Veterinario aggredito durante un’ispezione in un macello nel Lecchese, inseguito con un coltello e quasi strangolato

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Un’osservazione sulle frattaglie. Sarebbe stato questo l’innesco di un’aggressione subita da un giovane veterinario di Ats Brianza durante un controllo di routine in un impianto di macellazione di bovini in provincia di Lecco. Martedì 21 gennaio erano tre i medici veterinari impegnati nell’ispezione nella struttura. Ad assistere i camici bianchi un dipendente che, dopo gli insulti, impugnando un coltello ha inseguito il veterinario che ha trovato riparo, secondo la ricostruzione fornita da Ats Brianza, in uno sgabuzzino. Quando la situazione sembra essere rientrata il dipendente, come se fosse in preda a un “raptus”, ha iniziato a strangolare la vittima mentre gli altri cercavano di intervenire. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine e il veterinario è stato accompagnato in ospedale a Lecco dove è stato sottoposto alle prime cure e poi dimesso. Il dipendente del macello, cittadino italiano, è stato denunciato per tentato omicidio e sono in corso le indagini della procura per capire cosa abbia provocato l’assalto.

Quanto avvenuto nel macello era stato reso noto venerdì dal Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica (Sivemp) senza però fornire particolari e dettagli a tutela dei veterinari che in più occasioni sono stati insultati o aggrediti. Il titolare dell’azienda si è scusato e la direzione del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli alimenti di origine animale della Ats ha disposto la sospensione delle attività di macellazione a tempo indeterminato, fino a che l’azienda da cui dipende il macellatore non abbia garantito condizioni di sicurezza che possano essere valutate come congrue e soddisfacenti da parte della stessa Azienda sanitaria.

L’accaduto, sottolinea la Sivemp, “pone in chiara evidenza come le nuove misure fin qui disposte potranno forse essere efficaci nel contrasto alle aggressioni in luoghi chiusi e protetti, quali ospedali o presidi sanitari ove stazionino forze di polizia, mentre nulla invece è stato fatto di efficace a tutela di chi opera sul territorio, a volte in realtà ostili perché sottoposte a misure di restrizione sanitaria e rischia di essere aggredito sino alle più gravi conseguenze svolgendo attività ispettive e di controllo evidentemente ormai sempre più ostacolate con violenza su tutto il territorio nazionale. Il Sivemp – dichiarano il segretario nazionale Aldo Grasselli e il segretario regionale Gian Carlo Battaglia – ha sollevato questa criticità ormai da molti anni e, nonostante l’attivazione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, siamo costretti a constatare che nulla viene osservato né tanto meno agito. La nostra organizzazione è al fianco dei colleghi aggrediti e offrirà ogni tutela in tutte le sedi opportune”.

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Una nota è stata diffusa anche da Ats. “La Direzione Strategica e tutti i colleghi di ATS Brianza sono vicini ai tre veterinari vittime, il 21 gennaio scorso, di una grave aggressione durante una ispezione presso un impianto di macellazione ed esprimono una forte condanna di quanto accaduto. I tre veterinari stavano effettuando attività di controllo durante una seduta di macellazione quando sono stati ripetutamente aggrediti verbalmente e fisicamente con estrema violenza da un soggetto presente in Azienda. Ad avere la peggio, in particolare, è stato uno dei tre veterinari che si è dovuto recare presso il Pronto Soccorso per accertamenti. L’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza dichiara inaccettabile quanto accaduto nei confronti dei suoi operatori che svolgono la propria attività lavorativa a garanzia della salute di tutti i cittadini e assicura loro tutto il sostegno che si renderà necessario a seguito dell’evento, unendosi da subito alle denunce già presentate alle autorità competenti.

“A nome di tutta l’Agenzia desidero manifestare tutta la nostra piena solidarietà e sostegno ai tre veterinari – ha precisato il Direttore generale Michele Brait – Quello della violenza contro gli operatori sanitari è un tema a cui tutti devono prestare massima attenzione, infatti, gli episodi sono in aumento. È necessario che tutta la società sia sensibilizzata e condanni in modo corale questi scellerati comportamenti che mettono in pericolo coloro che svolgono il proprio lavoro con dedizione e nell’interesse della collettività”.

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