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Palermo, 25 gen. “Gli appetiti dell’organizzazione riguardano principalmente la gestione dei fondi del Pnrr ai quali attingono grazie a pubblici funzionari compiacenti. Il settore dei subappalti stimola gli appetiti dell’organizzazione che sfrutta la inquietante riservata interlocuzione, al di là della rilevanza penale, fra esponenti mafiosi ed amministratori locali”. E’ la denuncia della Procuratrice generale di Palermo Lia Sava all’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Si assiste ad una ulteriore espansione di tutte le attività di cosa nostra indirizzate al fine di lucro per aggiudicarsi ricchezza ingente, attraverso il riciclaggio e l’acquisizione di aziende- dice – In questo settore di intervento si gioca una partita fondamentale e vi è il rischio che si moltiplichino i costi connessi ad una economia illegale parallela, costi che sconteranno le più giovani generazioni. L’impegno di tutte le istituzioni deve essere quello di salvaguardare il lavoro degli operatori economici onesti che rischiano di essere spazzati via dalla spregiudicata attività criminale posta in essere da cosa nostra allorché reinveste gli ingenti profitti del traffico di sostanza stupefacente in settori produttivi che sostanziano il circuito illegale parallelo all’economia sana. Economia sana che ci meritiamo ed è il solo volano che consentirà alla Sicilia di liberarsi per sempre dal giogo mafioso e dalla miseria di tanti a fronte della putrida ricchezza di molti. L’anno pregresso consente valutazioni peculiari in ordine ai legami che cosa nostra consolida con altre organizzazioni criminali di tipo mafioso, quali la ‘ndrangheta”.
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