L’Authority lussemburghese ha fatto presente che il fallimento del piano di risanamento non ha effetti immediati né sul congelamento delle attività rappresentative delle riserve tecniche presso gli istituti depositari deciso dal Caa, né sulla procedura legale di sospensione dei pagamenti, in cui la compagnia si trova dal 2 agosto 2024 che rimarrà in vigore fino a una decisione giudiziaria. In altri termini le polizze restano congelate e non si possono riscattare.
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Le origini della crisi di FWU Life Insurance.
La vicenda di FWU Life Insurance Lux, compagnia assicurativa lussemburghese, è un campanello d’allarme per il settore, con implicazioni che si estendono ben oltre i confini del Lussemburgo. La decisione del Commissariat aux Assurances (CAA) di avviare la liquidazione coatta amministrativa non è stata improvvisa, ma il culmine di un processo di deterioramento finanziario. A monte, vi è l’apertura di una procedura di insolvenza contro la società madre, FWU AG, da parte del Tribunale di Monaco di Baviera. Questo evento ha innescato una serie di reazioni a catena che hanno portato alla crisi della controllata lussemburghese.
Le ragioni di tale crisi sono da ricercarsi in un mix di inefficienze gestionali, problemi di solvibilità e politiche di investimento che non hanno retto all’instabilità dei mercati. La compagnia non rispettava più i requisiti minimi di capitale (MCR) e il requisito patrimoniale di solvibilità (SCR), come ha accertato il CAA. La normativa europea, in particolare la Direttiva Solvency II, impone standard elevati in termini di requisiti patrimoniali e gestione del rischio. Tuttavia, la supervisione transnazionale si è dimostrata complessa, con autorità nazionali che hanno agito in modo coordinato ma non sempre con la necessaria tempestività.
Questo caso solleva dubbi sulla percezione di stabilità delle compagnie assicurative lussemburghesi. Il Lussemburgo, noto per il suo solido settore finanziario, vede ora la sua reputazione messa alla prova da questa vicenda. Il CAA, in quanto autorità di vigilanza, si è trovato a dover gestire una situazione complessa, tentando un piano di risanamento che si è poi rivelato insufficiente. Il CAA aveva concesso sei mesi a FWU Life Insurance Lux per ripristinare la propria solidità finanziaria , ma l’esito è stato negativo. Il fallimento del piano di risanamento ha portato alla richiesta di scioglimento e liquidazione coatta della compagnia.
Conseguenze per i clienti italiani: rischi e strumenti di protezione.
La crisi di FWU Life Insurance Lux ha conseguenze dirette e significative per i titolari di polizze in Italia, che rappresentano una quota consistente del portafoglio della compagnia. Si stimano circa 100.000 polizze vendute nel nostro Paese, con un controvalore di circa 300 milioni di euro. La maggior parte di queste polizze sono di tipo unit-linked, ovvero prodotti finanziari legati all’andamento di specifici investimenti.
Protezione degli assicurati e trasferimento del portafoglio.
In caso di insolvenza di un’impresa assicurativa, la protezione degli assicurati è una priorità. La normativa europea e lussemburghese prevedono misure specifiche per garantire la continuità delle coperture assicurative e la tutela dei diritti contrattuali.
Un principio chiave è la segregazione degli attivi, ovvero la separazione tra le riserve tecniche, destinate a coprire gli obblighi verso gli assicurati, e gli altri beni dell’impresa. Questo garantisce che tali fondi siano utilizzati in modo prioritario per soddisfare le richieste degli assicurati. Gli assicurati hanno la priorità sui creditori ordinari durante la liquidazione dell’impresa. L’obiettivo principale è garantire che i contratti di assicurazione continuino a produrre effetti anche durante la crisi, minimizzando le interruzioni.
Il Commissariat aux Assurances (CAA) ha un ruolo centrale in questo processo. L’autorità vigila sul monitoraggio delle riserve tecniche, sull’approvazione delle modalità di trasferimento del portafoglio e sulla verifica della capacità dell’impresa ricevente di adempiere agli obblighi contrattuali.
Il trasferimento del portafoglio a un’altra impresa è la soluzione preferenziale per garantire la continuità delle coperture, come avvenuto in Italia per il Caso della compagnia Eurovita. Tuttavia, tale soluzione non è un obbligo assoluto, ma la normativa e la pratica lo privilegiano. La scelta dell’impresa ricevente deve basarsi su criteri di solvibilità e capacità di gestire i contratti senza pregiudizio per gli assicurati. Il CAA esamina attentamente la solidità finanziaria e operativa dell’impresa ricevente.
Il piano di trasferimento deve essere approvato dal CAA e dal tribunale competente. Tale piano deve includere la descrizione dei contratti assicurativi trasferiti, la valutazione delle riserve tecniche e dell’impatto sui diritti degli assicurati. Gli assicurati vengono informati del trasferimento e, in alcuni casi, consultati. Il trasferimento comporta la cessione degli attivi e dei passivi associati ai contratti, con una comunicazione ufficiale agli assicurati da parte della nuova impresa.
Durante il trasferimento, la continuità delle prestazioni e il mantenimento dei diritti contrattuali sono garantiti. L’impresa ricevente è obbligata a rispettare gli impegni presi, inclusi eventuali diritti futuri.
Tuttavia, esistono casi in cui il trasferimento non è possibile. In queste situazioni si possono adottare soluzioni alternative, come la liquidazione dei contratti o l’amministrazione straordinaria. In assenza di un’impresa ricevente idonea o in caso di insufficienza degli attivi segregati, la liquidazione dei contratti può comportare una perdita per gli assicurati.
Le alternative al trasferimento del portafoglio.
La Direttiva Solvency II impone agli Stati membri di garantire che i processi di trasferimento tutelino gli assicurati in modo uniforme e che la cooperazione tra le autorità di vigilanza sia assicurata in casi transfrontalieri. Questa normativa mira a creare un sistema di supervisione e regolamentazione armonizzato per il settore assicurativo.
Ci sono situazioni in cui il trasferimento del portafoglio potrebbe non essere effettuato, nonostante la sua priorità normativa, e in particolare:
- Mancanza di imprese riceventi disponibili: Se non esiste un’impresa interessata o capace di assorbire il portafoglio (ad esempio, per motivi economici o di solvibilità), il trasferimento non può essere imposto.
- Insufficienza di attivi segregati: Se gli attivi dell’impresa in insolvenza non sono sufficienti a coprire le riserve tecniche, potrebbe non essere possibile effettuare un trasferimento sostenibile.
- Complessità del portafoglio: Nei casi in cui il portafoglio assicurativo è frammentato o include contratti particolarmente complessi (es. derivati assicurativi o prodotti innovativi), il trasferimento potrebbe essere difficoltoso.
In assenza di un’impresa ricevente idonea, possono essere adottate altre soluzioni per garantire la tutela degli assicurati:
a. Liquidazione dei contratti
- I contratti vengono liquidati e gli assicurati ricevono un pagamento proporzionale ai valori residui delle riserve tecniche.
- Questa opzione, purtroppo, può comportare una perdita per gli assicurati, specialmente se gli attivi dell’impresa non coprono integralmente gli obblighi.
b. Amministrazione straordinaria
- In alcuni casi, l’impresa assicurativa insolvente può essere posta sotto amministrazione straordinaria per consentire la gestione del portafoglio fino alla scadenza naturale dei contratti.
- Tuttavia, questa soluzione è temporanea e non garantisce la piena continuità.
c. Intervento di un sistema di garanzia (se esistente)
- In Lussemburgo, non è previsto un sistema di garanzia specifico per le imprese assicurative (come in alcuni altri Stati membri). Tuttavia, le autorità potrebbero prevedere meccanismi straordinari per evitare perdite significative agli assicurati
Le responsabilità dei distributori.
A distribuire le polizze, oggi congelate, sono state alcune reti di broker e intermediari in tutta Italia (soprattutto tra Veneto, Lombardia, Lazio e Puglia).
Dall’esame dei contratti risulta che si trattava di polizze per lo più a premi ricorrenti con penalità piuttosto onerose in caso di riscatto anticipato.
Pertanto, a prescindere dallo sviluppo della procedura che servirà a delineare le possibilità di soluzioni per i clienti, la consultazione o l’intervento di un ufficio legale si rende utile per esaminare le modalità di vendita della polizza operate dai broker e dai promotori, per le eventuali responsabilità per l’inosservanza degli obblighi informativi. In questo caso non può essere esclusa una azione legale nei confronti proprio dei soggetti con cui i clienti hanno avuto contatto.
In tale caso, tuttavia, occorrerà verificare la misura del danno che attualmente è ancora incerto, e dovrà commisurarsi all’ammontare premi versati al netto di eventuali ristori o proventi dalla liquidazione.
Un aspetto cruciale è la sospensione del pagamento dei premi. E’ opinione comune l’opportunità di sospendere i pagamenti almeno fino a che non si verrà a delineare un quadro più chiaro sulle possibilità di arrivare a un salvataggio attraverso la soluzione del trasferimento delle polizze o altri strumenti.
Un “monito” per risparmiatori e investitori: come scegliere le polizze giuste.
La vicenda di FWU Life Insurance Lux offre spunti di riflessione importanti per i risparmiatori che vogliono stipulare polizze assicurative. Il primo fattore da valutare è la solvibilità della compagnia. Il solvency ratio, ovvero il rapporto tra i fondi propri e il requisito di capitale (SCR), è un indicatore chiave. Un rapporto elevato indica una maggiore solidità finanziaria. Tuttavia, come dimostra il caso di Eurovita, anche un solvency ratio apparentemente adeguato non garantisce l’assoluta sicurezza in caso di shock di mercato.
È essenziale anche verificare la posizione finanziaria della compagnia tramite i report pubblicati annualmente e i rating assegnati dalle agenzie specializzate. È preferibile orientarsi verso compagnie affidabili e con una storia solida nel mercato, e con politiche di investimento prudenti. Diversificare gli investimenti assicurativi è un’altra strategia utile per ridurre i rischi. Non concentrare tutto il proprio capitale in un’unica compagnia, ma valutare diversi operatori e prodotti. Questo approccio può limitare l’esposizione a rischi specifici, come una crisi aziendale.
Affidarsi a intermediari di fiducia e valutare attentamente le clausole contrattuali sono passaggi fondamentali. Verificare quali sono i costi delle polizze, le penali in caso di riscatto e le condizioni per ottenere prestazioni. La trasparenza e la chiarezza delle informazioni fornite dagli intermediari sono cruciali.
In sintesi, la scelta di una polizza assicurativa richiede una valutazione accurata e consapevole dei rischi. La vicenda di FWU Life Insurance Lux ci ricorda che nessun investimento è privo di rischi e che la prudenza e l’informazione sono gli strumenti migliori per proteggere i propri risparmi.
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In conclusione, il trasferimento del portafoglio è fortemente incoraggiato, ma non costituisce un obbligo in senso assoluto. La fattibilità dipende dalle condizioni di mercato, dalla disponibilità di attivi sufficienti e dalla presenza di imprese interessate. In mancanza di tali presupposti, si ricorre ad alternative che, purtroppo, potrebbero non offrire lo stesso livello di tutela agli assicurati.
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