Indagini dei carabinieri della compagnia Eur. A colpire sarebbero stati studenti interni. Estintori svuotati come era già successo nel 2022, quando i vandali sfondarono anche 74 finestre. Anche allora prima dell’alba
Un blitz scattato cinque notti dopo la conclusione della mini-occupazione del 14 e 15 gennaio scorsi. Una ritorsione legata proprio alla fine dell’iniziativa degli studenti che in un comunicato avevano spiegato di aver preso possesso del plesso a causa delle precarie condizioni dell’edificio, dopo che un alunno era rimasto chiuso in un bagno perché la porta era difettosa. Potrebbe essere questa la spiegazione del raid portato a termine all’interno dell’istituto tecnico «Vincenzo Arangio Ruiz», in viale Africa, all’Eur, dove ignoti teppisti hanno svuotato 20 estintori nella palestra e nei corridoi. Adesso sono i genitori degli studenti a chiedere che vengano individuati i responsabili dei danneggiamenti. I carabinieri della compagnia Eur indagano su quanto accaduto.
Le verifiche scritte e le interrogazioni di fine quadrimestre
Dai primi accertamenti è emerso che non ci sono telecamere utili per identificare i vandali, nemmeno quelle sulle strade attorno alla scuola, ma la pista principale rimane quella legata a un’azione condotta da alunni interni all’istituto tecnico. Fra le motivazioni, oltre a quella collegata all’occupazione, molto criticata dalla dirigenza scolastica – che in una comunicazione del 16 gennaio scorso, a firma della vice dirigente Stefania Bonizio, stigmatizzava la «protesta agita con modalità che non hanno nessuna delle caratteristiche del metodo democratico e della legalità» -, si fa largo anche quella di un eventuale legame con il periodo scolastico in cui è stata portata a termine: ovvero quella delle verifiche scritte e delle interrogazioni di fine quadrimestre. Insomma, viene ritenuto probabile che più che una bravata, chi ha agito non voleva che martedì mattina la scuola aprisse agli studenti.
Genitori indignati
Le indagini dei carabinieri potrebbero portare a breve all’individuazione dei responsabili dell’irruzione e dei danneggiamenti, ma come detto sono stati gli stessi genitori degli alunni a prendere posizione, parlando con una loro comunicazione scritta nella quale oltre a esprimere «profondo disagio e marcata insofferenza verso queste nuove e intollerabili azioni di disturbo della didattica» viene ritenuto «inaccettabile, anche ideologicamente, che una minoranza di alunni possa aver limitato la libertà e il diritto allo studio di un’altra e molto più consistente parte della comunità scolastica, facendosi causa di interruzione di pubblico servizio, oltre al diritto inviolabile all’istruzione, sancito dalla Costituzione» e si chiede «alle autorità competenti di fare piena luce sui responsabili di tali gesti inqualificabili e siano adottate misure adeguate per prevenirne il ripetersi. Si chiede, altresì, che vengano trasmessi segnali forti e che possano essere comminate sanzioni adeguate nei confronti dei responsabili».
Teppisti in azione anche tre anni fa
A insospettire sono anche le modalità dell’irruzione che per certi versi ricorda da vicino quella di fine ottobre 2022 quando i vandali sempre prima dell’alba – dopo tre occupazioni consecutive – oltre a svuotare gli estintori nei corridoi sfondarono i vetri di ben 74 finestre dell’edificio. Vennero anche dispersi sui pavimenti blatte e vermi. Blitz anticipato da altri danneggiamenti anche nel gennaio precedente, mentre qualche anno prima, nel 2015, due falsi allarmi bomba costrinsero di responsabili della scuola a interrompere le lezioni. Come è accaduto questa volta, almeno fino a lunedì prossimo.
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