimento sia al sicuro.
Vuoi ottenere liquidità per realizzare un progetto? Richiedi un preventivo immediato di prestito personale FinSenas – Agente Prexta.
Compila il form per parlare con un consulente dedicato.
*I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link