due musicisti dissidenti per il Nobel per la pace

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Elizaveta Andreevna Gyrdymova in arte Monetochka – Wikimedia commons

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Elizaveta Andreevna Gyrdymova in arte Monetochka, (Monetina) e Ivan Aleksandrovich Alekseyev in arte Noize MC sono due giovani musicisti e cantautori russi. La prima 27 anni e il secondo 40. Hanno 13 anni di differenza ma la stessa distanza dalla realtà dell’Unione Sovietica prima della Perestrojka.

Li accomuna anche l’essere stati dichiarati “agenti stranieri”. Entrambi esponenti di una bella gioventù che in Russia ha guardato al mondo con uno sguardo aperto senza confini.

Cantano le ansie e i desideri delle ragazze e dei ragazzi; sono anime libere che rappresentano un mondo universale dove i diritti sono di casa e non riescono nemmeno a immaginare un concetto brutale come la guerra. Per questo entrambi nel febbraio 2022, quando inizia la guerra su vasta scala da parte del loro Paese all’Ucraina, emigrano stabilendosi in Lituania. Per continuare a cantare i loro sentimenti, a esprimere la loro opposizione alla guerra o la denuncia della corruzione senza censure.

Noize MC aveva già fatto scalpore manifestando l’opposizione alla guerra e il sostegno al diritto dell’Ucraina di decidere del proprio destino: nel 2014, dopo la prima invasione dei territori ucraini, tenne diversi concerti in Ucraina e a Leopoli si esibì con la bandiera ucraina. Lo fece in solidarietà con le vittime di quelle che oggi sono considerate fake news, già allora molto diffuse in Russia su quanto accadeva in Ucraina.

Oggi per false notizie sulle forze armate ovvero la trasparenza su quanto realmente accade al fronte, con vittime civili e distruzione delle infrastrutture civili, in Russia migliaia di cittadini finiscono in cella per diversi anni. Noize MC da tempo sostiene i civili feriti in diversi conflitti: nel 2023 ha destinato i profitti del concerto tenuto a Yerevan a un fondo di beneficenza per aiutare i rifugiati del Nagorno-Karabakh, e quest’anno ha sostenuto iniziative umanitarie per aiutare i cittadini di Belgorod e della Regione di Kursk.

Ma insieme a Monetochka non si sono limitati al diritto al canto libero: hanno infatti lanciato un progetto che desse concretezza alla loro solidarietà con le vittime della guerra. E così hanno organizzato un tour di concerti dal titolo Voice of Peace. Nel loro manifesto scrivono: «Noi, musicisti russi Noize MC e Monetochka, ci opponiamo alla guerra mostruosa e indegna scatenata dalle autorità russe contro l’Ucraina. Consideriamo nostro dovere non solo dichiarare apertamente la nostra opposizione, ma anche aiutare coloro le cui vite sono state stroncate dalla guerra».

Grazie ai concerti di beneficenza, i due artisti hanno già raccolto 340mila euro per aiutare i rifugiati ucraini, per portare aiuti medici e alimentari ai civili in Ucraina.

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Questa loro presa di posizione trasformata in impegno concreto a favore delle popolazioni colpite dalla guerra è stata ritenuta non solo significativa ma meritevole di una nomination per il Premio Nobel per la Pace 2025. L’annuncio è stato diffuso nel giorno dell’assegnazione del Nobel per la Pace 2024. La candidatura è stata formalmente avanzata da un gruppo di professori dell’Università di Oslo che nella motivazione affermano che i due musicisti «rappresentano con le loro voci una nuova generazione che parla con forza di valori umanistici».

Ora la proposta è al vaglio del Comitato del Nobel. Intanto Monetochka e Noize MC con la loro musica continuano nella sensibilizzazione dei fan che non hanno smesso di seguirli dopo la loro scelta di lasciare il paese. I loro brani registrano un costante incremento di download e ascolti e le tappe del tour raccolgono il sold out ovunque decidano di esibirsi.

A dicembre il concerto a Londra, e l’ultimo pochi giorni fa (22 gennaio) a Tilburg in Olanda. Di certo, come accade ormai dal 24 febbraio 2022, ogni concerto dei due musicisti che hanno detto no alla guerra si trasforma in un’occasione per ritrovarsi fra russi della diaspora e quelli che riescono a raggiungere i Paesi europei. Per farlo devono percorrere il tragitto che permette di aggirare le sanzioni facendo tappa in Armenia, Georgia o Turchia.

Perché se è vero che non tutti posso permetterselo, non sono pochi quelli che fanno ogni cosa pur di mettere da parte risorse sufficienti per respirare qualche momento di libertà ricordando quando era ancora possibile seguire i concerti delle loro band negli stadi di Mosca, San Pietroburgo, Tjumenj o Ufa. Ma nella Russia di Putin oggi è consentito esibirsi solo a chi si piega e sostiene il regime e la sua guerra. Gli altri o sono stati silenziati o hanno loro stessi preso la strada dell’esilio.





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