Oristano
Intervento del consigliere e replica dell’assessore Spanedda
“È inaccettabile che, a sei mesi dalla conversione in legge del DL Salva Casa, la Regione Sardegna non abbia ancora recepito la norma nazionale. Nei giorni scorsi, l’assessore Spanedda ha fatto sapere di aver appena presentato alla maggioranza la bozza di un disegno di legge sul tema, ipotizzando tempi lunghi: dovrà essere approvato in Giunta e, prima di arrivare in Aula, passerà all’esame della Commissione Urbanistica. La lentezza amministrativa della Giunta Todde e della sua maggioranza impediscono a cittadini e imprese di potersi avvalere della Legge nazionale, che avrebbe un grosso impatto sull’economia isolana, creando occupazione e rendendo più accessibili e veloci i processi edilizi nell’esclusivo interesse dei sardi”. Lo ha detto Emanuele Cera, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che il 26 settembre aveva presentato un’interrogazione sul tema, sollecitando l’Esecutivo regionale ad agire per consentire che la Legge Salva Casa potesse produrre effetti anche in Sardegna.
“Le misure del provvedimento sono state pensate anche per affrontare la crisi abitativa in modo efficace”, ha aggiunto Cera. “In particolare, grazie alla semplificazione delle procedure, si rende più semplice il processo per ottenere permessi di costruzione, si riducono i tempi burocratici e le scartoffie necessarie per avviare lavori di ristrutturazione. Sebbene sia necessario dotarci di una normativa regionale urbanistica, chiara e adeguata alle esigenze dei cittadini, resta l’urgenza di recepire la Salva Casa in tempi brevi”.
La replica dell’assessore Spanedda. “Il Decreto Salva Casa, convertito in Legge 105/2024, è una modifica al Testo Unico dell’Edilizia, il DPR n. 380/2001. La Regione Sardegna, che ha potestà legislativa primaria in materia urbanistica ed edilizia, ha una sua norma sulla stessa materia, la Legge Regionale n. 23/1985. “Finora il coordinamento tra le due norme era, di fatto, affidato alla prassi. Il recepimento del “Salva Casa” passa perciò attraverso un’operazione di collegamento tra le due norme che costituisca un quadro unitario, evitando che professionisti e amministrazioni debbano ogni volta interpretare leggi che si sovrappongono”, dichiara l’assessore Spanedda.
Per questa ragione, l’integrazione dei due testi normativi, per quanto possa apparire complessa, è necessaria.
“Un recepimento acritico del Salva Casa non è utile perché, sotto alcuni aspetti, il quadro normativo regionale corrisponde meglio alle esigenze di semplificazione della norma nazionale”, ha detto ancora. “L’applicazione immediata nelle Regioni a Statuto ordinario ha portato in alcuni casi a contenziosi che hanno vanificato l’orientamento alla semplificazione della norma. La Regione Sicilia, che pure a differenza della Sardegna aveva già una norma di collegamento col Testo Unico nazionale, pur avendo emesso nell’immediato una circolare per il recepimento del Salva Casa, a fine novembre ha comunque legiferato per chiarire il quadro normativo”, prosegue l’Assessore. Stiamo lavorando quindi per offrire ai cittadini, ai professionisti, alle imprese e alle amministrazioni locali uno strumento robusto, chiaro e immediatamente utilizzabile”.
“È un primo passo verso un nuovo Testo Unico dell’Edilizia regionale che permetterà di offrire un quadro chiaro delle norme che regolano il settore in Sardegna. Il Disegno di Legge verrà portato in Giunta, discusso in Commissione Consiliare e in Aula, ma non mancheranno momenti di confronto con le associazioni di categoria e con quanti saranno interessati a contribuire ad una legge snella e facilmente leggibile. I tempi lunghi segnalati sono solo i tempi naturali delle Istituzioni”, aggiunge.
“Pensare di risolvere la questione abitativa e il tema della legge urbanistica attraverso una norma edilizia è poi quanto meno improprio: la crisi abitativa si risolve con una seria politica della casa, tema che infatti la Giunta sta affrontando. Le regole dell’edilizia e la necessità di offrire a tutti un’abitazione sono cose diverse, temi ugualmente importanti nel governo del territorio, che però richiedono soluzioni su piani differenti. A meno che non si pensi di risolvere la questione della dignità dell’abitazione trasformando garage in abitazioni da 20 metri quadri, una prospettiva che potrebbe esser resa possibile da un recepimento affrettato del Salva Casa“, conclude.
Giovedì, 23 gennaio 2025
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