Appalti e voti truccati, terremoto in Salento: chiesto l’arresto dei sindaci di Maglie, Ruffano e Sanarica. C’è anche il pupillo di Fitto

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di Claudi o Tadi cini

Nel mirino della Procura leccese gli appalti per la manutenzione del verde pubblico, che vedono coinvolti una trentina tra sindaci e amministratori salentini. Tra loro anche Ernesto Toma, ritenuto vicino al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto

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Un presunto sistema di corruzione e favoritismi tra politica e imprenditoria, con appalti pubblici che sarebbero stati manipolati in cambio di favori elettorali e vantaggi personali.

È questo lo scenario che emergerebbe dalla maxi indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Lecce, che ha coinvolto 25 persone – tra amministratori locali, dirigenti comunali e imprenditori – tra le quali figurano anche tre sindaci salentini e un vicesindaco: Ernesto Toma e Marco Sticchi, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Maglie, Salvatore Sales di Sanarica e Antonio Rocco Cavallo di Ruffano. Secondo quanto risulta dalle indagini, avrebbero favorito imprese locali in cambio di lavori gratuiti, regali ed anche sostegno durante le campagne elettorali.




















































Gli appalti senza gare d’appalto dei fratelli Castrignanò

L’inchiesta ruota attorno alla figura dei fratelli Marco e Graziano Castrignanò, imprenditori salentini che secondo l’accusa avrebbero gestito un vero e proprio comitato d’affari, manipolando appalti pubblici e ottenendo in cambio il supporto dei sindaci coinvolti.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tra il 2016 e il 2022, le imprese dei fratelli Castrignanò avrebbero ottenuto appalti pubblici nei Comuni di Maglie, Sanarica e Ruffano senza alcuna gara d’appalto, violando le normative di settore. In cambio, i sindaci avrebbero ricevuto favori personali, tra cui lavori di ristrutturazione gratuiti nelle loro abitazioni private.

Piante per il matrimonio del sindaco di Maglie

Come nel caso del sindaco di Maglie, Ernesto Toma che avrebbe beneficiato della ristrutturazione di un immobile di sua proprietà (con spese del calcestruzzo a carico del Comune) nonché della fornitura gratuita di piante per il suo matrimonio. Toma è molto vicino all’ex ministro Raffaele Fitto, oggi vicepresidente esecutivo della Commissione europea, per il quale ha organizzato un incontro pubblico lo scorso 6 dicembre nel cinema Moderno, subito dopo la nomina a Bruxelles.

A Sanarica appalti in cambio di voti

A Sanarica, il sindaco Sales (area civica) e l’assessore Dario Andrea Strambaci sono invece accusati di aver assegnato numerosi appalti a favore dei Castrignanò in cambio di sostegno elettorale durante le amministrative del 2021. Le indagini avrebbero rivelato che gli imprenditori si sarebbero attivamente impegnati a raccogliere voti per Sales e Strambaci, utilizzando persino WhatsApp per sollecitare il voto tra i concittadini, e che i due amministratori avrebbero ricevuto in cambio bottiglie di prosecco e pranzi pagati.

A Ruffano soldi e lavori per il comitato elettorale

Quanto al sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, rieletto nel 2022 con una civica di centrosinistra vicina al presidente regionale Michele Emiliano, invece, le accuse sono di corruzione, turbativa d’asta e truffa aggravata, per aver ricevuto somme di denaro in contante e lavori gratuiti per la ristrutturazione del suo comitato elettorale. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe fatto pressioni per favorire le imprese dei Castrignanò nell’aggiudicazione di appalti pubblici di grande valore, tra cui la messa in sicurezza del territorio e il miglioramento delle infrastrutture scolastiche.

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Gli interrogatori il 3 e il 4 febbraio

Gli interrogatori preventivi degli indagati, che si terranno davanti al gip di Lecce Stefano Sala, sono fissati per il 3 e 4 febbraio prossimi. I tre sindaci coinvolti hanno dichiarato di essere estranei alle accuse, convinti di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti già durante gli interrogatori davanti al giudice.

Toma: «Affronterò l’interrogatorio forte della mia innocenza»

Sulla vicenda si è espresso, con una nota, il sindaco Toma, spiegando di aver «ricevuto un avviso contenente la fissazione di un interrogatorio, nell’ambito di un processo penale per fatti risalenti a tempi molto lontani. I miei avvocati Luciano Ancora e Roberto Eustachio Sisto, richiederanno a breve i documenti in modo di poterne capire di più. Sono sereno, affronterò con determinazione l’interrogatorio, forte della mia innocenza. Non ho nulla da rimproverarmi e non ho mai piegato la mia funzione di sindaco ad interessi personali». 

Cavallo: «Chiarirò ogni equivoco»

Il sindaco di Ruffano, Antonio Cavallo, parla di «completa estraneità rispetto alle accuse». «Nella mia carriera politica ho sempre operato in maniera trasparente, per il bene della collettività. Mai ho tradito la fiducia della mia comunità, né tanto meno ho utilizzato la mia posizione per tornaconto personale o per favorire terzi». «Confido – conclude – che la giustizia, nell’offrirmi la possibilità di chiarire ogni equivoco, mi permetterà di far luce su questo e di dimostrare la mia innocenza. Al contempo, vigilerò affinché il peso di questa indagine non ricada sul bene di Ruffano e della sua comunità. Qualora questo dovesse succedere, sarò pronto a fare un passo indietro rimettendo la mia carica».

28 gennaio 2025 ( modifica il 28 gennaio 2025 | 18:11)

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