Il Mercato Agroalimentare della Sardegna, con l’introduzione di una piattaforma di commercio elettronico, apre la strada ad una nuova modalità di scambio e di distribuzione dei prodotti agricoli e alimentari.
Questa innovazione rendere possibile l’acquisto di prodotti ortofrutticoli in qualsiasi momento della giornata, rispondendo così alle crescenti esigenze di praticità e velocità, tipiche delle nuove abitudini di consumo.
Il polo di Sestu si candida a fare da apripista nazionale nell’adozione delle tecnologie digitali nel settore agroalimentare.
La sperimentazione, oltre a modernizzare il mercato, verrà messa a disposizione della rete di Italmercati per poter essere eventualmente replicata in altri mercati.
“Come ente gestore – spiega il presidente della Coagri Sardegna Cenzo Pisano – abbiamo il compito di promuovere le produzioni locali e potenziare l’offerta alle migliori condizioni di mercato. Se sino ad oggi le contrattazioni sui prezzi dei prodotti si svolgevano nella galleria, presto ci abitueremo ad utilizzare anche la galleria virtuale. Ogni operatore avrà un negozio digitale all’interno del sito internet dedicato e questo ci permetterà di lavorare in modo indipendente e di gestire al meglio le vendite e le consegne. Con la piattaforma di market place offriremo un servizio attivo 24 ore su 24 – prosegue Pisano – e saremo in grado di soddisfare le esigenze di tutti i clienti, compresi quelli che preferiscono non doversi recare fisicamente al mercato.
Con l’ottimizzazione dei tempi di consegna della merce verrà garantita la freschezza dell’ortofrutta in tutta la catena distributiva e dal campo alla tavola trascorreranno meno di dodici ore. Un risultato di cui beneficerà anche il consumatore finale”.
Il progetto WUHAO (acronimo di Wholesale markets and University to build Healthy & sustainable AgrifOod) è finanziato dall’Unione Europea con il NextGenerationEu attraverso il bando a cascata On Foods dell’università di Parma, coordinato dall’università di Foggia e vede all’interno della partnership, oltre la Coagri Sardegna (l’ente gestore del Mercato Agroalimentare della Sardegna), il Cal (l’ente gestore del mercato di Parma) e il comune di Andria che gestisce l’omonimo mercato all’ingrosso.
“La piattaforma BtoB è rivolta alle imprese locali regionali ma in prospettiva è aperta anche ai clienti nazionali e diventerà uno strumento deputato non solo all’acquisto dei prodotti ortofrutticoli – sottolinea il direttore della Coagri Sardegna, Giorgio Licheri – ma servirà anche a promuovere le produzioni agroalimentari della Sardegna, attraverso tecniche di marketing digitali specifiche per il settore. Il prototipo sarà pronto a giugno e perfettamente operativo entro settembre 2025. Per la gestione e la promozione della piattaforma abbiamo già contrattualizzato la società Abilita, in collaborazione con altri partners strategici regionali e nazionali. Come mercato ortofrutticolo – prosegue Licheri – siamo disponibili a sperimentare questo sistema per poi condividerlo con gli altri mercati italiani interessati. Con questo progetto offriremo un servizio più efficiente ed efficace e andremo incontro alle esigenze di ogni categoria: dettaglianti specializzati, mense scolastiche, ristorazione collettiva pubblica e privata, la GDO e le strutture turistiche.
Inoltre, i grossisti incrementeranno i volumi di vendita con un servizio aperto nell’arco dell’intera giornata e i clienti potranno effettuare gli acquisti senza doversi recare nella struttura di Sestu rafforzando così il ruolo del mercato come borsa merci regionale dell’ortofrutta. In futuro le consegne potranno essere eseguite utilizzando dei mezzi green rispettosi dell’ambiente. Insomma, siamo davvero entusiasti per questo progetto di ricerca e vogliamo invitare i nostri clienti del mercato e tutti i potenziali interessati, ad accedere ai nuovi servizi partecipando alla sperimentazione del prototipo di market place che andremo a realizzare. Già da febbraio – conclude Licheri – sul nostro sito: agromercatosardegna.it e nelle nostre pagine social, sarà possibile accreditarsi per poi essere contattati dalla direzione degli uffici del mercato”.
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