No alle restrizioni per i figli di irregolari. Desecretati gli atti sugli omicidi dei Kennedy e di Martin Luther King
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
NEW YORK – Un giudice federale di Seattle ha bloccato temporaneamente l’ordine esecutivo di Donald Trump per abolire lo ius soli sancito dal 14° emendamento della Costituzione nel caso dei figli di immigrati illegali e dei visitatori stranieri. «È chiaramente incostituzionale», ha decretato il giudice John C. Coughenour (nominato dal presidente Ronald Reagan) in risposta alla causa presentata da una coalizione di Stati Usa. Il giudice ha impedito così che l’ordine esecutivo entri in vigore il mese prossimo, ma Trump ha annunciato che ci sarà un ricorso. «È un giudice di Seattle, non è sorprendente», ha detto il presidente. Il caso potrebbe arrivare davanti alla Corte suprema. I sostenitori dell’ordine esecutivo di Trump sperano che la maggioranza conservatrice dei giudici dia loro ragione.
Con un altro degli ordini esecutivi firmati ieri, Trump ha desecretato i file sugli omicidi di John F. Kennedy, Robert Kennedy, Martin Luther King. Nella sua prima intervista dopo l’insediamento, con Sean Hannity di Fox News, il presidente ha suggerito inoltre che Joe Biden potrebbe essere perseguito legalmente. «Ho passato quattro anni d’inferno — ha detto riferendosi ai casi penali contro di lui — . Ho speso milioni di dollari in avvocati e ho vinto, ma è stata dura. È davvero difficile dire che loro non dovrebbero passare tutto questo». Trump ha sottolineato che Biden è stato «consigliato molto male» quando ha concesso la grazia a familiari e alleati ma non a se stesso. «Sai qual è la cosa buffa, e forse triste? Non ha graziato se stesso. E se guardi bene, aveva tutto a che fare con lui, i soldi sono andati a lui».
Trump non ha detto se abbia chiesto al dipartimento di Giustizia di indagare sul suo predecessore né per che cosa potrebbe essere indagato. Paradossalmente, quando Trump ha ottenuto dalla Corte suprema l’immunità parziale lo scorso giugno ha spuntato anche le proprie armi nei confronti di Biden. «Credo che la decisione Trump v. United States sia una pessima decisione — dice al Corriere Lawrence Douglas, professore di Giurisprudenza all’Amherst College — ma se c’è qualcosa di buono è che sembra proteggere Biden. La Corte suprema dà una definizione molto ampia degli atti per cui un presidente è immune. Per esempio: può essere perseguito per aver graziato il figlio Hunter? Chiaramente no, perché ne ha il potere costituzionale ove lo ritenga opportuno.
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La Corte ha espresso una concezione ampia di cosa costituisca un atto ufficiale e quindi sembrerebbe estendere l’immunità a quasi tutto quello che Biden ha fatto da presidente». Douglas osserva comunque che è possibile che il dipartimento di Giustizia chiami un procuratore a indagare Biden «per screditarlo, anche senza arrivare a un processo». Oppure potrebbe essere indagato per le sue azioni quand’era vicepresidente. Quando Trump nell’intervista parla di «soldi» e sembra accusare Biden di corruzione, il riferimento è agli affari di suo figlio Hunter negli anni in cui Joe era vicepresidente. «Non sappiamo davvero quale sia l’immunità di un vicepresidente perché non è mai stata discussa davanti alla Corte suprema», ci dice il professore Douglas.
Infine, è possibile che le persone che hanno ricevuto il perdono presidenziale da Biden (i familiari, la Commissione che indagò sull’assalto al Congresso del 6 gennaio, il dottor Fauci e altri) vengano chiamate a testimoniare dai repubblicani alla Camera perché, come nota lo stesso Trump nell’intervista, non possono sottrarsi invocando il Quinto emendamento non essendoci più il rischio di incriminarsi visto che hanno avuto la grazia.
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