Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
Ricordo di Luca Beatrice con un ritratto realizzato da Francesco Guadagnuolo e un testo di Renato Mammucari
Da Guttuso a Guadagnuolo e il Transrealismo in Italia
Critica Arte Contemporanea, con grande tristezza, esprime profondo e commosso cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Luca Beatrice il 21 gennaio 2025. Un protagonista della cultura italiana e internazionale. Personalità straordinaria, il suo contributo prezioso al Mondo dell’arte è indimenticabile, ha portato avanti un dialogo dinamico e produttivo nella cultura contemporanea. La sua scomparsa lascia un grande vuoto. Sentite condoglianze alla famiglia.
Lo ricordiamo con un ritratto realizzato da Francesco Guadagnuolo e un testo di Renato Mammucari: « […] In un articolo di Luca Beatrice “Guttuso, grande pittore reazionario” pubblicato su Il Giornale del 12 settembre 2010, si domanda se Renato Guttuso avesse dei discendenti “…La verità è che Guttuso è un maestro senza allievi. Non c’è in Italia un altro pittore realista del suo livello e quindi, nonostante il ruolo pubblico di “artista della corte rossa”, non si può non leggerlo come un grande isolato…”.
Infatti, Guttuso non ha allievi, perché il suo neorealismo ha fatto la sua stagione, ma non per questo l’arte realista non può avere un seguito. Dopo la sua morte si sente in Italia un vuoto, perché nonostante tutto, egli era considerato il caposcuola del realismo italiano. Per questo ci fa capire quanto il realismo è tenuto da conto e di certo importante poiché rappresenta la nostra tradizione e l’identità dell’arte italiana.
“Purificato e Guttuso hanno fortemente creduto al carattere e alla tradizione del realismo, in quanto connessa con le nostre radici culturali. Scomparso Guttuso nel 1987, ci si chiese chi potesse farsi carico della ricerca rivitalizzata del realismo italiano sul finire del ’900. […] All’inizio del 1980, in quanto successore dialettico che si colloca tra Purificato e Guttuso, potremmo classificare il giovane artista Francesco Guadagnuolo, emerso in un momento di disputa fra Ipermanierismo e Transavanguardia. Abile disegnatore, specialista nell’incisione, con un evidente talento pittorico, egli ha cercato di definire e impersonare la continuità della tradizione figurativa italiana. Se Guttuso ha vissuto il periodo drammatico della seconda guerra mondiale (pensiamo a una delle opere più note, la Crocifissione, dichiarata denuncia dei disastri causati dal regime), Guadagnuolo respira gli avvenimenti disastrosi del terrorismo, l’era dell’automatizzazione e dei computer, i rilevanti risultati scientifici e tecnologici che preludono al 2000. La pittura di Guadagnuolo può essere ben considerata una sintesi di tutte le avanguardie del Novecento, sia figurative sia astratte, nel quadro complesso della contemporaneità; una Weltanschauung carica di afflizione ma, insieme, di redenzione. Il filosofo Rosario Assunto ha affermato che l’impulso vitale “è in lui il segno di un’identificazione assoluta della vita e dell’arte”. All’età di trent’anni l’artista realizza una sua Crocifissione, presentata a Roma nel 1988, in una mostra curata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana “G. Treccani”. L’opera è stata avvertita come una rinnovata realtà artistica del dopo Guttuso. La Crocifissione di Guadagnuolo è concetto trascendentale rispetto all’arco vitale e storico. I mali e i beni della società moderna vi sono identificati nel martirio di Cristo, con riflessi inquietanti e apocalittici. Essa ha rappresentato, per alcuni critici, un’opportunità di analisi e riflessione”. Lo scrive lo storico dell’arte Vinicio Saviantoni in Metamorfosi dell’Iconografia nell’arte di Francesco Guadagnuolo, pag. 37-39 Ed. Angelus Novus e Tra 8 & 9, 2011.
Questo vuoto in Italia lasciato da Renato Guttuso è stato colmato, certamente in modo diverso nel concepire il realismo, da Francesco Guadagnuolo. Infatti, egli non si è limitato ad un realismo fuori del nostro tempo, ma ad un realismo che potesse assimilare e dialogare con le neo-avanguardie e l’arte degli ultimi anni. Per Guadagnuolo è fondamentale la contemporaneità, una contemporaneità che faccia i conti attraverso il suo realismo o meglio alla sua Transrealtà così come ha avuto conferma negli USA, in Italia e in Europa con un’arte quella di Guadagnuolo che trascina tutto, ovvero l’intero scibile umano. Dunque vediamo con piacere nelle sue opere una capacità di erudire e di assorbire teologia, politica, scienza, filosofia letteratura, musica, cinema, teatro, fotografia […]». (Renato Mammucari).
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link