Milan, chi è Siramana Dembele, che ha diviso Conceicao e Calabria

Un casco blu dell’Onu. Un ambasciatore in missione. Un bodyguard. Siramana Dembélé è stato tutto questo e molto altro domenica pomeriggio: ufficialmente è il vice allenatore del Milan ma per trenta preziosi secondi è stato l’uomo che ha tenuto Sergio Conceiçao lontano da Davide Calabria. Prima che intervenisse Fofana, prima che gli animi si calmassero, Dembélé è stato l’unico cuscinetto tra i due litiganti. Lui rincorre Conceiçao, prevedendo il pericolo. Lui lo frena. Mettiamola così: se non ci fosse stato Siramana Dembélé, probabilmente avremmo immagini di un incontro ravvicinato Conceiçao-Calabria. O forse di un incontro dei pesi medi Conceiçao-Calabria.

la maglia dell’inter

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Ma chi è Siramana Dembélé? Un bravo allenatore, un amico di Conceiçao, un fedelissimo. Dal 2012 lavora con lui – in pratica, da sempre – e per la prima volta è il suo vice. L’amicizia tra Sergio e Siramana nasce da lontano, da Liegi, dalla stagione 2006-07 in cui sono stati compagni allo Standard: “Sergio era l’icona del club – ha raccontato Dembélé a So Foot -. Prima di incontrarlo ero impressionato, ma io amo il contatto con la gente, quindi sono andato da lui, disinibito, e come un fan gli ho chiesto una maglia. Più avanti, durante la stagione, mi ha regalato una sua maglia dell’Inter che porto ancora con me”. E qui, francamente, interviene il destino.

il 29 dicembre

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Conceiçao e Dembélé iniziano a lavorare insieme un 29 dicembre, lo stesso giorno in cui è arrivato al Milan. Quella volta, era il 2011, Sergio chiamò Siramana: “Vado ad allenare all’Olhanense, vieni con me. Cominciamo a Capodanno”. Dembélé non se l’è fatto ripetere e da allora va così: avanti insieme, senza compromessi. “Per vivere con Sergio è semplice: devi amare e voler vincere – dice Dembélé -. Lui odia la comodità, fa sì che chi lo circonda progredisca. È molto intelligente, è una persona molto sensibile e molto generosa. Aiuta molte persone intorno a sé ed è molto leale”.

lo sciamano

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Dembélé ha avuto occasioni da capo allenatore ma ha sempre detto no, ha sempre seguito un suo percorso particolare, come da calciatore: firmò il suo primo contratto da professionista a 25 anni, dopo aver studiato e lavorato nella pubblicità. Il segreto è il carattere. Dembélé è un tranquillo, un uomo del dialogo. È lui a parlare con i giocatori tutti i giorni, lui a mediare quando Conceiçao fa il duro. Un alter ego riflessivo, che entra in scena – come tutti gli ambasciatori – quando la situazione si fa complessa. Qualche tifoso milanista lo ha notato subito – e qualcuno sui social lo chiama “sciamano”, forse per assonanza col nome – ma Siramana generalmente lavora nell’ombra, come domenica.

lo stipendio

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Dembélé al Porto seguiva le partite in tribuna, per dare suggerimenti tattici, mentre al Milan va in panchina. Che cosa è successo? È successo che Vitor Bruno, l’ex vice di SC, ha parlato con Villas Boas per diventare il nuovo allenatore del Porto: per Sergio, Siramana e l’allenatore dei portieri Diamantino Figueiredo, un tradimento. Il commento di Dembélé parla da solo: “Conosco Sérgio da quasi 20 anni e il suo atteggiamento nei confronti dei colleghi dello staff è sempre stato di lealtà, senza compromessi. Per lui siamo una famiglia. Quando siamo andati all’Olhanense, ha accettato di guadagnare di meno perché il club aumentasse il mio stipendio, e non tutti lo fanno”. Dembélé, con Villas Boas, non avrebbe mai parlato.