Droga, dati preoccupanti e servizi insufficienti. La Regione vara un piano di lotta

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CATANZARO “Interventi di prevenzione e di reinserimento sociale e lavorativo delle persone affette da dipendenze patologiche e comportamentali, mediante il coinvolgimento delle Asp, delle istituzioni scolastiche e delle famiglie, e istituzione dell’Osservatorio regionale sulle dipendenze patologiche”. Sono questi alcuni dei punti più significativi del documento programmatico della Regione in tema di lotta alla droga: il documento è stato varato con un decreto del presidente della Giunta Roberto Occhiuto in qualità di commissario della sanità calabrese e in pratica delinea le linee di intervento declinato in un piano operativo.

Il fenomeno in Calabria

Il documento – allegato e consultabile alla fine dell’articolo – parte ovviamente da una “fotografia” della situazione in Calabria, alla luce della “Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2024”. «I dati – si legge – evidenziano, anche per la Calabria, un innalzamento dell’età media degli utenti in carico ai Servizi per le Dipendenze (Ser.D) e dunque, un progressivo invecchiamento dell’utenza medesima. Allo stesso modo, è confermato un inizio precoce nell’uso di sostanze d’abuso, in particolare cannabis, cocaina e alcool. Anche in Calabria, durante il periodo pandemico, le modalità di approvvigionamento delle sostanze hanno subito un cambiamento significativo, registrandosi un sempre più incisivo accesso degli utenti al mercato online. Concluso il lockdown, il dark web si è così affiancato alle tradizionali piazze di spaccio, moltiplicandosi, per l’effetto, la possibilità di approvvigionamento presso i mercati illegali. Un altro allarme emerso, invero già presente prima della pandemia ma acuitosi negli ultimi anni, è l’aumento del consumo, soprattutto fra le donne e i giovani, di psicofarmaci senza prescrizione. Inoltre, desta preoccupazione l’eventuale ingresso, anche sul mercato calabrese, del fentanyl, inizialmente utilizzato come sostanza di “taglio” e, successivamente, come surrogato delle sostanze classiche, nelle forme conosciute come “persiano bianco” e “trip di carta”».

La sede della Regione a Catanzaro

Nel documento poi si osserva che «la rete dei servizi sociosanitari attualmente disponibili in Calabria, così come nel resto d’Italia, non è tuttavia sufficiente a rispondere alla crescente domanda di trattamento registrata negli ultimi vent’anni. Allo stato, sono presenti servizi pubblici e privati accreditati, attivati a seguito del Dpr 309/90, che si concentrano, prevalentemente, su pazienti cronicizzati con dipendenza da eroina. Tuttavia, solo una piccola percentuale di pazienti che necessitano di una “presa in carico” sanitaria e sociale, accede al sistema ufficiale dei servizi, mentre i 4/5 ne rimane escluso. Questo dato è confermato dalla Relazione sopra citata, che evidenzia una criticità della Regione Calabria nell’ambito degli interventi di Prevenzione ambientale e universale e Prevenzione selettiva e indicata». Il documento quindi «si propone di colmare tale divario a livello nazionale, attraverso due specifici interventi di prevenzione, generalista e selettiva, finalizzati alla: a) Prevenzione primaria in ambito scolastico, con il coinvolgimento attivo di studenti e docenti, sulla base di uno specifico accordo (Protocollo d’intesa) tra la Regione Calabria – Dipartimento Salute e Welfare – e l’Ufficio Scolastico regionale; b) Formazione/aggiornamento degli operatori sanitari dei Ser.D e del privato accreditato (comunità terapeutiche e unità mobile di strada), secondo il principio della “formazione dei formatori” ».

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Il piano operativo e le risorse

In questo contesto – è riportato nel documento programmatico – la Regione Calabria «al fine di supportare la programmazione sanitaria e sociale regionale, analizzare gli effetti delle dipendenze sulla salute e sulla società, potenziare le risorse e le capacità di intervento contro la tossicodipendenza», intende «strutturare un piano operativo, che includa interventi di prevenzione e di reinserimento sociale e lavorativo dei beneficiari mediante il coinvolgimento delle Aziende sanitarie provinciali, delle istituzioni scolastiche e delle famiglie dei soggetti interessati. Le scelte strategiche delineate puntano, in particolare, all’implementazione di reti territoriali organizzate e all’ integrazione tra le politiche sanitarie delle Asp e le politiche sociali dei Comuni, in una prospettiva di integrazione socio-sanitaria, indispensabile a garantire la diffusione capillare di servizi di prevenzione e di reinserimento sociale e lavorativo delle persone affette da dipendenze patologiche». Si prevede poi l’istituzione dell’”Osservatorio regionale sulle Dipendenze Patologiche” «quale organismo interno al Dipartimento “Salute e Welfare”, operante a titolo gratuito, avente funzioni di consultazione, monitoraggio e contrasto alle dipendenze». Sotto il profilo delle risorse l’attuazione delle attività previste nel Documento programmatico della Regione troverà copertura finanziaria sulle risorse del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, per un importo complessivo di 3.327.970,35 euro, di cui 405.970,35 euro da destinare ad Azienda Zero per le attività di monitoraggio, valutazione, comunicazione, formazione operatori sanitari, supporto e assistenza tecnica all’Osservatorio e al Dipartimento Salute e Welfare – Settore n. 7 “Assistenza Territoriale, Salute nelle carceri – Sistema delle Emergenze-Urgenze”, e 2.922.000,00 euro da destinare alle Asp per le attività di prevenzione ed inserimento sociale e lavorativo». (a. c.)

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