Wall Street chiude negativa Dj -0,32%, Nasdaq -0,50%
( Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde lo 0,32% a 44.424,25 punti, il Nasdaq cede lo 0,50% % a 19.954,30 punti mentre lo S&P 500 cala dello 0,29% a 6.101,24 punti.
Ieri il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump è intervenuto al World Economic Forum di Davos. Tra i punti più importanti toccati, quello sui tassi d’interesse: «Devono essere abbassati immediatamente», negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Poi, ha detto che chiederà all’Opec di far scendere i prezzi del petrolio. In un’intervista, poi, a Fox News, ha detto che preferirebbe non dover imporre dazi alla Cina. La settimana si avvia a registrare ottimi guadagni, grazie soprattutto all’entusiasmo generato nel settore tech dall’annuncio di una joint venture tra Oracle, SoftBank e OpenAI sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti. Lo S&P 500 ha finora registrato un rialzo del 2%, che la renderebbe la migliore prima settimana per un nuovo presidente da quella di Ronald Reagan, nel 1985.
Negli Usa Pmi servizi ai minimi da 8 mesi, manufatturiero sopra le stime
L‘attività nel settore servizi statunitense è rimasta in espansione, a gennaio. La lettura preliminare dell’indice servizi Pmi, redatto da Markit, è scesa a 52,8, ai minimi degli ultimi otto mesi, dai 56,8 di dicembre, quando aveva toccato i massimi in 33 mesi, con le stime a 56,5. Il dato si è dunque mantenuto a un livello associato a un’espansione, ovvero superiore ai 50 punti; dal luglio 2022 al gennaio 2023 era stato in contrazione. Per quanto riguarda l’indice sull’attività manifatturiera statunitense è cresciuto a gennaio, segnalando che il settore è ora in espansione. Il dato – stilato da Ihs Markit – che ne misura l’andamento è salito, in lettura preliminare, a 50,2 punti, dopo i 47,7 di dicembre. Le attese erano per un dato a 49,7 punti. Interrotta una serie di sei mesi di fila sotto i 50 punti, soglia sopra la quale il settore mostra di essere in espansione.
A Milano in luce il lusso, deboli le utility. Focus sul risiko bancario
Sull’azionario, a Piazza Affari protagonista il risiko bancario: Banca Mps (-6,91%) che in avvio ha faticato ad aprire, è la peggiore del Ftse Mib dopo l’Ops totalitaria lancia su Mediobanca (+7,72%) dal valore di 13,3 miliardi di euro. Sale anche Unicredit (+0,53%), dopo che alla vigilia l’amministratore delegato Andrea Orcel è tornato a parlare sia dei potenziali benefici di un’aggregazione con Banco Bpm (+1,89%) , sia della volontà di chiarire con il Governo tedesco per portare avanti l’operazione su Commerzbank (-0,17%). Gli acquisti premiano anche i titoli del lusso con Moncler (+3,02%), Brunello Cucinelli (+0,92%) e Salvatore Ferragamo (+4,38%), sintomo di un rinnovato ottimismo nel settore e in scia ai conti di Burberry (+9,86%): nonostante le vendite in calo, il colosso della moda si dice fiducioso di una ripresa. Soffrono invece le utility, con Hera (-1,34%) che guida i ribassi. Sono deboli anche A2a (-0,92%), Eni (-1,37%) ed Enel (+0,2%). A spingere le vendite, il fatto che i continui rialzi dei prezzi del gas e dell’elettricità stanno portando il Governo a studiare possibili interventi per ridurre i costi di luce e gas.
Mediobanca corre e Mps è pesante, Ops è già a sconto
Giornata di destini incrociati per Mps e Mediobanca a Piazza Affari, dove l’andamento divergente dei due titoli ha creato un solco di 1,3 miliardi tra l’offerta di scambio presentata dal Monte dei Paschi e la valutazione di mercato di Piazzetta Cuccia. Se infatti Rocca Salimbeni ha registrato la peggiore prestazione del Ftse Mib perdendo il 6,91% a 6,492 euro, Mediobanca ha chiuso la giornata in testa a listino con un +7,72% a 16,47 euro. Ai valori di ieri l’Ops valutava Mediobanca 15,992 euro per azione, pari a 13,3 miliardi totali (contro 12,7 miliardi di capitalizzazione), ma dopo la reazione di Borsa il concambio di 2,3 titoli a uno si traduce in 14,9316 euro per azione e 12,4 miliardi. Lo sconto rispetto agli attuali corsi di mercato (16,47 euro per azione e una capitalizzazione di 13,7 miliardi) è così del 9,3%, ovvero circa 1,3 miliardi. Piazza Affari non sembra quindi al momento convinta dai termini proposti da Mps e sembra chiedere quantomeno un rilancio. Opinione che appare condivisa dalle prime reazioni a caldo degli analisti: per Equita «il premio riconosciuto risulta modesto, considerando anche la probabile riduzione dell’appeal speculativo sul titolo Monte Paschi». Secondo Kbw, d’altra parte, «il potenziale di sinergie è limitato» e quindi l’offerta «ha limitate chance di successo».
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