I luoghi del cuore a Ivrea, Gassino e Balme

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C’è tempo fino al 10 aprile per partecipare al censimento de “I Luoghi del Cuore”, il programma nazionale promosso dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, e tutti, anche coloro che hanno già votato, sono invitati a continuare a farlo, per assicurare un futuro di tutela e valorizzazione ai propri luoghi amati, ma anche ai tanti altri di cui il censimento fa emergere i bisogni. Una chiesa affrescata, un antico monastero, un castello disabitato, una borgata di montagna, un pianoro coltivato, un bosco, un sentiero: molti scorci del nostro Paese sono stati testimoni di un momento della nostra vita oppure ci hanno meravigliato per la loro straordinaria bellezza e unicità. Non solo uno, il più significativo, bensì tutti questi “luoghi del cuore” possono essere votati e sostenuti per garantire la loro salvaguardia e valorizzazione. 

Ecco la classifica provvisoria dei luoghi finora più votati in PIEMONTE:

  1. Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria
  2. Acqui e l’Acquese ad Acqui Terme (AL)
  3. Pian della Mussa a Balme (TO)
  4. Santuario di San Costanzo al Monte a Villar San Costanzo (CN)
  5. Torre Paleologa a San Salvatore Monferrato (AL)
  6. Chiesa del Terizio a Gassino Torinese (TO)
  7. Valle Cannobina nel Verbano Cusio Ossola
  8. Chiesa di San Giovanni al Monte a Quarona (VC)
  9. Chiesa Parrocchiale Basilica di San Dalmazzo a Quargnento (AL)
  10. Chiesa di San Nicola da Tolentino a Ivrea (TO)

Infatti, oltre ai primi tre classificati nazionali che riceveranno rispettivamente 70.000 euro, 60.000 euro, 50.000 euro, i luoghi cheraggiungono la soglia di 2500 voti possono ambire a un contributo economico, candidandosi al Bando, che il FAI apre dopo ogni censimento, con un progetto di restauro o di valorizzazione.

Il censimento, inoltre, innesca effetti virtuosi per i luoghi segnalati, che possono godere di positivi impatti economici, sociali, culturali e ambientali grazie alla visibilità ottenuta durante i mesi di voto. È importante e prezioso, quindi, continuare ad aiutare i “luoghi del cuore” più amati o che più hanno bisogno di intervento su iluoghidelcuore.it e mediante i moduli cartacei scaricabili dal sito: un gesto d’amore e di cura, semplice, concreto ed efficace, verso il patrimonio di storia, arte e natura dell’Italia.

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Proprio perché il censimento è un’iniziativa di impegno civile che vuole stimolare e favorire la partecipazione attiva dei cittadini, si possono votare tutti i luoghi che si desidera, senza un limite numerico.

Ecco i luoghi che sono, per ora, ai primi posti della classifica provvisoria del Piemonte (a seguire le descrizioni):

  • Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria
  • Acqui e l’Acquese ad Acqui Terme (AL)
  • Pian della Mussa a Balme (TO)
  • Santuario di San Costanzo al Monte a Villar San Costanzo (CN)
  • Torre Paleologa a San Salvatore Monferrato (AL)
  • Chiesa del Terizio a Gassino Torinese (TO)
  • Valle Cannobina nel Verbano Cusio Ossola
  • Chiesa di San Giovanni al Monte a Quarona (VC)
  • Chiesa Parrocchiale Basilica di San Dalmazzo a Quargnento (AL)
  • Chiesa di San Nicola da Tolentino a Ivrea (TO)

 

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza ben distribuita della Banca in tutte le regioni italiane. 

Il censimento è realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura.

Anche in occasione della XII edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’edizione del Censimento 2024 anche grazie alla collaborazione di Rai per la Sostenibilità ESG.

Ecco la classifica provvisoria dei luoghi più votati in PIEMONTE:

A oggi il luogo in Piemonte al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) è la Chiesa di San Giacomo della Vittoria, parte del patrimonio storico e artistico di Alessandria, che torna a essere votata, dopo essersi classificata in terza posizione al censimento 2022. La sua costruzione è legata a un fatto d’arme glorioso: la vittoria riportata il 25 luglio 1391 – giorno di San Giacomo – dagli alessandrini e dalle truppe viscontee contro l’esercito francese guidato da Giovanni III d’Armagnac alle porte della città. Il bottino fu utilizzato, in parte, per la costruzione della chiesa che fu per questo chiamata, appunto, della Vittoria. L’edificio originario subì molti interventi nei secoli successivi e fu destinato anche a diversi utilizzi (caserma, magazzino, ospedale). Oggi si presenta ad aula unica con volta a botte, ricca di motivi decorativi e cornici in stucco dorato riconducibili agli anni ’50-’60 dell’Ottocento. Il comitato nuovamente attivo nella promozione di questo luogo al censimento è Associazione Spazioidea: l’obiettivo principale della raccolta voti è continuare il complesso lavoro di restauro della chiesa, in particolare il recupero pittorico delle volte e dei marmi policromi di rivestimenti.

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Segue Acqui e l’Acquese, territorio che prende il nome dalla sua “capitale”, Acqui Terme (AL), antico centro termale romano, famoso per le sorgenti di acqua calda. Oltre a questo, la zona è conosciuta grazie al suo patrimonio storico e architettonico: spiccano l’Abbazia cistercense di Tiglieto e quella benedettina di Santa Giustina a Sezzadio, fondata nel 722 d.C. Il territorio, dominato da colline e monti dolci, è attraversato dal fiume Bormida e ospita i resti di un antico acquedotto romano. Acqui Terme, con origini che risalgono al Neolitico, custodisce importanti vestigia del passato romano e medievale, come il Castello dei Paleologi e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, al cui interno si ammira il prezioso Trittico della Madonna di Montserrat. La raccolta voti è promossa dai comitati Anima Acquese e Balestrieri Oriundi genovesi, con l’obiettivo di stimolare la conoscenza del territorio al fine di preservarne le valenze ambientali e culturali.

Molto votato in Piemonte anche il Pian della Mussa, nel comune di Balme (TO). Si tratta di un vasto pianoro lungo oltre 2 km formatosi dal riempimento di un lago glaciale; da qui nasce il fiume Stura di Lanzo, affluente del Po, mentre il panorama è dominato dalle imponenti cime delle Valli di Lanzo, tra cui la Bessanese e la Ciamarella. Questo luogo è stato tradizionalmente utilizzato come pascolo estivo fin dall’epoca romana e rappresenta uno dei primi siti in cui è stato sperimentato lo sci in Italia. Durante la Resistenza, il Pian della Mussa divenne rifugio per i partigiani, segnato da scontri significativi. Inoltre, il pianoro ospita l’acquedotto omonimo, inaugurato nel 1922 e oggi fonte d’acqua anche per la Stazione Spaziale Internazionale: in particolare, quella di Pian della Mussa è l’acqua destinata agli astronauti americani. Durante l’estate, il pianoro è un paradiso per gli escursionisti, mentre in inverno attrae ciaspolatori e scialpinisti. Non mancano avvistamenti di stambecchi e marmotte, che rendono la zona ancora più affascinante per gli amanti della natura. Il Pian della Mussa viene votato come luogo da conoscere e proteggere.

Segue il Santuario di San Costanzo al Monte, situato a nord di Dronero, in provincia di Cuneo, un esempio di architettura romanica lombarda. Costruito nel XII secolo per volere della contessa Adelaide di Susa, sorge su un antico luogo di culto risalente al VIII secolo, dedicato a San Costanzo, un martire cristiano del III secolo. La struttura è caratterizzata dalle sue tre absidi, decorate con lesene e archetti, che creano un effetto cromatico vivace grazie all’uso del cotto. La cripta, risalente alla fase iniziale della chiesa, conserva capitelli decorati e volte a crociera. Il vestibolo gotico e la navata centrale, divisa da pilastri cruciformi, sono altrettante peculiarità che rendono unica la chiesa. La facciata, costruita tra il Seicento e il Settecento, conserva affreschi di San Costanzo, ma con i segni del tempo. Durante l’Ottocento, il santuario fu confiscato e ceduto a un privato, ma nel 1918 la Parrocchia di Villar San Costanzo lo riacquistò. Negli ultimi decenni, la provincia e la parrocchia hanno effettuato restauri, ma il santuario necessita di ulteriori interventi, in particolare sul tetto e sugli infissi, a causa delle infiltrazioni d’acqua. Il comitato Amici di San Costanzo al Monte ha avviato la candidatura del santuario al censimento, impegnandosi a completare i restauri e a promuoverlo come luogo di cultura e turismo. L’obiettivo è valorizzare questo patrimonio, mantenendo viva la tradizione del santuario come testimonianza storica e spirituale.

 Segue la Torre Paleologa di San Salvatore Monferrato (AL), che con il suo inconfondibile “buco” è un emblema riconosciuto del paese. Costruita tra il 1410 e il 1413 per volere del Marchese Teodoro II Paleologo, la torre si erge a 24 metri di altezza sulla collina che prende il suo nome. Realizzata con mattoni a vista e muri di circa 7 metri di lunghezza e quasi 2 metri di spessore, la struttura è caratterizzata da un ampio foro, che non è il segno di un attacco, ma ciò che rimane dell’ingresso originario. Sotto la torre, una costruzione separata di circa 5 metri d’altezza ospitava una cisterna per l’acqua destinata alle sentinelle. La torre non ebbe mai funzione difensiva, ma fu usata come punto di osservazione e segnalazione per comunicare con altre torri tramite segnali visivi. Durante la Seconda Guerra di Indipendenza, tra il 1° e l’11 maggio 1859, fu utilizzata dai soldati piemontesi per monitorare i movimenti delle truppe. Oggi la Torre Paleologa è più di un semplice monumento: è il simbolo storico di San Salvatore Monferrato, che merita di essere valorizzato e preservato. Per questo motivo il comitato Cui dla tur, creato dai volontari del Gruppo FAI Terre di Aleramo, si sta impegnando con l’obiettivo di renderla accessibile tramite un impianto di risalita, permettendo a tutti di godere della vista spettacolare dalla sua sommità.

Particolarmente apprezzata è anche la Chiesa del Terizio a Gassino Torinese (TO), conosciuta dai gassinesi come “Madonna Grande”. Dedicata alla Beata Vergine Assunta, la sua storia affonda le radici nel VII-VIII secolo d.C. Nel tempo, l’edificio subì numerosi ampliamenti, diventando di proprietà della ricca famiglia Terizio di Torino, che la donò alla comunità di Gassino a metà Quattrocento, includendo un beneficio legato a terreni. L’ampliamento più significativo, avvenuto nel XVII secolo, ha preservato l’abside originale e gli affreschi del XV secolo, che necessitano di un nuovo restauro. La chiesa, con la sua unica navata decorata, versa attualmente in condizioni critiche ed è inaccessibile. Sono stati sviluppati vari progetti di riqualificazione, con la proposta di trasformare l’edificio in un museo etnografico. Il comitato Chiesa del Terizio, già attivo in passato per la manutenzione e gli studi storici, si è costituito per promuovere al censimento “I Luoghi del Cuore” 2024 il recupero di questo luogo. I volontari del Gruppo FAI colline dal Po al Monferrato sostiene la candidatura di questo luogo.

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Chiesa del Terizio

Ampiamente segnalata la Valle Cannobina situata nella provincia del Verbano Cusio Ossola. Questa area, sebbene relativamente piccola, si distingue per la sua complessità orografica e la ricchezza di testimonianze storiche e culturali, che spaziano dalle memorie della Repubblica dell’Ossola alla figura di San Carlo Borromeo: il “Circuito di San Carlo” attraversa i versanti della valle, offrendo un percorso ricco di significato storico e culturale. I paesi che ne fanno parte, tra cui Traffiume, Gurro, Cavaglio, e molti altri, custodiscono un patrimonio fatto di villaggi, alpeggi, chiesette e cappelle che raccontano la vita rurale e le tradizioni locali. Oggi, tuttavia, la valle è minacciata dallo spopolamento e dai cambiamenti climatici che mettono a rischio la biodiversità e la conservazione di questi luoghi. La difficoltà di accesso, a eccezione di Cannobio, ha impedito lo sviluppo di un’economia turistica che sarebbe fondamentale per il sostentamento di queste comunità. Sostenere la candidatura della Valle Cannobina come “luogo del cuore” significa non solo preservare un patrimonio storico e naturale di inestimabile valore, ma anche avviare progetti per la salvaguardia della cultura montana, che rischia di scomparire. Il comitato Conoscere la Valle Cannobina sta lavorando con impegno insieme ai volontari FAI del Verbano Cusio Ossola.

Ampiamente segnalata anche la Chiesa di San Giovanni al Monte a Quarona, in provincia di Vercelli. Le sue origini affondano in epoche remote: sebbene il nucleo originario sorga su una costruzione tardoromana (IV-V secolo), l’edificio ha assunto la sua conformazione attuale a due navate nel corso dei secoli, influenzata dalle vicende storiche che hanno interessato la Valsesia. La prima modifica riguardò un allungamento del precedente edificio, che ha dato vita alla prima navata della chiesa; in seguito, i due corpi furono uniti in un’unica struttura. Nel XV secolo venne poi aggiunto un campanile, crollato e poi ricostruito nel Settecento. All’interno diverse botteghe di pittori, che si sono susseguite fino al XV secolo e la cui identità è rimasta ignota, hanno lasciato tracce dal loro stile arcaico e bizantineggiante, rendendo la chiesa riccamente affrescata. San Giovanni al Monte ha rivestito nel corso del tempo un’importanza cruciale per gli abitanti della valle perché ospitava, in un tempietto adiacente, il corpo della Beata Panacea, patrona della Valsesia, originaria di Quarona e martirizzata nel 1383. A supporto della candidatura al XII censimento de “I Luoghi del Cuore” vi è il comitato Amici di San Giovanni al Monte, la cui missione è quella di sensibilizzare la comunità e raccogliere il sostegno indispensabile per il restauro degli affreschi, testimonianze della millenaria storia del sito.

 

Ampiamente segnalata la Chiesa Parrocchiale Basilica di San Dalmazzo a Quargnento (AL), cuore dell’antico borgo medievale di San Dalmazzo, che nacque attorno all’abbazia di Pedona. Testimoniata già nel VI secolo, l’edificio fu ristrutturato nell’VIII secolo e raggiunse il suo massimo splendore nel XII secolo, con una struttura a cinque navate e un atrio monumentale. La chiesa attuale, però, risale in gran parte ai lavori realizzati alla fine del XVII secolo. Al centro dell’edificio si trova la cripta romanica, risalente ai secoli XII e XIII, sopra la quale sorge la Cappella delle Reliquie, riccamente decorata in stile barocco. Il sagrato conserva ancora alcune sepolture medievali, testimoni della storia dell’abbazia. Il comitato Amici della Basilica di San Dalmazzo sta promuovendo questo luogo al censimento “I Luoghi del Cuore” per sensibilizzare i cittadini e le scuole sul valore di questo patrimonio, con l’obiettivo di recuperare importanti opere d’arte, come il Polittico di Gandolfino da Roreto, e di preservare altari, campanile e altre strutture che necessitano di urgenti interventi di restauro. Grazie alla collaborazione con i volontari del Gruppo FAI La Strada Franca e l’impegno della comunità, si spera di salvaguardare questo prezioso luogo di culto.

Chiesa di San Nicola

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Segue la Chiesa di San Nicola da Tolentino di Ivrea (TO), un gioiello del barocco piemontese, sorto come nuovo oratorio della Confraternita omonima nel 1605. Situata nei pressi del duomo, la chiesa si distingue per il contrasto tra la facciata sobria e l’apparato decorativo interno, ricco di marmi, stucchi e affreschi scenografici. Le decorazioni pittoriche, realizzate tra il 1683 e il 1694 da Cesare Chiala, raccontano episodi della vita di San Nicola e arricchiscono la volta e le cappelle laterali. Gli stalli del coro, realizzati dall’ebanista Francesco Mabrito nel 1684, sono impreziositi da trentatré riquadri scolpiti, che illustrano la vita del Santo ispirandosi a un’opera agiografica edita nel 1578. Sopra il coro spicca una maestosa macchina d’altare lignea, ornata da statue e da un dipinto attribuito a Giuseppe Giovenone il Giovane, raffigurante la Vergine col Bambino e i Santi Nicola e Giovanni Battista. Nel tempo, la chiesa ha sofferto per decenni di incuria, con infiltrazioni e umidità che hanno danneggiato affreschi e arredi. Oggi, il comitato San Nicola da Tolentino sta lavorando per preservare questo luogo, puntando al restauro e all’inclusione grazie al progetto “Chiese a Porte Aperte”, con l’obiettivo di restituire alla comunità eporediese un patrimonio di grande valore storico e artistico. La candidatura di questo luogo è sostenuta dai volontari del FAI di Ivrea Canavese.

 

Per consultare la classifica provvisoria dei “Luoghi del Cuore” in PIEMONTE: CLICCA QUI

 È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo dalla pagina cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it

 





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