Le leggi del governo Kurti finiscono nella Costituzione, Miftaraj: Mancanza di competenza nella redazione

Cinque leggi approvate dall’Assemblea del Kosovo sono attualmente all’esame della Corte Costituzionale: la Legge sui salari nel settore pubblico, la Legge sull’Ufficio statale per la verifica e la confisca dei beni ingiustificati, la Legge sui pubblici ufficiali e la Legge sui Le misure temporanee dei prodotti di base in casi di destabilizzazione del mercato si sono concluse davanti alla Corte Costituzionale dopo averle dichiarate in contrasto con la Costituzione.

Il numero delle leggi dell’Assemblea che l’opposizione ha inviato alla Corte costituzionale per la valutazione è significativamente più alto in questa legislatura rispetto alle legislature precedenti, dice Ehat Miftaraj dell’Istituto per la giustizia del Kosovo in una dichiarazione al Telegraph , ha affermato che, sebbene questa sia un’opportunità costituzionale che spetta ai deputati, di per sé l’iniziativa legislativa presso la Corte non può essere considerata come qualcosa di negativo.

“D’altra parte, in non pochi casi, il governo e l’Assemblea non hanno rispettato la Costituzione nell’approvare le leggi”, ha affermato Miftaraj, aggiungendo che questa legislatura è tra quelle che hanno avuto l’approccio più sprezzante nei confronti della situazione del Paese. Costituzione “Va sottolineato qui la legge sul Consiglio della Procura del Kosovo, che è stata dichiarata incostituzionale, o anche i progetti di legge in corso, come il nuovo progetto di legge sulla modifica della legge sul KPK, Progetto di legge sulla modifica della legge sul consiglio di vigilanza indipendente, progetto di codice penale e progetto di codice di procedura penale, ecc.”

Ha continuato dicendo che, purtroppo, ci sono state leggi incostituzionali approvate dall’Assemblea, che non sono state sottoposte alla valutazione della Corte Costituzionale “Questa è la legge con la quale è stata politicizzata l’Agenzia per il gratuito patrocinio legale, essendo stata introdotta l’ombrello del Ministero della Giustizia”, ​​ha affermato Miftaraj.

D’altra parte, secondo lui, in questi casi è problematico il fatto che fino alla decisione della Corte Costituzionale, le leggi attaccate sono automaticamente sospese “In questi casi, secondo l’articolo 43.3. della legge sulla Corte costituzionale, la Corte costituzionale è obbligata a decidere entro 60 giorni”, ha affermato, sottolineando che questo termine non è stato rispettato dalla Corte costituzionale.

“A questo proposito, oltre all’inefficienza della Corte Costituzionale, viene considerata problematica anche la stessa Legge sulla Corte Costituzionale, che in questi casi dà a 10 o più deputati la possibilità di procedere automaticamente, senza una decisione della Corte Costituzionale, per un misura temporanea, di sospendere l’entrata in vigore della legge, fino alla decisione della Corte Costituzionale”. Ha criticato il governo Kurti, affermando che mancano competenze nell’elaborazione delle politiche e volontà politica di consultare e sulla base dei commenti della società civile, dei gruppi di interesse e dei partner internazionali. Pertanto, ha affermato che, partendo da questo, l’invio delle leggi alla Corte Costituzionale dovrebbe essere vista come una buona opportunità per garantire che siano conformi alla Costituzione e ai principi che promuovono i diritti e le libertà dell’uomo.

Il primo ministro Albin Kurti in una delle riunioni del governo ha dichiarato di aver inviato le leggi dell’opposizione alla Corte costituzionale, dicendo che con queste azioni l’opposizione ostacola le riforme in alcuni settori.

Il capo dell’esecutivo ha inoltre aggiunto di non ricordare che così tante leggi siano state inviate alla Corte Costituzionale in così poco tempo: “Queste tre leggi (Bureau) insieme ai massimali dei prezzi, sono state inviate alla Corte Costituzionale dall’opposizione. Anche la legge sulla KPK è in sospeso da più di sei mesi. Nella storia dello stato del Kosovo non si ricorda che così tante leggi sono state contestate. Nonostante questo il nostro impegno resta lo stesso, lo zelo più grande, il nostro cammino non si fermerà. Oggi facciamo il passo successivo con la strategia anticorruzione”, ha affermato Kurti.