Stampa Romana: i corsi dell’Ordine siano inseriti nei piani formativi degli enti pubblici

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In occasione della presentazione della guida
“Uffici Stampa – L’Annuario della Comunicazione Italiana 2025”,
la Consulta uffici stampa dell’Associazione stampa romana
lancia una proposta per favorire la formazione continua dei giornalisti
negli uffici stampa pubblici

Riconoscere ai giornalisti che lavorano nella pubblica amministrazione la possibilità di poter inserire nella formazione obbligatoria prevista per il personale degli enti pubblici i corsi della formazione continua dell’Ordine nazionale dei giornalisti. E’ la proposta della Consulta uffici stampa dell’Associazione stampa romana, lanciata dal vicepresidente vicario della Consulta, Ugo Degl’Innocenti, uno dei fondatori di Senza Bavaglio, in occasione della presentazione della XXIII edizione della guida “Uffici Stampa – L’Annuario della Comunicazione Italiana”, che si è svolta giovedì 23 gennaio, a Roma, nella sede del sindacato.

La pubblicazione, edita da Comunicare ed Informare, è nata nel biennio 1996 /1997, dall’iniziativa della giornalista Maria Grazia Giordano, componente della consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana. A moderare i lavori il presidente della Consulta uffici stampa Asr, Antonio Ranalli, che ha ricordato in apertura la necessità di un aggiornamento “della legge 150 del 2000, che proprio quest’anno compie 25 anni”.

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Da destra: Antonio Ranalli, Guido D’Ubaldo, Maria Grazia Giordano, Ugo Degl’Innocenti durante il suo intervento, Gennaro Pesante, Manuela Biancospino, (Foto di Roberto Cimini).

Il vicepresidente vicario della Consulta uffici stampa dell’Associazione stampa romana, Ugo Degl’Innocenti, ha innanzi tutto ribadito la necessità di un intervento del legislatore, per rendere vincolanti le disposizioni della legge 150/2000, che troppo spesso non vengono rispettate nella pubblica amministrazione. Degl’Innocenti ha inoltre annunciato un’iniziativa della Consulta, finalizzata a chiedere all’Ordine dei giornalisti del Lazio di sensibilizzare gli enti pubblici del territorio riguardo all’importanza di favorire la partecipazione ai corsi di formazione continua obbligatoria per i giornalisti che operano negli uffici stampa.

Ugo Degl’Innocenti con il capo della redazione romana di ItaliaOggi, Roberto Miliacca (Foto di Roberto Cimini) .

“È di pochi giorni fa – ha dichiarato Degl’Innocenti – la direttiva del ministro Zangrillo che aumenta da 24 ad almeno 40 le ore di formazione obbligatoria annuali per ogni dipendente pubblico. Tuttavia, molti dei corsi proposti hanno scarsa attinenza con la professione giornalistica e con i compiti specifici degli uffici stampa, mentre non si promuove la partecipazione ai corsi di formazione continua obbligatoria degli iscritti agli Ordini professionali, che anche i giornalisti sono tenuti a frequentare. Per questo motivo, la Consulta degli uffici stampa chiede all’Ordine dei giornalisti del Lazio di attivarsi presso gli enti pubblici della regione, affinché venga favorito il rilascio di permessi retribuiti per la partecipazione ai corsi riconosciuti dall’Ordine e, soprattutto, affinché si avvii un dialogo per l’inserimento di questi corsi nei piani formativi degli enti, facendo sì che la frequenza a tali corsi venga conteggiata tra le ore di formazione obbligatoria previste dalla direttiva Zangrillo.”

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo ha ricordato la necessità di intervenire sulla formazione “per fare in modo di renderla un po’ più snella, come sono riusciti a fare gli avvocati. Siamo riusciti ad avere la possibilità di fare solo 20 crediti dopo 30 anni di iscrizione. Ma penso che 60 crediti in 3 anni per chi ha meso di 30 anni di iscrizione siano troppi”.

Il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Stefano Ferrante, ha evidenziato tre aree di problematiche relative al rapporto della categoria con la pubblica amministrazione, ovvero “i bandi; il giusto inquadramento, la formazione e il riconoscimento delle prerogative dei colleghi; il dialogo sindacale. Nell’ultima edizione degli Stati Generali degli uffici stampa, promossa dalla Consulta degli Uffici stampa di Stampa romana, abbiamo proposto un patto di consultazione con i sindacati. Si tratta sostanzialmente di un ascolto da parte loro, che sono al tavolo con l’Aran, dove noi non possiamo stare, per portare le nostre istanze. La legge 150 ha creato molte aspettative, ma dire che definisce un quadro è sin troppo generoso: stabilisce alcuni principi, che però possono essere facilmente disattesi. Su una revisione della Legge 150 sono molto pessimista: nessuna maggioranza politica ha mai preso in mano la situazione”. Ferrante ha auspicato anche una revisione “della legge professionale. Dobbiamo pensare a strutture l’Ordine con le nuove figure professionali: occorre una nuova legge e un nuovo contratto di lavoro con le nuove figure professionali”.

Da sinistra: Pesante, Degl’Innocenti, Giordano, Ferrante, Ranalli, al termine della presentazione della Guida Uffici stampa (Foto di Roberto Cimini).

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