Credito e Assicurazioni, ai Clienti Piace Embedded: Salute e Digital Lending i Volani – PLTV.it

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di Giuseppe Gaetano, editor in chief

A differenza di quello in “presenza”, la domanda di credito da remoto ha sulla carta più mercato davanti visto che le novità, più che di prodotto, sono di tecnologia.

La stragrande maggioranza dei consumatori utilizza almeno un canale online e, sospinte dal fenomeno del buy now pay later, aumentano transazioni e clienti acquisiti by web. Anche per i piccoli ticket, le fasce d’età più adulte preferiscono ancora pagare subito il conto o recarsi di persona in filiale. All’aumentare della complessità del prodotto, però, la disponibilità verso il digitale si riduce anche nei clienti più giovani: ben vengano convenienza e semplicità del self-service online, ma riflessione e ponderazione in certe occasioni non guastano. Tuttavia – visto che gli operatori stanno bene o male trasferendo tutta l’attività in Rete, che l’IA promette esperienze sempre più comode e soprattutto sicure, e che la vita in generale si svolge ormai più da mobile e pc che in strada – il futuro appare segnato da un ineluttabile passaggio dal modello fisico a quello ibrido, e infine fully digital. Non è solo questione dei costi da sobbarcarsi per tener aperto un ufficio: anche le nuove abitudini di spesa e di comportamento dei cittadini – per essere intercettate dagli operatori – contribuiscono a spostare il business sul web, promuovendo così un circolo in cui domanda e offerta si alimentano a vicenda.
Dinamica analoga nell’assicurazione: la maggioranza preferisce attivare via app o sito le polizze più semplici, come quelle di viaggio (ma crescono anche quelle per la casa e gli oggetti personali); per prodotti più complessi e onerosi come quelli Vita, invece, la bilancia pende ancora per l’interazione fisica in agenzia, ma solo leggermente. Lato corporate, le micro imprese – molto legate agli operatori tradizionali del territorio – sono le realtà che meno si rivolgono al web, che siano prestiti o polizze; più l’azienda cresce di dimensioni, più il canale online è valutato.

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Oltre all’espansione di partnership e base clienti, tra gli vantaggi dell’embedded c’è pure la diversificazione del portafoglio e la conseguente riduzione del rischio associato a un’unica linea di business.
Tralasciando le diverse percentuali riportate dalle ricerche dell’ultimo periodo, è chiaro che embedded finance e insurance – ovvero l’integrazione di servizi creditizi e assicurativi in altri e viceversa – incontra il favore di molto pubblico e continua a consolidarsi anche come formula di bancassurance. Il business model risultante da cloud computing, ecommerce e progresso tecnologico – trasversale a player e linee di prodotto – ha spalancato le porte del mercato a operatori esterni, che integrano finanziamenti e coperture nel processo di vendita di beni. Almeno metà dei loro utenti afferisce a bacini non aggrediti da banche e compagnie. Il passo successivo è la delicata operazione di fidelizzazione: occorre correttezza e trasparenza per non perderne i delicato livello di fiducia accordata, qualità che non è possibile demandare in toto agli algoritmi dell’IA. La sfida è creare sistemi che integrino fonti interne (raccolta, sinistri, anagrafica…) ed esterne (Ivass, Ania, Bankitalia…) e semplifichino, velocizzandoli ancora, processi e scambi di informazioni tra player, collocatore e cliente finale. Quest’ultimo beneficerà di una user experience più qualitativa e un’offerta profilata e customizzata anche sulle necessità del distributore.

Dal punto di vista del mondo bancario, McKinsey prevede che i ricavi fintech del 15% al 2028 contro il 6% degli istituti tradizionali, e in ogni tipologia di servizi. sta conoscendo una crescita notevole il Digital Lending, che ormai quasi azzera i tempi della pratica, potrà risolvere in parte l’esclusione dal giro del credito dei soggetti più deboli, per cui in Italia c’è ancora tanto bisogno di vicinanza e prossimità fisica, a modalità di accesso ed erogazione più rapide e semplici snellendo i vari processi di valutazione del credit scoring, che determina il tasso di finanziamento applicato, e verifica l’identificazione e la certificazione dell’identità nel momento dell’onboarding automatizzati devono accompagnarsi non sono e non possono essere sopra le regole, nell’interesse dell’intero sistema potrebbero non bastare simulazioni su sistemi statistici per garantire esattezza, liceità e affidabilità di una contrattazione.
La direzione è segnata dalla parallela impetuosa diffusione dell’online banking, con le app mobili; d’altro canto, la possibilità di accendere contratti online 24h e in qualunque posto del mondo influisce sulla scelta della banca purché non diventi troppo “smart”. Al momento, anche nelle procedure più avanzate, a un certo punto si fa necessario l’intervento finale dell’operatore fisico. L’anno scorso sono dovuti intervenire direttamente i giudici della Corte Ue per chiarire le tutele a garanzia di consumatori che si sono visti erroneamente rifiutare un mutuo da uno score algoritmico di Intelligenza artificiale, che avrebbe dovuto profilare il rischio di insolvenza. Nuovi scenari, infine, verranno presto spalancati sul settore da revisione della PSD3 ed euro digitale.

Per quanto riguarda l’universo assicurativo, la penetrazione delle polizze digitali (come le on-demand e pay-per-use) aumenta costantemente e anche qui ci sono ampi margini di sviluppo degli affari, contando il ritardo accumulato dal nostro Paese sugli altri membri Ue.
Secondo un recente report di Bime Consulting/IIA, realizzato con il contributo Ivass, sarà sempre più la salute il volano della diffusione dell’embedded insurance, seguita da retail e utility: già oggi un buon numero di assicuratori, riassicuratori, intermediari e provider la utilizza per espandere il bacino di utenti; tanto che diversi player vendono servizi salute digitali (teleconsulti, prenotazioni, visite diagnostiche, esami di laboratorio…) perfino senza componente assicurativa – tramite telco o utilities – proprio per la facilità con cui è possibile incorporarli in altri servizi. Sono in commercio online anche “micro-polizze”, per specifici servizi medici. Un segnale positivo in un mercato dove le coperture collettive rappresentano oltre il 70% dei premi del malattia (ramo di per sé già in decisa ascesa): significa che c’è la concreta chance di raggiungere nuove platee retail con i prodotti individuali. L’embedded health, come il digital lending, facilita l’accesso all’offerta e la sua sottoscrizione. La vigilanza guarda con favore a tali soluzioni ancillari, che accrescono la protection in un Paese dove il servizio sanitario è sempre più distante, in una popolazione dove l’età media cresce costantemente e in un mercato le cui clausole contrattuali sono a volte più oscure che in altri.

Clienti in Ferie, finanziati e assicurati: l’Embedded avvicina chi non si è mai rivolto a Banche e Compagnie

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