Uniti nello Sport: storie di inclusione e passione

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Stesso posto, stessa pista e stesso momento, ma storie diverse. Lo sport abbatte le barriere della diversità: i Fisu World University Games di Torino 2025 passeranno alla storia come la manifestazione in cui tutti gli atleti, olimpici e paralimpici, hanno gareggiato insieme, senza distinzioni. Le peculiarità e le differenze dei percorsi si annullano per unirsi ai cancelletti di partenza.

Ne sono esempi le storie di Martina Vozza, Giorgio Napoli, Alessia Vaglio e Sebastiano Cipriano, sciatori che hanno gareggiato sulla pista Olimpica 23 di Melezet a Bardonecchia. Vozza, vincitrice di due medaglie d’oro nel Super-Gigante e Gigante per la categoria Vision Impaired, studia Scienze Motorie ed era già salita sul podio in due Mondiali con la sua guida Ylenia Sabidussi. Se l’atleta friulana ha già esperienza in gare di alto livello, per Napoli si trattava della prima partecipazione a una manifestazione come le Universiadi. Appena laureatosi in Scienze della Comunicazione, il classe ’98 ha subito l’amputazione della gamba destra a seguito di un incidente e ha gareggiato nella categoria Standing nel Para-Alpine Skiing. Vaglio e Cipriano sono rispettivamente studenti di Economia e Ingegneria Energetica e hanno preso parte alle discipline nell’ambito dell’Alpine Skiing: lei Gigante, lui combinata e Super-G.

È la prima volta che le discipline paralimpiche sono presenti alle Universiadi. Cosa ne pensi?

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Martina: “Non avrei mai pensato di partecipare. Sono molto contenta che una manifestazione così sia stata finalmente aperta anche al mondo paralimpico perché ci serve visibilità e occasioni del genere per dimostrare al mondo come sciamo e cosa sappiamo fare anche noi”.

Giorgio: “La parola che racchiude il messaggio davvero bello è inclusione. Avere un evento unico e vedere le gare che si alternano è bellissimo. È un unico villaggio, le sensazioni sono quelle. Questa è inclusione. Il clima che si respira è davvero bello”.

Alessia: “Penso che sia meraviglioso permettere anche ai ragazzi che faticano più noi di partecipare a un evento come questo e a un’esperienza come questa. È un grande messaggio di inclusività”.

Sebastiano: “È la prima volta che faccio una gara insieme a loro. Credo sia veramente difficile quindi tanto di cappello. È una cosa molto bella perché si vede che ci stiamo impegnando per includere tutti”.

Com’è nata la tua passione per lo sport?

Martina: “In generale sono sempre stata appassionata di sport perché i miei genitori sono sempre stati due sportivi. Quindi, fin da piccola hanno cercato di farmi fare più sport possibili perché loro credono tanto nei valori dello sport. Per quanto riguarda lo sci, ho iniziato con i miei genitori in settimana bianca. Poi hanno conosciuto uno sci club, chiamato Sport4All, per cui sono tesserata ancora oggi e che porta bambini e ragazzi con disabilità a sciare”.

Giorgio: “Sono un appassionato di sport. Prima dell’incidente ero uno sportivo della domenica. Cinque anni fa è cambiata la mia mentalità e ho capito che potevo impegnarmi tanto di più nelle cose che facevo e avere tanti risultati, vedi con lo sci. Ho iniziato con il tennis e le escursioni in montagna”.

Aleassia: “Ho iniziato a sciare da piccolissima, quindi da quando avevo due anni e mezzo. La mia famiglia è sempre stata appassionata di montagna, mi ha messo sugli sci e mi sono trovata molto bene”.

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Sebastiano: “La mia passione per lo sport è nata fin da piccolissimo perché mio papà è maestro di sci a Cortina e a tre anni mi ha messo gli sci ai piedi”.

Raccontaci il percorso che vi ha portato fino ai Fisu Games.

Martina: “All’inizio non volevo gareggiare. Negli anni gli allenatori dello sci club hanno insistito perché vedevano qualcosa in me e quindi verso i 13 anni ho intrapreso un percorso più serio. Circa sei anni fa ho incontrato Ylenia (Sabidussi, ndr) e abbiamo iniziato a sciare insieme. Da lì siamo entrati in squadra e abbiamo fatto le nostre prime gare di Coppa del mondo. Poi abbiamo gareggiato ai Mondiali del 2021 vincendo la nostra prima medaglia di bronzo. Il 2022 è stato l’anno delle Paralimpiadi di Pechino e credo sia stata una delle esperienze più belle da vivere per me. Ora siamo qui e manca un anno a Milano-Cortina che è il nostro obiettivo”.

Giorgio: “Due anni fa ho visto i miei amici sciare e ho pensato che dovessi farlo anche io. Ho iniziato con la protesi, ma è una sciata macchinosa e faticosa. Poi ho conosciuto il mio allenatore, Nicola Busata, che ha un’esperienza di oltre 20 anni di ragazzi con protesi o seduti sulla carrozzina. È stato lui a suggerirmi di sciare senza protesi. Da lì mi si è accesa una scintilla”.

Alessia: “Da piccoli si scia per divertirsi. Crescendo si arriva alle categorie giovanili. Sono stata in Valle d’Aosta per cinque anni e adeso ho cambiato e mi trovo nello Sci Club Lecco per fare ancora un anno da senior”.

Sebastiano: “Ho fatto tutto il percorso nello sci club di Cortina. All’inizio ho fatto un po’ di gare. Con i risultati che fai riesci a farti strada in questo sport”.

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Martina: “Ho un carattere per cui voglio avere tutto sotto controllo. Nello sport bisogna sempre cercare il proprio limite andando oltre quello che si può avere sotto controllo”.

Giorgio: “A livello sportivo è difficile creare la resistenza muscolare senza farsi male. Un anno ho avuto problemi di pubalgia, quest’estate il ginocchio infiammato. Da un punto di vista emotivo, io soffro tanto la gara e quindi tendo a bloccarmi”.

Alessia: “Principalmente gli infortuni. Mi sono fatta abbastanza male al ginocchio e alla tibia. Il problema è riprendere fiducia e rimettersi di nuovo in gioco”.

Sebastiano: “Per adesso nessuno, tutto liscio”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

MARTINA: “Speriamo di fare i Mondiali a febbraio. Diciamo che tutta questa stagione è in funzione della prossima, di Milano Cortina”.

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GIORGIO: “Il prossimo step per questa stagione è entrare in coppa Europa. Milano-Cortina è un sogno difficile”.

ALESSIA: “Cerco di dare il massimo giorno per giorno. Il mio grande obiettivo in realtà è riuscire a laurearmi”.

SEBASTIANO: “Andare forte sugli sci per entrare in squadra nazionale e andare avanti con l’università”.

Chi è la figura sportiva a cui ti ispiri?

Martina: “Lucas Braathen, per come riesce ad essere sempre sé stesso, anche quando affronta le gare”.

Giorgio: “Sono due. Nel mondo dello sci non posso non dire Sofia Goggia per la mentalità, la testa e la resilienza che ha. Poi vorrei avere la calma di Jannik Sinner, perché non si scompone mai e sembra avere tutto sotto controllo”.

Alessia: “Sicuramente le sciatrici italiane, come Federica Brignone. Siamo riusciti a fare alcuni allenamenti con lei: la sua forza ed energia sono di grande ispirazione”.

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Sebastiano: “Sin da piccolo Marcel Hirscher, il più vincente di tutti i tempi”.



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