I tanti punti di forza del Piano Olivicolo della Calabria

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Il Piano Olivicolo della Regione Calabria è un programma strategico volto a sostenere e sviluppare il settore olivicolo, che rappresenta una delle principali filiere agricole della regione. La Calabria è la seconda regione italiana per produzione di olio d’oliva e possiede un vasto patrimonio olivicolo con cultivar di pregio.

Sembra che il nuovo Piano Olivicolo Regionale della Calabria punti su tre pilastri fondamentali: recupero degli oliveti storici, innovazione tecnologica e competitività sui mercati globali.

Di seguente gli aspetti chiave del piano:

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•  Tutela delle cultivar autoctone preservando il valore della biodiversità olivicola calabrese.
Modernizzazione della filiera con impianti intensivi e ad alta densità per aumentare la produttività.
–  Innovazione nell’estrazione dell’olio attraverso nuove tecnologie nei frantoi per migliorare la qualità e il rendimento.
–  Posizionamento strategico sui mercati globali, puntando sul valore distintivo dell’olio calabrese.
–  Agricoltura 4.0 e formazione per supportare gli olivicoltori nella transizione tecnologica.
–  Carta degli Oli di qualità calabresi, per certificare e valorizzare le eccellenze regionali.

La Calabria ha voglia di rilancio a tutto tondo, a testimoniarlo le svariate attività portate avanti negli ultimi anni dal punto di vista delle certificazioni di qualità, il lavoro degli enti di ricerca, dei tecnici del settore e soprattutto dall’aumentata voglia da parte degli agricoltori.

Eccelso il lavoro del Consorzio IGP Calabria, il quale negli ultimi anni ha svolto le seguenti attività di successo:
Lanciato un’etichetta unica per garantire autenticità e tracciabilità.
Organizzato eventi promozionali come “I giorni dell’Olio – EVO Experience”.
Collaborato con la Federazione Cuochi per diffondere l’uso dell’olio nella ristorazione.
Difeso il marchio IGP contro usi impropri.
Promosso l’olio calabrese con campagne di valorizzazione.

Parallelamente a ciò nascono le seguenti associazioni/consorzi di tutela quali:
Associazione dei produttori della cv. Verace di Saracena, la quale si dedica alla valorizzazione e tutela della cultivar autoctona già menzionata, una varietà tipica dell’area pre-pollinica calabrese;
Associazione dei produttori della cv. Pennulara, di cui il sottoscritto è il direttore tecnico, costituita il 31 luglio 2023 a Caccuri (KR), si prefigge l’obiettivo di tutelare questa importante varietà;
Consorzio “Oro da bere”, un’associazione che promuove l’olio extravergine di oliva IGP di San Gregorio d’Ippona, un comune in provincia di Vibo Valentia. Tra le attività importanti si ricorda l’educazione e sensibilizzazione nelle scuole, nonché la promozione del territorio;
Il marchio unificato del Consorzio Lametia D.O.P “Dea Carolea”, tra i cui principali obiettivi si annovera: valorizzazione del territorio e delle tradizioni, Garanzia di qualità e autenticità, Promozione sul mercato globale.

Meritevole di menzione il progetto EVO.Ca. portato avanti da ACLI Terra Calabria, il quale si propone di educare e sensibilizzare la comunità sull’importanza dell’olio extravergine di oliva, contribuendo alla crescita e opportunità nel settore agroalimentare calabrese.

Ma anche il premio EVO IOOC Italy (EVO International Olive Oil Contest), uno dei concorsi internazionali più prestigiosi dedicati agli oli extravergine di oliva (EVOO) e ai condimenti a base di olio extravergine. I suoi principali obiettivi sono la valorizzazione della qualità dell’olio EVO a livello globale, la promozione dei produttori e la sensibilizzazione dei consumatori sull’importanza dell’olio di alta qualità.

La Calabria dovrà puntare sul territorio, preservare le varietà locali, soprattutto quelle minori a rischio di estinzione, dalle quali spesso non si conoscono le caratteristiche agronomiche e di pregio dell’olio prodotto, basti pensare alla varietà Pennulara, Verace di Saracena o alla Tonda di Filogaso che negli ultimi anni stanno facendo elevare lo standard a livello internazionale.

Di contro, ove l’orografia, lo permetterà sarà importante puntare su sistemi di allevamento superintensivi affinché garantiscano una maggiore produttività grazie all’alta densità di impianto e a una rapida entrata in produzione. La raccolta, la concimazione e la potatura meccanizzata riducono significativamente i costi di manodopera.

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L’uso efficiente di acqua e fertilizzanti rende il sistema più sostenibile e adatto anche a zone aride. Inoltre, il ritorno economico è più rapido rispetto agli impianti tradizionali.

Studiare il nostro materiale genetico dovrebbe essere la priorità, proprio perché il futuro dell’olivo sarà messo in difficoltà dai cambiamenti climatici. Tra le incertezze del futuro, citerei la disponibilità di acqua, le variabili climatiche, la mancanza di manodopera.
Notevole l’impegno della classe politica regionale per il significativo lavoro svolto sul Piano Olivicolo Regionale, che rappresenta un passo fondamentale verso la valorizzazione e la sostenibilità del settore olivicolo in Calabria. Grazie a questa strategia lungimirante, speriamo si possano porre solide basi per il futuro dell’olivicoltura calabrese, con un focus sull’innovazione, la qualità e la tutela delle nostre tradizioni, rafforzando così il ruolo della regione nei mercati nazionali e internazionali.



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