Nel contesto attuale, il governo italiano ha deciso di confermare anche per il 2025 diversi strumenti di ammortizzazione sociale.
Tra questi, spicca il Bonus SAR (Sostegno al Reddito), un’importante misura di supporto economico destinata in particolare ai lavoratori interinali che hanno perso il lavoro. Questo bonus si affianca ad altre forme di sostegno già esistenti, come NASPI, DIS.COLL e DS Agricola, ampliando così il ventaglio di aiuti disponibili per chi si trova in difficoltà.
Gli ammortizzatori sociali rappresentano un insieme di strumenti mirati a fornire supporto economico a chi si trova senza lavoro a causa di eventi involontari. Sono progettati per garantire una rete di sicurezza ai lavoratori, permettendo loro di affrontare le difficoltà economiche fino a quando non riescono a trovare una nuova occupazione. Tra i principali ammortizzatori sociali, troviamo:
- NASPI: Destinato ai lavoratori dipendenti, apprendisti, lavoratori part-time e precari, offre un’indennità mensile per un periodo massimo di 24 mesi.
- DIS.COLL: Riservato ai collaboratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, fornisce un sostegno simile, ma con specifiche modalità di calcolo.
- DS Agricola: Specifico per i braccianti agricoli, questo strumento tiene conto delle peculiarità del settore agricolo, dove i periodi di lavoro possono essere discontinui.
A questi si aggiunge il Bonus SAR, che si configura come un aiuto economico una tantum, pensato per quei lavoratori che, purtroppo, si trovano a dover affrontare la disoccupazione dopo aver lavorato con contratti di somministrazione tramite agenzie interinali.
Cos’è il Bonus SAR e Come Funziona?
Il Bonus SAR, che nel 2025 conferma il suo valore di 1.000 euro, è un contributo economico destinato a coloro che hanno perso la propria occupazione e che hanno lavorato come interinali. Questa misura si distingue per la sua particolare attenzione ai lavoratori temporanei, un segmento del mercato del lavoro che spesso si trova in una posizione vulnerabile.
Possono accedere al Bonus SAR i lavoratori che hanno svolto attività lavorativa in uno dei seguenti modi:
- Contratti a tempo determinato, indeterminato o di apprendistato.
- Contratti di somministrazione tramite agenzie interinali.
Il Bonus SAR prevede due categorie di importo, a seconda del periodo di lavoro svolto:
- 1.000 euro: per chi ha lavorato almeno 110 giorni negli ultimi 12 mesi o ha accumulato 440 ore tramite contratti part-time.
- 750 euro: per chi ha lavorato almeno 90 giorni o ha totalizzato 360 ore con contratti part-time.
In entrambi i casi, i lavoratori devono essere disoccupati da almeno 45 giorni per poter accedere al beneficio.
Per ottenere il Bonus SAR, è necessario soddisfare alcune condizioni specifiche:
- Periodo lavorativo minimo:
- 110 giorni di lavoro negli ultimi 12 mesi;
- Oppure 440 ore di lavoro per contratti part-time con Monte Ore Garantito.
- Stato di disoccupazione:
- Essere disoccupati da almeno 45 giorni.
- Presentazione della domanda:
- La richiesta può essere inoltrata solo 60 giorni dopo aver maturato i 45 giorni di disoccupazione.
La procedura per richiedere il Bonus SAR non avviene tramite l’INPS, ma attraverso la piattaforma FTWEB di Forma.Temp, l’ente preposto alla gestione delle politiche attive per i lavoratori interinali. Questo passaggio è fondamentale, poiché la gestione delle domande è centralizzata per garantire un’efficace distribuzione dei fondi e un monitoraggio adeguato delle richieste.
- Accesso al portale FTWEB: I lavoratori devono accedere al sito ufficiale di Forma.Temp.
- Compilazione della procedura: Seguire le indicazioni fornite per completare la richiesta del Bonus SAR.
- Presentazione dei documenti: È necessario allegare i documenti che comprovano il lavoro svolto, come buste paga o attestati di lavoro forniti dall’agenzia interinale.
Il Bonus SAR rappresenta un importante passo avanti nella protezione dei lavoratori interinali, una categoria spesso trascurata dalle politiche di sostegno al reddito. Questo strumento non solo fornisce un aiuto economico immediato, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più sicuro e supportato, in cui i lavoratori possono sentirsi tutelati anche durante i periodi di difficoltà.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link