È diventata una vera e propria emergenza la movida violenta, tanto da richiedere più convocazioni in Prefettura del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. In non pochi casi i minori non hanno avuto timore di agire con «armi in pugno e spesso in pieno centro cittadino, incuranti della presenza di testimoni e sistemi di videosorveglianza».
Nella relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto di Salerno, presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, emerge un numero significativo di iscrizioni per lesioni personali anche aggravate: ben 30 procedimenti iscritti con 43 indagati, e ciò che maggiormente si rivela è che spesso questi episodi di risse vedono protagonisti minori appartenenti a famiglie «normali» e lontane da situazioni di disagio socio economico.
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Gli episodi più gravi
E, nella relazione, si fa riferimento ad alcuni episodi per i quali sono stati aperti dei procedimenti penali, come quello a carico di sei minori che aggredivano in maniera violentissima un giovane che era intervenuto in una discussione tra loro. Analoga gravità veniva riscontrata nell’ambito di un altro procedimento nel quale un giovane, sotto l’evidente effetto di droghe, con un pugno ha provocato la rottura del bulbo oculare ad uno straniero: anche questo episodio veniva consumato in pieno centro cittadino. Così come gravissimi sono stati i fatti che hanno portato all’iscrizione di alcuni procedimenti penali per tentato omicidio come quello a carico di due indagati che, a seguito di una banale lite in discoteca, armatisi con un coltello hanno colpito la vittima con numerosi fendenti alla milza tanto che il giovane è rimasto per giorni in prognosi riservata.
E in tale contesto furono 25 gli indagati per rissa. In preoccupante aumento anche i reati, pure di natura associativa, per quanto riguarda lo spaccio di stupefacenti: «un problema di gravità crescente nell’ambito del distretto», come segnalato dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Salerno, Piero Avallone, e riportato nella relazione sull’amministrazione della giustizia a firma del presidente della Corte di appello di Salerno, Paolo Sordi.
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Per conto degli adulti
Si tratta di minori che, etero diretti da soggetti maggiorenni, svolgono – per conto di questi ultimi – attività di vendita al minuto di droga (sette, infatti, sono stati gli indagati per ipotesi di 74 Dpr 309/90), ma laddove si è riscontrato un particolare aumento del numero di iscrizioni è nei procedimenti per solo spaccio: ben 33 a fronte dei 25 dello scorso anno. Nella maggior parte dei casi le iscrizioni hanno ad oggetto lo spaccio di droga nell’ambito dello stesso «gruppo amicale» del quale gli indagati fanno parte e molti procedimenti vedono quale teatro dei commerci illeciti gli ambienti limitrofi alle scuole ma, a volte, l’attività di spaccio avviene anche dentro la stessa scuola come nel caso di un minore che, mentre era in classe, attraverso chat «contattava i propri compagni di istituto commentando la noia della spiegazione della professoressa e prendeva appuntamento per la consegna della droga all’interno della scuola».
E comunque a fronte di un aumento delle iscrizioni si apprezza un’adeguata risposta definitoria: nel periodo in esame, infatti, sono stati iscritti 601 nuovi procedimenti penali (507 contro noti e 94 contro ignoti) rispetto ai 591 procedimenti iscritti nel periodo precedente con un tasso di definizione che ha avuto un sensibile incremento (624 procedimenti definiti a fronte dei 564 del periodo precedente). A fronte delle 40 misure cautelari disposte nel periodo precedente, nel periodo in esame sono state eseguite 44 misure cautelari nei confronti di 50 minori indagati.
Gli arresti in flagranza e le misure cautelari hanno riguardato in particolare lo spaccio di sostanze stupefacenti e i reati persecutori; particolarmente significativo è il dato relativo ai 4 arresti per il reato di resistenza a pubblico ufficiale (a fronte di uno solo nel periodo precedente) ed occorre anche sottolineare che, in tutti i 23 procedimenti di codice rosso e codice rosso rinforzato iscritti nel periodo preso in esame dalla relazione (con 9 misure cautelari eseguite), l’esercizio dell’azione penale si è svolto tempestivamente.
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L’Anm
Ritornando alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario che si è tenuta sabato, la giunta dell’Anm di Salerno ha espresso grandissima soddisfazione per l’adesione dei magistrati del distretto, compreso alcuni colleghi in pensione, e la quasi totalità dei capi degli uffici, al dissenso manifestato durante la cerimonia per evidenziare l’irreversibile perdita di diritti e garanzie per i cittadini che deriverebbe dalla modifica del testo costituzionale in discussione al Parlamento.
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