Nel post occupazioni e a seguito dei vandalismi registrati a Pisa e Cascina, successo per l’assemblea pubblica promossa da due professoresse
Martedì 21 gennaio, nell’Auditorium dell’Istituto Santoni, si è svolta un’assemblea pubblica che ha acceso i riflettori sulle recenti devastazioni in alcune scuole del pisano, andando oltre la semplice condanna degli episodi per analizzarli come un campanello d’allarme di un disagio più profondo.
Promossa dalle docenti Flaviana Sortino e Orsetta Innocenti, l’iniziativa ha chiamato a raccolta personale scolastico, genitori, studenti e cittadinanza, con l’obiettivo di avviare un dibattito costruttivo sulle responsabilità educative, sociali e politiche alla base di questi fenomeni.
Tra testimonianze, riflessioni e proposte, l’assemblea ha posto l’accento sull’importanza di ascoltare le nuove generazioni e di creare spazi adeguati per favorire partecipazione, confronto e senso di comunità .
Di seguito, i temi principali emersi dall’incontro, che ha gettato le basi per futuri appuntamenti volti a costruire insieme soluzioni concrete e condivise.
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Assemblea pubblica: riflessione collettiva sulla devastazione scolastica e il disagio giovanile
Martedì 21 gennaio, presso l’Auditorium dell’Istituto Santoni in largo Marchesi 12, si è svolta un’assemblea pubblica promossa da due insegnanti di istituti superiori della provincia, unite dal desiderio di riflettere con personale scolastico, genitori, studenti e studentesse, insieme alla cittadinanza sulla devastazione di alcune scuole del pisano.
La necessità era di non liquidare gli episodi di distruzione come semplici atti di vandalismo, ma di interpretarli come un sintomo di un fallimento educativo, sociale e politico.
Un dibattito oltre le polarizzazioni
Durante l’assemblea, che ha visto una notevole partecipazione di docenti provenienti da diverse scuole della provincia, è emersa con forza l’esigenza di un confronto aperto e costruttivo. Tuttavia, la scarsa presenza di famiglie e di studenti e studentesse ha rappresentato una nota dolente per i promotori.
Alcuni studenti e alcune studentesse hanno portato alcune testimonianze che hanno aperto uno spaccato significativo sulle loro difficoltà . Hanno parlato di come spesso si sentano oppressi e oppresse dalla scuola, dal peso dei voti, dalla pressione costante a primeggiare e competere a tutti i costi. Questa dinamica li fa sentire poco compresi e poco comprese dagli adulti, percepiti come incapaci di ascoltare il loro disagio, esistente anche prima dell’occupazione, ma di cui nessuno si era mai preoccupato.
Un aspetto su cui si sono trovati tutti concordi è stato il riconoscimento di una società sempre più individualista. È stato sottolineato come le rappresentanze degli studenti e delle studentesse, così come quelle dei genitori, nate con l’intento di dare voce alle istanze collettive, sembrino oggi sempre più orientate a risolvere piccole problematiche individuali, trascurando temi più ampi e condivisi che riguardano l’intera comunità scolastica.
La mancanza di spazi e la pratica democratica
I ragazzi e le ragazze hanno inoltre evidenziato la necessità di avere spazi di aggregazione per potersi incontrare e discutere. Molte scuole, soprattutto a Pisa e Cascina, non dispongono di un auditorium o di strutture adeguate per svolgere assemblee di istituto. Questa carenza infrastrutturale, secondo studenti e studentesse, ha contribuito a disabituarli/le alla pratica democratica e al confronto collettivo, privandoli/le di occasioni fondamentali per sviluppare il senso di appartenenza e partecipazione.
Il ruolo di scuole, famiglie e comunitÃ
Uno dei punti centrali della discussione è stato il ruolo delle famiglie e della comunità nel costruire una rete di sostegno per i ragazzi e le ragazze. È stato sottolineato che la tendenza a deresponsabilizzarsi da parte delle famiglie e a delegare tutta l’educazione alla scuola contribuisce a perpetuare un clima di silenzio e inerzia. In una comunità , è stato ribadito, la responsabilità è condivisa e richiede l’impegno di tutti e tutte.
Come educatori ed educatrici, non basta condannare ciò che è accaduto. Occorre ascoltare, creare spazi di confronto e offrire strumenti che permettano a ragazze e ragazzi, di sentirsi parte di una comunità e responsabili del bene comune.
Conclusioni e prospettive
L’assemblea è stata il punto di partenza per ulteriori incontri aperti a tutte e tutti. Come primo passo, è stato deciso di chiedere alle istituzioni di individuare spazi adeguati dove poter svolgere le assemblee di istituto nei comuni di Pisa e Cascina, garantendo così ai ragazzi e alle ragazze opportunità concrete per esercitare il confronto e la partecipazione democratica.
Inoltre, è stata sottolineata l’importanza di stimolare le amministrazioni locali a organizzare più eventi culturali, come concerti o incontri pubblici, oppure, almeno, di concedere luoghi dove i giovani possano auto-organizzarsi per discutere e creare momenti di aggregazione.
L’assemblea ha ribadito che studenti e studentesse, non devono essere visti e viste come un problema, ma come il futuro della comunità . E il futuro si costruisce insieme, con dialogo, responsabilità e spazi adeguati che permettano loro di esprimersi, crescere e contribuire attivamente al cambiamento.
Per questo l’assemblea si è idealmente e concretamente aggiornata per un nuovo appuntamento, previsto all’incirca alla fine di febbraio, sempre in uno spazio simbolico e significativo che possa accogliere tutte e tutti.
Le promotrici della prima assemblea, Flaviana Sortino e Orsetta Innocenti, daranno comunicazione tempestiva e pubblica del nuovo appuntamento, cui sono tutti e tutte invitati/e.
Orsetta Innocenti
Flaviana Sortino
flaviana.orsetta@gmail.com
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