Sono oltre 40.000 le seconde case sottoutilizzate nelle Valli Olimpiche, i cosiddetti “letti freddi”: un patrimonio immobiliare preziosissimo che, se rivitalizzato e messo a sistema, può diventare una leva potentissima di sviluppo economico e turistico per tutto il territorio della Città Metropolitana, 365 giorni l’anno.
L’obiettivo del progetto
È questo l’obiettivo del progetto “Mountains For Future – M4F”, un’iniziativa promossa dalla Fondazione 20 marzo 2006, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino e con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, mira a valorizzare il patrimonio immobiliare sotto utilizzato dei Comuni Olimpici, attraverso la promozione di uno sviluppo sostenibile per soddisfare esigenze attuali e future dei territori delle Valli.
Il progetto è stato presentato venerdì 24 gennaio 2025 nella Sala Panoramica della Città Metropolitana al 15° piano.
Presenti all’incontro in qualità di relatori il Presidente della Fondazione 20 marzo 2026 Francesco Avato, il Vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo, il Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Mauro Meneguzzi, Il Presidente Unione Montana Alta Valle Susa Mauro Carena e il Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Torino, responsabile scientifico del progetto, Paolo Biancone.
40mila appartamenti non sfruttati
Secondo i dati forniti dalle Amministrazioni dell’Unione Montana Via Lattea e l’Unione Montana Alta Valle di Susa elaborati congiuntamente da Fondazione 20 Marzo 2006 e Università di Torino, sono oltre 40.000 gli appartamenti che, per vari motivi, risultano oggi non sfruttati nelle zone montane del Piemonte.
Mountains For Future mira a rivitalizzare questi immobili, offrendo al contempo standard di qualità non come elemento accessorio ma parte integrante di ogni attività studiato dal Politecnico di Torino e si prefigge di contribuire a migliorare l’offerta turistica e ricettiva in senso lato, creando nuove opportunità economiche e sociali per le comunità locali.
Il progetto coinvolge un ampio network di partner, tra cui comuni, proprietari di immobili, imprese di costruzione e ristrutturazione, e operatori del settore turistico, che lavora insieme per realizzare un modello di valorizzazione che rispetti i principi della sostenibilità ambientale e dell’inclusività sociale.
Le iniziative previste da Mountains For Future includono la riqualificazione funzionale degli immobili, l’adozione di pratiche di economia circolare che favorisca il riutilizzo di materiali e arredi, e la creazione di un’offerta turistica integrata che metta in risalto le peculiarità del territorio.
Una sfida e un’opportunità
“Le seconde case nelle nostre montagne sono una sfida e un’opportunità” – ha detto Francesco Avato, Presidente della Fondazione 20 Marzo 2006 –“Questi edifici, simbolo di un’epoca di grande sviluppo, rappresentano al tempo stesso una fonte di soddisfazione e un carico significativo, sia per le comunità locali che per i proprietari. Oggi, però, vogliamo proporre una visione nuova, ispirata alle esperienze positive del passato recente, per dare nuova vita a questo patrimonio immobiliare e renderlo motore di un rilancio sostenibile e virtuoso delle nostre montagne. Il progetto di M4F si pone l’obiettivo di trasformare in opportunità quelle criticità ereditate da un modello edilizio tipico della seconda metà del Novecento. Ripensando il ruolo e la funzione di queste abitazioni, il progetto apre la strada a una nuova concezione dell’accoglienza nei nostri paesi, che può essere turistica, temporanea o residenziale. Questa è innovazione sociale: una scelta concreta che guarda al benessere delle imprese locali e degli abitanti delle montagne aprendo nuove prospettive di sviluppo e valorizzazione dei territori sostenibile. Un modello che può essere replicato!”
“Chi come noi è chiamato ad amministrare una Città metropolitana in cui i territori rurali e montani sono una porzione molto importante del territorio deve avere ben chiaro un concetto: lo sviluppo sociale ed economico dei diversi territori ha condizioni di partenza, paradigmi e dimensioni molti diversi tra loro. – ha ribadito il Vicesindaco Metropolitano Jacopo Suppo – Mettere in condivisione le buone pratiche, in qualsiasi porzione e nazione della catena alpina, è importantissimo, soprattutto per le comunità di media montagna, che devono essere aiutate a superare la dimensione esclusiva (e purtroppo al tramonto) del turismo della neve. Le seconde case sono una risorsa importante e da valorizzare, anche perché, pur restando vuote per molti mesi l’anno, sono comunque una fonte di entrate fiscali per i Comuni, ma per i proprietari comportano costi per tasse e utenze. Ben vengano dunque nuove idee per far incontrare domanda e offerta di case, ampliare l’offerta turistica, riqualificare il patrimonio immobiliare e incrementare l’interesse per le destinazioni”.
“In un contesto dove la sostenibilità e la valorizzazione del territorio diventano sempre più centrali – ha dichiarato il Prof. Paolo Biancone responsabile scientifico del progetto – “il progetto ‘Mountains 4 Future’ rappresenta una visione innovativa e strategica per il rilancio della Val Susa. Attraverso un approccio che coniuga rigenerazione urbana e turismo sostenibile, M4F non solo promette di rivitalizzare immobili ormai in disuso, ma anche di stimolare l’economia locale, creando un modello replicabile di sviluppo territoriale. Questa iniziativa pone le basi per una trasformazione che va oltre il mero aspetto economico, mirando a rafforzare il tessuto sociale e culturale delle comunità montane, facendo leva sulle loro caratteristiche e risorse uniche e di grande appeal per il turismo. Il valore aggiunto del progetto è che, attraverso la collaborazione tra diversi attori del territorio e l’adozione di pratiche di economia circolare, risponde alle sfide attuali di sviluppo territoriale con soluzioni sostenibili e inclusive.”
Mauro Meneguzzi, Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, ha inteso aggiungere: “Dopo anni di attesa, il progetto del nostro amico ed assiduo frequentatore di Sauze d’Oulx e dei territori olimpici montani, Prof. Valter Cantino, dedicato alla trasformazione dei “letti freddi” scarsamente utilizzati in “letti caldi”, con un utilizzo a rotazione “breve” e con uno standard qualitativo sia infrastrutturale che di servizi di accoglienza e gestione di alto livello, giunge oggi alla sua realizzazione con la presentazione ufficiale del progetto Mountains For Future. Promosso con convinzione dalla Fondazione 20 marzo 2006, dai suoi Fondatori Regione Piemonte, Città Metropolitana, Città di Torino, C.O.N.I. con il sostegno dei Comuni Olimpici Montani che sono onorato di rappresentare. Il progetto Mountains For Future senza ulteriore consumo di suolo rappresenta una svolta per l’offerta paralberghiera dei Comuni Olimpici Montani che potrà essere incrementata con nuovi posti letto di qualità, che si affiancheranno alle migliaia già esistenti. Il grazie dei Comuni, che si sono resi tutti disponibili ad intervenire concretamente agendo compatti nei settori di loro competenza per favorire la partenza del progetto, va altresì all’Università di Torino, ed in particolare al Prof. Biancone ed al suo Staff”.
Ha infine concluso la presentazione – Mauro Carena, Presidente Unione Montana Alta Valle Susa – “Un progetto con l’ambizione di utilizzare al meglio le abitazioni presenti sul territorio delle nostre montagne significa apprezzare il patrimonio immobiliare e potenziare il turismo, ma anche un nuovo approccio sociale ed economico sui territori. Il grande sviluppo edilizio del passato, simbolo di una crescita economica di alcune vallate, non scevro da criticità e impatti ambientali, deve diventare finalmente un valore aggiunto per le terre alte. Attività turistiche tradizionali, in primis la pratica dello sci, non vanno abbandonate né demonizzate pur in un’epoca di grandi cambiamenti naturali, economici e sociali, anzi andrebbero affinate e contestualizzate. E’ però necessario sviluppare sempre più un turismo in montagna con pratiche dolci e integrate, capace di cambiare, adattarsi, guardare avanti e affiancarsi alle attività storiche in modo complementare e sostenendosi vicendevolmente. Insomma, abbiamo bisogno di progetti capaci di differenziare l’approccio turistico e renderlo su misura per le nostre aree. Occorre comprendere le novità e i processi in corso, dando significato alle nostre potenzialità con la capacità di parlarsi, integrare e magari rallentare, per proseguire al meglio il viaggio di eccellenza del turismo fra queste montagne.
Al termine dell’incontro, la Fondazione 20 Marzo 2006 ha invitato tutti gli stakeholder interessati a partecipare attivamente al progetto, contribuendo al successo di questa iniziativa. In particolare, la collaborazione e l’engagement dei Sindaci montani, dei proprietari di seconde case, degli amministratori di condominio, degli operatori economici e degli Enti di promozione turistica del territorio è stato definito cruciale per far sì che il progetto decolli e produca i suoi benefici economici e sociali nel corso del tempo.
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