Meloni e l’orrore della Shoah. «Il regime fascista complice». Sì alla strategia contro l’antisemitismo

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Parole nette. Forse come mai prima d’ora. Nella terza Giornata della Memoria da quando è a Palazzo Chigi Giorgia Meloni pronuncia una durissima condanna dell’orrore della Shoah e della sponda che ha trovato da parte dei fascisti. «Un abominio» condotto «dal regime hitleriano» che «in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni», ha detto la presidente del Consiglio dall’Arabia Saudita dove ieri ha concluso la sua visita di due giorni. Un abisso, l’Olocausto, riprende, «a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vista per salvare quella di migliaia di innocenti».

Giornata della memoria, Mattarella ad Auschwitz alla cerimonia per gli 80 anni dalla liberazione del campo nazista

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LA POLITICA

Mentre i capi di Stato e le teste coronate di mezza Europa sono radunati ad Auscwhitz per commemorare l’ottantesimo anniversario dalla liberazione del campo di concentramento, con loro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Roma la politica fa quadrato una volta tanto intorno alla Memoria. Meloni annuncia il lancio di una nuova «Strategia nazionale contro l’antisemitismo». Combattere questa «piaga», spiega anticipando il documento approntato dall’ex capo dei Ros, il generale Pasquale Angelosanto, è una «priorità» del governo, anche perché «è sopravvissuta alla Shoah e ha assunto declinazioni diverse, si propaga attraverso strumenti e canali nuovi».

Un dovere, mantenere viva la Memoria di quel «male assoluto», nota la segretaria del Pd Elly Schlein, tanto più al giorno d’oggi «mentre l’odio continua a farsi largo nelle nostre società e si consumano nuove tragedie», mentre il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte lancia l’appello a «rinnovare l’impegno quotidiano contro ogni discriminazione e manifestazione di intolleranza». Solidarietà e condanne trasversali. Se Antonio Tajani rimarca «l’importanza di mantenere viva la consapevolezza del peso e della gravità di quanto accaduto soprattutto a favore delle future generazioni», dalle opposizioni il leader di Italia Viva Matteo Renzi invita a «coltivare la memoria» delle stragi nazifasciste e Angelo Bonelli di Avs spiega come «ricordare è un atto di resistenza e responsabilità collettiva». Si muovono tutte le istituzioni. Da Roma il presidente del Senato Ignazio La Russa parla dell’ «orrore della Shoah, simbolo di un odio feroce che mai più deve ripetersi», mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana torna su Auschwitz e «gli orrori della follia nazifascista». Meloni da parte sua pronuncia una condanna dura delle stragi. E forse dura come non mai contro quel «fascismo» che è stato in tutto e per tutto «complice» delle persecuzioni e dei massacri. Una formula diversa da quella scelta lo scorso anno, quando si scagliò contro la «malvagità nazifascista», e assente invece nel primo messaggio della Giornata della Memoria di Meloni da premier, scelta che le attirò dure critiche dalle opposizioni. «Ottant’anni fa l’orrore dello Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza», ha detto ieri la leader di Fratelli d’Italia ricordando l’abbattimento alla fine della Seconda guerra mondiale «del muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico». «Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica» riprende la premier, «un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia». Dunque l’annuncio della nuova strategia contro l’antisemitismo. Documento ormai ai ritocchi finali che prevede cinque linee strategiche e ventidue obiettivi da realizzare per contrastare il fenomeno anche alla luce, come nota la bozza di relazione del team guidato da Angelosanto, di un aumento esponenziale degli episodi di antisemitismo dopo il pogrom del 7 ottobre.

LA STRATEGIA

Tra le iniziative previste misure di sicurezza per gli spazi pubblici e i luoghi di culto più esposti, il contrasto all’odio online, programmi per scuole e università. «Un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società», dice ancora Meloni. E intanto il vicepremier Matteo Salvini, che mette in guardia dal ritorno del «mostro antisemita» e dalla «giustificazione dei peggiori sentimenti antiebraici rilancia un ddl contro l’antisemitismo depositato al Senato un anno fa dal capogruppo leghista Massimiliano Romeo. Che fra l’altro propone di introdurre un divieto di cortei e manifestazioni per «ragioni di moralità».

Un chiaro riferimento alle manifestazioni pro-Palestina destinato a far discutere. Ed è proprio la guerra a Gaza che ieri ha fatto da pomo della discordia tra l’Anpi e la comunità ebraica italiana, contraria all’uso della parola “genocidio” per l’uccisione dei civili palestinesi per mano dell’esercito israeliano. Per questo, come del resto aveva anticipato, ieri a Milano la comunità non ha partecipato in polemica con l’associazione dei partigiani all’incontro con gli studenti nella sede del comune.

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