Il 20 Gennaio 2025 è ormai alle spalle. Il dado è tratto. Trump si è insediato ed ha attraversato il Rubicone. Ora è in marcia. Vediamo come vuole arrivare a “Roma” dove, forse, l’aspettano le Idi di marzo.
Per intanto, bisogna riconoscere che è riuscito a conquistare un posto nel Guinness del Primati. E’ il nuovo Presidente USA che è riuscito a ritornare in Campidoglio dopo una pausa di 4 anni; ed ora avrebbe la possibilità di governare per i prossimi (4 + 4) anni.
Le dimensioni della sua vittoria, alle ultime elezioni presidenziali, fanno nascere il sospetto che avrebbe potuto vincere anche le precedenti elezioni che appaiono, così, essere state perse in malo modo.
Il suo insediamento, il giorno del giuramento, è stato uno spettacolo di caratura mondiale come non lo si è visto mai.
Forbes stima che, per l’apoteosi di Trump, sia stato raccolta una fantastica cifra: oltre $ 170 mln.
Tutti i grandi miliardari si sono accalcati alla corte di Trump; anche quelli, come i big dei social, che sostenevano a spada tratta e a furor di dollari, la Kamal Harrys.
Tanti hanno contribuito alla fantastica Kermesse del 2025 con importi superiori al milione di dollari. Bisogna sapere che “il milione di dollari” è il costo del “biglietto” che dà diritto a partecipare, ad un incontro riservato e a una cena confidenziale, con la coppia imperiale Donald/Melania.
Fra gli altri hanno acquistato il biglietto Microsoft, Ford, Google, Ripple, la start up AI Perplexity: ciascuno ha donato un milione di dollari al fondo inaugurale; Ripple ben 5.
Al giuramento, hanno partecipato i tre personaggi più ricchi al mondo: Jeff Bezos di Amazon con un patrimonio di $ 239,4 mld, Mark Zuckerberg di Meta con $ 211,8 mld, Elon Musk con $ 433,9 mld. I patrimoni di questi soggetti fanno a gara con i PIL di numerosi Stati.
Moltri altri miliardari hanno partecipato e contribuito: per curiosità da Novella 2000 ma per non appesantire la lettura, li elenchiamo in calce.
Tutti si stanno allineando, nelle sovvenzioni, nelle parole e nei fatti, al Presidente Trump.
Guarda caso, anche le Borse, comprese quelle europee, hanno fatto festa.
Il successo di Trump si è rivelato non solo un successo di popolo.
Gli elettori statunitensi, affluiti in massa al voto, con un consenso inatteso nelle sue dimensioni, hanno premiato un uomo totalmente diverso da Biden, sia nelle idee che nei comportamenti. Ciò ha scombussolato l’Occidente perché rivela, spudoratamente, che gli elettori della più grande democrazia liberale del mondo, portabandiera dell’Occidente, hanno sconfessato il main stream.
Ma allora, questo fantomatico main stream non era il sentire del popolo!
Il popolo pensava al contrario!
Sembra che le esternazioni del Donald Trump, ricche di inusuali trasgressioni e che propagavano sicurezza e determinazione con, sullo sfondo, una immagine di entusiasmo, energia e colore, si siano contrapposte al grigiore del “political correct” e alla compostezza della curialità e della omologazione, che propagavano, invece, indifferenza e tristezza.
Sembra che il popolo si sia stancato di una tetra visione del mondo dove tutto appare irremovibile e in conflitto, senza speranza e futuro.
Il mondo occidentale, in testa Europa, Inghilterra, Canada (molto alla lontana Giappone e Australia e, con più flessibilità, Israele), che era diventato più realista del re, è nel caos. Il nuovo re ha cambiato le regole del gioco e i vecchi giannizzeri sono diventati tutti ex. Come faranno, questi a riposizionarsi e a capovolgere la propria immagine nei confronti dei propri popoli?
Sembra che il portabandiera si sia eclissato. Avvantaggiata appare l’Italia che ha messo in campo la sua arma migliore: la furbizia da Pierino che, speriamo, sappia giocare bene a scacchi.
Ma chi è Donald Trump? Cosa dovremmo aspettarci nei prossimi 4 anni?
Trump è accreditato di un patrimonio di $ 6,7 mln. E’ chiamato “Tycoon” che significa “sovrano indipendente senza discendenza imperiale, grande signore/principe, comandante supremo”. Trump, del giugno 1946, ha i 4 nonni nati in Europa: tedeschi da parte di padre, scozzesi da parte di madre. Studi intermedi in una prestigiosa accademia militare privata, Studi superiori in Economia. Costruttore e Immobiliarista sulle orme del padre. Un misto di affari e avventura innestati su progettualità strategica di tipo militare che, come tutti sanno, pone come presupposto l’onore, con tutto quello che significa questa parola.
E’ significativa la sua alleanza con Musk, l’imprenditore visionario di iniziative futuristiche; basti ricordare Tesla (mobilità ed energia) e SpaceX (tecnologie aerospaziali) con il suo lanciatore “spaceship”, il più performante al mondo, per portare l’uomo sulla Luna e su Marte.
I due hanno una personalità complementare, vincente, tenace ma visionaria e strategica.
Avranno molto da fare per evitare, come detto in apertura, le loro Idi di Marzo; ma anche per evitare il rischio di interpersonali scontri catastrofici e distruttivi.
Trump, nel suo discorso di insediamento, non ha tradito la sua cultura commerciale, affaristica, immobiliarista e militare. Questa sua cultura sarà il timbro del suo periodo di presidenza. Bisogna tener ben presente che, vista l’età (78), Trump è certamente consapevole che questa è la sua ultima esperienza significativa della sua vita e, quindi, egli vorrà lasciare un ricordo memorabile. Infatti, il suo non è stato un discorso di pragmatica, noioso, che, di solito si basa sulla edulcorante frase “sarò il presidente di tutti”.
E’ stato un intervento stile “manifesto della presidenza” subito seguito dalla firma di “ordini esecutivi”: non ha perso tempo.
Tutti si sono allarmati. Ma cosa ha detto di strano? Ha detto molte ovvietà, qualche provocazione, pochissimi messaggi non tanto in codice, ma piuttosto espliciti.
Fra le ovvietà è agli immigrati: – come ti permetti di intrufolarti a casa mia, di nascosto e senza permesso? – Al popolo: – esistono uomini e donne, tutto il resto è confusione! – Ai popoli tutti: – basta con le guerre che distruggono tutto: strutture, infrastrutture, case e vite e … commerci!
Fra le provocazioni: Great America! Coram populo: – La Groenlandia ci interessa (sia per le ricchezze emergenti dal disgelo, sia perché basta guardare il globo terraqueo, dal sopra il polo Nord, per vedere che l’isola si affaccia a pochi metri dalla Russia)! – Il Canada è come noi (che faccia il 51° Stato dell’Unione)! – Il Canale di Panama l’abbiamo fatto noi non può stare in mano ad altri! – Il Golfo del Messico è Golfo d’America!
Fra i messaggi: L’America deve risparmiare e ricostruirsi – via dagli accordi sul clima perché non è saggio accelerare la naturale evoluzione dei mercati – è opportuno utilizzare le nostre risorse – penseremo alla tecnica dei dazi – via dall’OMS – andremo su Marte – … e così via.
Queste esternazioni hanno un sapore speciale a fronte della ultima iniziativa di Biden che ha firmato lo scudo penale per tanti suoi, in particolare il famoso immunologo Anthony Stephen Fauci. E’ un clamoroso autogol perché mostra che Fauci è colpevole e complice, ovvero che la fiducia nella giustizia statunitense è ai minimi storici.
Tuttavia, fra le reazioni, la più significativa, a nostro parere, è quella della Cina in relazione al disimpegno USA dagli accordi sul clima. Come mai se la Cina è lo Stato che inquina di più al mondo con i suoi 9,9 mld di tonnellate di CO2? Agli occhi affaristici di Trump, fa comodo, alla Cina, che gli USA si dissanguino. Sul fronte opposto, la Russia mostra disponibilità e apertura anche se la guerra in Ucraina appare un bel problema.
Chissà se reggeranno Trump e Musk. L’impressione è che entrambi non abbiano nessuna intenzione di mollare.
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NB: Fonte Forbes: Nomi noti e non noti, ma non tutti: Sam Altman di open AI ($ 1,1 mld), Tim Cook di Apple ($ 2,2 mld), Brian Armstrong di Coin Base ($ 12,8 mld), Miriam Adelson ($ 31,9 mld), Tilman Fertitta ($ 10,2 mld), Todd Ricketts ($ 4,2 mld). Stephen Feinberg ($ 5 mld), Warren Stephens ($ 3,4 mld), Jared Isaacman ($ 1,9 mld), Howard Lutnick ($ 1,5 mld), Vivek Ramaswamy ($ 1 mld), Steve Witkoff ($ 1 mld), Linda McMahon ($ 3 mld), Kelly Loeffler($ 1,1 mld), Robert “Woody” Johnson ($ 3,3 mld), Elizabeth e Richard Uihlein ($ 11,8 mld), Roger Penske ($6,5 mld), Timothy Mellon ($14,1 mld).
E, poi gli A.D. di Pfizer, Walmart, TikTok, Snoop Dogg , Uber, Coca-Cola, Goldman Sachs, Intuit, Toyota, Pharmaceutical Research and Manufacturers of America, General Motors, Bank of America, AT&T e Stanley Black & Decker.
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