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Non solo e non più solo criminalità organizzata. Per il procuratore generale di Salerno, Rosa Volpe, sono altri gli elementi che «destano allarme». Dal codice rosso ai minori e alla movida violenta, dal capolarato allo spaccio di droga. E nel suo primo discorso da pg della «sua» Salerno analizza anche le criticità del sistema carcerario, in particolare di quello di Fuorni dove l’illegalità è diffusa, dallo spaccio di droga all’uso dei cellulari, ma dove si deve porre attenzione anche alle condizioni di vivibilità. «Si deve togliere la libertà, non la dignità», ha detto la Volpe. E, in quello che sembra essere l’annuncio delle linee guida del suo nuovo incarico, la procuratrice generale sottolinea anche l’importanza di dare un freno agli illeciti ambientali e ai traffici al porto: «non solo arrivi di merce illegale mascherata, ma anche esportazione dall’Italia di rifiuti». Vuole la collaborazione dei colleghi delle procure ordinarie, lascia intendere, raccontando come, in un solo mese, abbia avuto con loro già quattro incontri. Per il procuratore Volpe, dunque, sono le emergenze sociali quelle che maggiormente preoccupano La criminalità organizzata, in questi anni in cui è stata lontana da Salerno, continua a gestire quattro macro aree, è spesso «d’importazione», sottolinea, sicuramente è progredita e «si è infiltrata nel tessuto socio economico e socio politico».
I MINORI
È aumentato il numero di reati commessi dai minori – spiega la Volpe – e, anche in virtù del decreto Caivano, si è adottato il pugno duro: sono state eseguite 44 misure cautelari nei confronti di 50 minori indagati. Gli arresti in flagranza e le misure cautelari hanno riguardato in particolare lo spaccio di sostanze stupefacenti e le azioni violente. Un elemento, questo, che lascia riflettere perché «si consuma troppa droga». Soprattutto tra i giovani, spesso venduta all’interno delle scuole o nelle loro immediate vicinanze. Così come preoccupano anche i dati statistici dai quali emerge un numero significativo di iscrizioni per lesioni personali, anche aggravate nei quali la violenza perpetrata è stata, non di rado, tale da mettere in pericolo la vita stessa delle vittime o causare lesioni permanenti o invalidanti. Ma quello che preoccupa è soprattutto l’aumento, anche tra i minori delle violenze di genere. Nel corso dell’ultimo anno si è registrato un aumento di violenze sessuali: nove i procedimenti iscritti (a fronte dei sette dello scorso anno), 12 gli indagati
IL CAPOLARATO
L’utilizzo in forma illegale di manodopera straniera resta, soprattutto nella Piana del Sele, una delle piaghe più importanti sotto il profilo criminale. Non soltanto per lo sfruttamento degli stranieri ma anche per la loro regolarizzazione che, al pari dei viaggi della speranza, hanno fatto arricchire professionisti e patronati attraverso accordi tra italiani e stranieri. Ma il capolarato diventa anche espressione della presenza sul territorio di fenomeni di criminalità organizzata straniera che non solo gestisce la manodopera nei campi ma anche al prostituzione in Litoranea nella fascia litoranea costiera che si estende a sud di Salerno fino alla cittadina di Agropoli, dove si concentrano le attività criminali di gruppi di soggetti provenienti dai Paesi dell’Est Europa e dell’Africa, dediti proprio allo sfruttamento della prostituzione, alla quale avviano proprie connazionali.
LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
Alla disomogeneità della criminalità organizzata della provincia di Salerno, si legge nella relazione della procura generale, corrisponde una sorta di pax mafiosa che contribuisce al proliferare delle infiltrazioni della malavita nel tessuto socioeconomico. I sodalizi di maggiore spessore, e di più datato radicamento, hanno sviluppato, accanto agli affari illeciti “tradizionali” (traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura), tecniche d’infiltrazione nel tessuto socio-economico, in particolar modo negli appalti pubblici, sia per la realizzazione di opere sia per la fornitura di servizi e manutenzione delle infrastrutture. Proprio in tale direzione, ad esempio, destano allarme anche i reati tributari commessi, in gran parte, proprio a sud del capoluogo dove c’è una criminalità di importazione.
L’AMBIENTE
Abusi edilizi, inquinamento ambientale, deposito, smaltimento, trasporto e gestione illecita di rifiuti, scarichi abusivi di acque reflue: particolare attenzione sarà posta, come per il precedente anno, alla salvaguardia del territorio sotto il profilo naturalistico, paesaggistico ed ambientale. In base ai dati statistici sono aumentati i procedimenti in materia edilizia, in particolare sugli abusi.
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