Scandalo Green Deal, Timmermans si tira indietro. Ma arrivano tre lettere… – Libero Quotidiano

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 



Carlo Nicolato

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

“Green-gate”, Commissione ed ex commissario Timmermans fingono di cadere dalle nuvole sostenendo che non c’è nulla di male nel fatto che le Istituzioni europee finanzino «Ong idonee». «È sempre stato fatto» ha detto il portavoce per il Bilancio, Balazs Ujvari. Ed è «una cosa positiva», ha aggiunto il socialista, in quanto «ogni processo decisionale politico trae vantaggio da un dibattito equilibrato tra diversi interessi ma che le grandi aziende hanno un sacco di soldi mentre le organizzazioni sociali no». Il problema semmai, ha ribadito Ujvari, è come vengono utilizzati questi soldi, ovvero «ciò che vogliamo evitare» è che tali finanziamenti vengano poi «utilizzati da loro specificamente per fare pressioni su alcuni membri dello staff della Commissione europea e membri del Parlamento europeo in modo estremamente mirato».

Quello che tuttavia non spiega la Commissione è come mai di tale problema si sia cominciato a parlare non tanto da due giorni, da quando l’eurodeputato olandese Dirk Gotink ha passato le carte al quotidiano Telegraaf, ma a fine dello scorso anno quando ormai la frittata era fatta, cioè la gran parte delle politiche green erano già state approvate. In particolare la “Legge sul ripristino della natura” fortemente voluta da Timmermans, «promossa» secondo i dati di Gotink, «da un’organizzazione coordinata di 185 associazioni ambientaliste». Solo a novembre la Commissione ha di fatto ammesso ciò che ha ribadito in plenaria martedì scorso il commissario al Bilancio Piotr Serafin, e cioè che è stato «inopportuno sottoscrivere degli accordi che obbligano le Ong a fare lobby con i membri del Parlamento europeo».

 

 

 

In quei giorni la Commissione europea ha comunicato alle Ong ambientaliste tramite tre lettere che i fondi che ricevono dall’UE non possono «più» essere utilizzati per attività di advocacy e lobbying. Questo significa che prima, finché è parso opportuno, tali attività erano invece ammesse. Che comunque la Commissione spingesse perché la cosa non diventasse pubblica lo dimostra una causa finita ad aprile scorso tra le mani dell’ombudsman europeo a causa proprio della decisione dello stesso esecutivo Ue di rifiutarsi di dare «accesso al pubblico ai contributi delle parti interessate in merito alla sua proposta legislativa per la “Legge sul ripristino della natura”». L’ombudsman pur archiviando il caso non mancò di strigliare la Commissione considerando che il suo rifiuto costituisse «cattiva amministrazione».

Le tre lettere di cui sopra fanno in particolare riferimento a sovvenzioni provenienti dal fondo per i progetti ambientali dell’UE noto come LIFE, lo stesso di cui parla il Telegraaf, con il quale sono stati stanziati 5,4 miliardi di euro per il periodo dal 2021 e il 2027. Tra i destinatari dei soldi del programma LIFE, utilizzati poi per attività di lobbying, c’è un po’ di tutto. Dai grandi nomi come WWF, Friends of the Earth e ClientEarth a Ong più piccole, ma comunque beneficiarie di somme consistenti, come la European Cyclists’ Federation che ha ottenuto il 34% di 360 mila euro richiesti. Varie le organizzazioni che si occupano di agricoltura, come l’Agroecology Europe, l’International Federation of Organic Agriculture Movements e la Pesticide Action Network Europe che hanno beneficiato di aiuti in percentuale molto elevati su un totale di oltre un milione di euro di richiesta.

 

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

 

 

Verosimilmente sono queste le Ong che si sono impegnate in attività di lobbying per ottenere alcune tra le misure più discusse del pacchetto green. Tutto alla luce del sole, dice la Ue, con il socialista Timmermans che insiste sul fatto di «non essere a conoscenza di alcun contratto segreto», e di non aver «mai concluso tali contratti personalmente» né di essere mai stato «direttamente coinvolto durante il mio mandato da Commissario». Nei Paesi Bassi tuttavia ricordano di quando tre anni fa ottenne una discutibilissima laurea ad honorem dalla Delft University of Technology (TU-Delft), quale entusiasta promotore «di una transizione energetica verso sole, vento e biomassa, ma senza energia nucleare». La stessa TU-Delft svolge attività di lobbying e negli anni ha ricevuto milionarie sovvenzioni dalla Ue per i suoi programmi.

 

 

 

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Source link